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Minori stranieri soli

La Giornata del Migrante è dedicata a loro. Cosa succede a Piacenza

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Sfruttare la legge sui minori non accompagnati per garantirsi una formazione di qualità: il boom di ragazzini albanesi che si presentano nelle Questure dichiarando di essere soli sul territorio italiano – e costringendo, per legge, il Comune a prendersene cura – è un fenomeno che sta interessando tutta la via Emilia, con la sola eccezione di Parma.
A Piacenza, dopo le proteste eclatanti dell’assessore al nuovo welfare Stefano Cugini, qualcosa comincia a cambiare: da quaranta giorni nessun nuovo arrivo dal Paese delle Aquile, quando prima erano giornalieri, con punte di 2/3 nei fine settimana.
“Così cominciamo a respirare e aumenta la qualità dell’accoglienza per chi resta – sottolinea l’assessore -. Si può anche cominciare a pensare di accogliere le richieste degli hub della Sicilia affollati di minori dagli sbarchi in fuga dalle zone di guerra. Dovendosi dare delle priorità, dobbiamo accogliere chi sta cercando la vita, non chi sta cercando una vita migliore”.

L’accoglienza non si improvvisa, ancor meno quella dei minori.
L’esperienza della casa famiglia “Santa Lucia” di Mauro e Ludovica Carioni a Caorso, che denunciano: “sulle nostre strade sempre più ragazzine dalla Nigeria”.
Franca Pagani del Servizio minori del Comune di Piacenza: “arrivano ragazzini con bassa scolarità e a volte analfabeti nella loro lingua, che futuro potranno avere?”.

In occasione della Giornata mondiale del Migrante di domenica 15 gennaio, che quest’anno papa Francesco dedica ai minori non accompagnati, facciamo il punto su cosa accade in città.

Leggi il servizio alle pagine 2 e 3 dell’edizione di giovedì 12 gennaio 2017

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