Con Maria costruiamo la pace
I 70 anni dell’incoronazione della Madonna di Santa Maria in Campagna
“Incoroniamo Maria e Gesù per ricordare anche le mamme che con i loro figli hanno perso la vita e in questo momento stanno morendo sotto i colpi delle bombe a causa della follia della guerra”: sono le parole del vicario generale, don Giuseppe Basini, pronunciate nella celebrazione svoltasi, il 16 maggio, nella basilica di Santa Maria in Campagna a Piacenza.
Era prevista la processione con la statua della Madonna da piazza Cavalli al santuario mariano di Piacenza, ma il maltempo ha costretto gli organizzatori a rivedere i piani e la liturgia si è compiuta interamente in chiesa.
L’affidamento a Maria
L'evento ha rappresentato un'occasione per riaffidarsi a Maria, Madre della Chiesa e Regina della pace, in un periodo caratterizzato da numerosi conflitti globali.
La cerimonia ha rievocato un momento storico avvenuto esattamente 70 anni fa, il 16 maggio 1954, quando la statua della Madonna di Campagna e di Gesù Bambino fu incoronata su mandato di Pio XII dal cardinal Francesco Borgoncini Duca. Allora, una folla gremita riempiva la basilica di piazzale Crociate per assistere a un gesto riparatore: le precedenti corone, collocate sulla statua dal vescovo Rangoni nel 1602, erano state sottratte da Napoleone.
L'incoronazione del 1954 fu un atto simbolico per proclamare Maria Regina della città, in risposta al sacrilegio commesso secoli prima. Questa iniziativa fu parte dell'Anno mariano, indetto da Pio XII l'8 dicembre 1953, culminando con l'arcivescovo Malchiodi che pronunciò l'atto di consacrazione a Maria a nome dei piacentini.
In quest’ora buia
Durante la scorsa celebrazione, don Basini ha nuovamente posto le corone sul capo di Maria e di Gesù Bambino, richiamando alla memoria il significato profondo di quel gesto.
Nella sua omelia don Giuseppe ha rivolto la preghiera a Maria perché da lei discenda su ognuno una benedizione di speranza, confidando nella bellezza e nella tenerezza che sono più forti della violenza.
“In quest’«ora buia», - ha detto don Basini - come spesso ci ricorda papa Francesco, con tanti uomini e donne provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo, volgiamo lo sguardo a Maria, Regina della Pace, chiedendole di ispirare «vie di pace ai responsabili delle nazioni». La nostra preghiera - ha aggiunto - racchiuda tutti i conflitti che insanguinano il mondo. Dalla guerra in Ucraina a quella in Terra Santa. Senza dimenticare i tanti «pezzi» della guerra mondiale in corso”.
Maria luce di speranza
Al termine della celebrazione padre Adriano Busatto, rettore della basilica ha espresso il suo grazie sentito a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento e le forze dell’ordine presenti.
“Sempre 70 anni fa, il 3 novembre 1954, - ha detto Busatto - questo santuario veniva eretto a basilica minore, per cui il prossimo 3 novembre celebreremo solennemente questo anniversario”.
Rinnovando i ringraziamenti alle persone che fanno servizio nel santuario e ai benefattori, il religioso ha evidenziato come la basilica di Santa Maria in Campagna è il santuario di tutti, dove sempre si può trovare un clima di preghiera e di raccoglimento.
L’evento, carico di devozione e speranza, ha rafforzato la devozione di Piacenza alla Madonna ed ha unito i fedeli in una preghiera collettiva per la pace.
In un mondo segnato da divisioni e conflitti, il richiamo alla figura di Maria, come simbolo di unità e amore, rappresenta una luce di speranza ed un invito ad operare attivamente per essere costruttori di pace.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 17 maggio 2024
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