«Educhiamo i più piccoli alla bellezza»
Padre Maurizio Botta in visita alla Libreria Berti
“Credo che sia necessario educare alla bellezza. Coi bambini – ma anche coi ragazzi – bisogna puntare in alto: noi adulti dobbiamo rischiare, abituarci a dare il meglio, trasmettere con passione qualcosa di bello”. Padre Maurizio Botta ha fatto visita alla Libreria Berti di Piacenza nel pomeriggio del 10 settembre.
È stato intervistato da Barbara Tondini, giornalista de "Le strade della vita", in vista della serata del 12 settembre, quando il sacerdote della Congregazione dell’Oratorio fondata da San Filippo Neri interverrà in occasione del primo appuntamento della “Grande Festa della Famiglia” alla chiesa di San Raimondo (ore 21) in un incontro dal titolo “Senza Cristo la vita è veramente una miseria. Scrupoli e malinconia, fuori di casa mia. Nessuno è condannato ad essere infelice”, promosso dal monastero benedettino di San Raimondo e della parrocchia dei Santi Angeli Custodi.
Alla Libreria Berti padre Botta ha concesso un piccolo “antipasto” di quelli che saranno i temi che verranno trattati.
A partire proprio dal rapporto tra adulti e bambini nell’affrontare le grandi domande della vita e nella ricerca e trasmissione della gioia.
“Io penso che la gioia non si possa insegnare – ha evidenziato -, i bambini la cercano negli occhi dei grandi: il problema è che oggi è difficile trovare degli adulti che mostrino con il loro sguardo che valga la pena vivere. Questi ultimi, piuttosto, dovrebbero osservare la grandezza delle domande dei più piccoli”. Proprio per questo padre Botta, nella sua ventennale esperienza da catechista, ha deciso di raccogliere questi quesiti in una serie di libri, intitolati “Le domande grandi dei bambini” (Itaca Edizioni). Sono domande vere e profondissime – ha spiegato –; con l’altro autore, don Andrea Lonardo, abbiamo constatato di come spesso ci sia una grande distanza tra le domande vere dei bambini e quelle che noi proponiamo loro come risposta: abbiamo quindi voluto prenderle sul serio e non schivarle.
Diamo spesso per scontato che i bambini siano sempre felici, spensierati e senza problemi, ma questo non è leale. Anche a quell'età si possono provare dolori assoluti: ci sono bimbi che nascono e vivono nella violenza e nel livore delle relazioni familiari, di questo bisogna tenere conto. Abbiamo – la sua riflessione finale - la responsabilità di dire qualcosa di grande, sapendo che il loro cuore è grande.
Federico Tanzi
Pubblicato l'11 settembre 2019
Ascolta l'audio