Papa Francesco e il magistero della fragilità
Il 3 dicembre il Santo Padre ha inviato un messaggio in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità. Nel messaggio il Papa ha voluto citare il documento preparatorio per la tappa continentale del Sinodo dove si afferma che “numerose sintesi segnalano la mancanza di strutture e modalità di accompagnamento appropriate alle persone con disabilità, e invocano nuovi modi per accogliere il loro contributo e promuovere la loro partecipazione… la Chiesa rischia di imitare il modo in cui la società le mette da parte… ».
Vasi di creta
Tutti noi, come direbbe l’apostolo Paolo, portiamo il tesoro della vita in vasi di creta, e la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ci invita a comprendere che la nostra fragilità non offusca in alcun modo «lo splendore del glorioso vangelo di Cristo», ma rivela «che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi». Ad ognuno, infatti, senza meriti e senza distinzioni, è donato il vangelo tutto intero e, con esso, il gioioso compito di annunciarlo. «Tutti siamo chiamati ad offrire agli altri la testimonianza dell’amore salvifico del Signore, che al di là delle nostre imperfezioni ci offre la sua vicinanza, la sua Parola, la sua forza, e dà senso alla nostra vita». Comunicare il vangelo, infatti, non è un compito riservato solo ad alcuni, ma diventa una necessità imprescindibile di chiunque abbia sperimentato l’incontro e l’amicizia con Gesù. (3 dicembre 2022, Messaggio)
Il Papa ha parlato di un vero e proprio “magistero della fragilità che, se venisse ascoltato, renderebbe le nostre società più umane e fraterne, inducendo ognuno di noi a comprendere che la felicità è un pane che non si mangia da soli. Quanto la consapevolezza di aver bisogno l’uno dell’altro ci aiuterebbe ad avere relazioni meno ostili con chi ci sta accanto! E quanto la constatazione che neanche i popoli si salvano da soli spingerebbe a cercare soluzioni per i conflitti insensati che stiamo vivendo!”
La forza della resurrezione
La fiducia nel Signore, l’esperienza della sua tenerezza, il conforto della sua compagnia non sono privilegi riservati a pochi, né prerogative di chi ha ricevuto un’accurata e prolungata formazione. La sua misericordia, al contrario, si lascia conoscere e incontrare in maniera tutta particolare da chi non confida in sé e sente la necessità di abbandonarsi al Signore e di condividere con i fratelli. Si tratta di una saggezza che cresce man mano che aumenta la coscienza del proprio limite, e che permette di apprezzare ancora di più la scelta d’amore dell’Onnipotente di chinarsi sulla nostra debolezza. È una consapevolezza che libera dalla tristezza del lamento – anche il più motivato – e permette al cuore di aprirsi alla lode. La gioia che riempie il volto di chi incontra Gesù e a Lui affida la propria esistenza non è un’illusione o frutto di ingenuità, è l’irrompere della forza della sua Risurrezione in una vita segnata dalla fragilità. (idem)
Il magistero della fragilità è un carisma del quale voi le sorelle e i fratelli con disabilità possono arricchire la Chiesa.
Camminare insieme
La vostra presenza può contribuire a trasformare le realtà in cui viviamo, rendendole più umane e più accoglienti. Senza vulnerabilità, senza limiti, senza ostacoli da superare, non ci sarebbe vera umanità… Il Sinodo, soprattutto, con il suo invito a camminare insieme e ad ascoltarsi a vicenda, ci aiuta a comprendere come nella Chiesa – anche per quello che riguarda la disabilità – non esista un noi e un loro, ma un unico noi, con al centro Gesù Cristo, dove ognuno porta i propri doni e i propri limiti. Tale consapevolezza, fondata sul fatto che siamo tutti parte della stessa umanità vulnerabile assunta e santificata da Cristo, elimina qualsiasi arbitraria distinzione e apre le porte alla partecipazione di ciascun battezzato alla vita della Chiesa. Sono infatti l’incontro e la fraternità ad abbattere i muri di incomprensione e a vincere la discriminazione; per questo auspico che ogni comunità cristiana si apra alla presenza di sorelle e fratelli con disabilità assicurando sempre ad essi l’accoglienza e la piena inclusione. (idem)
Don Andrea Campisi
Nella foto, papa Francesco riceve in udienza un gruppo di disabili in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con disabilità. (Foto Vatican Media/SIR)
Pubblicato il 12 dicembre 2022
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