Io, tu e mamma
La “differenza di stirpe” è all’origine di molte liti coniugali
Emanuela sta con il suo ragazzo da un anno e vogliono sposarsi. “I miei genitori non abitano insieme e anch’io vivo da sola. Vado a trovarli lo stretto necessario - racconta -. Lui invece ha una bella famiglia ma mi disturba che sia un po’ troppo appiccicosa. Bisogna sempre andare a trovarli, parlarci, i pranzi...”.
È un tipico esempio di “differenza di stirpe”, ampiamente sottovalutata ma all’origine di molte discussioni coniugali.
“Oggi le coppie si considerano come una monade sganciata dal contesto - commenta il consulente familiare Marco Scarmagnani, che più volte è stato ospite in diocesi per incontri con genitori e sposi -. Invece lo sappiamo bene che non siamo nati sotto il cavolo, veniamo da una famiglia concreta fatta di miti e riti, di grandi virtù e di debolezze. Se la differenza di genere garantisce il ricambio del patrimonio genetico e la meravigliosa danza della complementarietà tra uomo e donna, la differenza di stirpe rinnova gli sposi perché li invita ad incrociare due rami familiari per farne uno nuovo, originale ma anche sulla linea di sviluppo di due famiglie precedenti, che sono 4, e poi 8, risalendo di generazione in generazione...”.
Quella di Emanuela è solo una delle esperienze di coppia che Scarmagnani ha raccolto nel suo libro “Maschile & Femminile”, frutto della rubrica che tiene sulla rivista “Sempre” legata alla Comunità Papa Giovanni XIII di don Benzi.
Scarmagnani tornerà a Piacenza il 6 aprile nella sede di Stradone Farnese de “La Ricerca” per parlare di educazione (ore 21) e il 30 marzo alla parrocchia di Pittolo per incontrare le coppie (ore 21).
Leggi l’articolo nello Speciale Sposi del Nuovo Giornale del 23 marzo 2017