La carità di San Martino e noi
Sabato 19 convegno sul Carracci. Tra i relatori il teologo Roberto Maier
“Non sono un esperto d’arte, sono un esperto di teologia; ritengo però che la teologia debba mettersi in ascolto dell’arte”: don Roberto Maier, docente di teologia all’Università Cattolica e assistente pastorale al Collegio Sant’Isidoro, sabato 19 ottobre è tra i relatori al convegno di studi sulla figura e sull’opera di Ludovico Carracci nell’ambito della mostra in corso di svolgimento in Cattedrale (inizio ore 15).
“Il valore di questa esposizione per il credente è interessante perché dà la possibilità di rileggere un periodo che la storiografia normalmente considera di mera contrapposizione politica e invece riguarda operazioni culturali avvenute come risposta della Chiesa cattolica alla Riforma”, fa notare don Maier.
Tra le opere esposte, di particolare attualità per il messaggio che trasmette la pala “San Martino che dona il mantello al povero”: “Il santo si volta indietro, perché il povero tu lo vedi, passi oltre e poi ti volgi indietro. Una cosa che facciamo spesso anche noi – fa notare il teologo -. È molto realista questa immagine sia dal punto di vista psicologico che artistico. Ci accorgiamo sempre in ritardo del bisogno dell’altro e nel momento in cui interveniamo siamo già in ritardo: la carità si fa chiedendo scusa di non averla fatta prima”.
Matteo Billi
Pubblicato il 17 ottobre 2019
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