Il Museo Scalabrini
«Cerchiamo lettere, documenti, foto di emigrati italiani»
“Cerchiamo lettere, documenti, foto, passaporti, lasciapassare che siano testimonianze della storia migratoria del nostro territorio. Non pretendiamo la proprietà di ricordi cari alle famiglie, basterebbe anche poterne avere una copia. Avremo premura di specificare da chi arriva l’oggetto messo a disposizione”.
Lo scalabriniano padre Gaetano Parolin - per vent’anni tra gli italiani a Londra, superiore degli Scalabriniani a Piacenza dal 2009 al 2013 e poi parroco a Milano - da tre mesi è tornato nella nostra città con la missione speciale di costruire le basi per un “Museo Scalabrini” che, attraverso il racconto dell’azione pastorale del vescovo “padre dei migranti”, divenga anche il racconto della storia migratoria diocesana, regionale e nazionale.
Sta battendo gli archivi ecclesiastici e non per recuperare materiale del tempo dello Scalabrini - “il suo famoso «calepino», il taccuino su cui prendeva gli appunti in ogni parrocchia durante le visite pastorali, finora non è mai stato trovato” - ma chiede anche l’aiuto degli abitanti della diocesi e lancia una proposta alle scuole.
“Ci piacerebbe che gli studenti venissero coinvolti – fa sapere –. Nei progetti di alternanza scuola-lavoro, potrebbero analizzare la storia dei vari paesi, analizzando il percorso migratorio dei residenti attraverso anche la raccolta di storie”.
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Pubblicato l’11/1/2018
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