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Preti tra i giovani che guardano al loro futuro

donTosetti donRebecchi

L’esperienza di don Simone Tosetti, assistente dell’Azione Cattolica per il settore giovani,
e don Matteo Rebecchi, assistente di zona per gli scout,
entrambi al lavoro nella popolosa parrocchia di Castel San Giovanni in val Tidone

Che cosa significa per i sacerdoti e per l’intera comunità cristiana testimoniare ai giovani la fede?
Abbiamo provato a cercare una risposta insieme a don Simone Tosetti e don Matteo Rebecchi, vicari nella parrocchia di Castel San Giovanni in val Tidone.

Come tutto è cominciato

— Don Simone e don Matteo, dove è germogliata la vostra vocazione e come si lega all’impegno per i giovani?
Per me è stata determinante la vita nella parrocchia in cui sono cresciuto: il parroco e i miei amici l’avevano reso un luogo che mi accoglieva, chiedendomi di impegnarmi e fare qualcosa - risponde don Tosetti, assistente diocesano dell’Azione Cattolica per il settore giovani e per il Movimento Studenti Azione Cattolica -. Sono cresciuto dentro a un contesto ecclesiale che mi ha nutrito e ho deciso di continuare a viverlo da un’altra prospettiva.
Anch’io ho vissuto qualcosa di simile - aggiunge don Rebecchi, assistente diocesano di zona per gli scout -: non ho mai svolto un servizio educativo, ma frequentavo i gruppi giovanili e sono cresciuto a stretto contatto con i sacerdoti nel servizio liturgico all’altare.

— Qual è il servizio che oggi svolgete?
Come vicario parrocchiale, oggi mi occupo dei giovani e giovanissimi nei cammini parrocchiali del percorso di Azione Cattolica - prosegue don Simone -. Castello è una realtà grande, con molte persone che collaborano e si propongono per aiutare a gestire i gruppi, quindi più che preparare gli incontri, il mio obiettivo è accompagnare gli educatori che a loro volta si occupano di adolescenti e giovani, cercando di essere per loro un sostegno e una guida, e condividendo poi direttamente con i ragazzi i momenti più forti: le vacanze estive, il Grest, i momenti informali in oratorio”.
Anche la realtà degli scout del gruppo Castel San Giovanni 1 che seguo è numerosa - spiega don Matteo -, sempre centrata sui ragazzi eppure molto diversa da quella parrocchiale. Come assistente accompagno la comunità capi e tutte le branche sia nelle attività spirituali sia partecipando alle uscite e ai campi invernali ed estivi. Da qualche anno, poi, finalmente riusciamo a organizzare iniziative condivise tra scout e parrocchia, come il mandato educativo e la recente veglia per la pace.

Loco CCI Black sxUn’esperienza viva che si comunica

— Cosa vi motiva a portare avanti il vostro impegno con i giovani?
Il desiderio di raccontare un’esperienza, quella di Gesù, che mi ha cambiato la vita e penso sia valida ancora oggi, che possa cambiare anche la vita degli altri, e non solo dei giovani - risponde don Tosetti -.
Certo, con i giovani questo desiderio è più grande, perché stanno vivendo il momento più ricco e intenso della loro vita, nel quale possono investire più energie e dedicarsi totalmente a ciò che gli sta a cuore: hanno tutte le scelte davanti e possono lasciare che la fede cambi la loro vita già da adesso. E se ti lasci guidare dalla fede, la tua vita potrebbe prendere una direzione molto bella.
Personalmente, provo a fare questo cercando di essere il più normale possibile, per ridurre al minimo la “distanza“ che la figura del sacerdote da sempre porta con sé.
Cerco di essere me stesso con la mia umanità, ricordando sempre che quella del sacerdote non è assolutamente diversa da quella del laico, e che il Signore parla allo stesso modo a tutti.

Ricordo sempre l’esperienza di un giovane scout che qualche anno fa, durante una route estiva, ha vissuto l’incontro con un sacerdote e poi ha deciso di ricevere il sacramento della Confermazione - spiega don Rebecchi -. Lui ha provato davvero una conversione: ha sentito che l’ambiente dello scautismo e un incontro significativo lo avevano cambiato.
Quando ti occupi dei giovani, dài tanto e ricevi tanto: “il centuplo quaggiù e la vita eterna“. cei image 2 giovani
Certo, non è facile, è una sfida: a chi interessa oggi parlare di Gesù Cristo?
Spesso i numeri in diminuzione ci preoccupano, ma mi rassicura il pensiero che in realtà Gesù amava il piccolo gregge. A Lui piaceva anche stare con pochi, e penso che il nostro sia un gregge forse piccolo, ma convinto di seguire Gesù.

Un augurio per i giovani

— Che augurio fareste, ai giovani di oggi?
Mi piacerebbe - è don Simone a parlare - che si accorgessero che da parte nostra c’è un desiderio di bene autentico e davvero incondizionato. Serve che loro ci guardino aspettandosi qualcosa di bello, di trovare qui qualcosa che può fare bene alla loro vita.
Anche per questo, a loro auguro che trovino qualcuno a cui affidare la propria vita - riflette don Matteo -. Il Signore prima di tutto, che ha messo in ognuno di noi un germe di fede.
Paolo Prazzoli

Offerte ai sacerdoti: perché e come donare

Promuovere e raccogliere le offerte dei donatori a sostegno di tutti i sacerdoti delle diocesi italiane, inclusi gli anziani e malati e quelli in missione all’estero, è molto importante. Perché, dal 1990 il loro sostentamento non è più a carico dello Stato, ma è affidato alle persone, come te.
Sostenere i sacerdoti, inoltre, significa anche supportare tutte le nostre comunità che, grazie a loro, esistono.

Le donazioni sono raccolte a livello centrale dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero (www.icsc.it) per poi essere redistribuite equamente tra tutti i sacerdoti. Ogni persona che fa un’offerta, contribuisce alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma anche di altri, meno fortunati e con comunità più piccole.
I dati delle offerte e dei donatori vengono costantemente aggiornati in modo trasparente e accessibile a tutti.

Le offerte dovrebbero essere la fonte principale di reddito per i sacerdoti. Purtroppo però esse coprono solo l’1,7% del necessario; la parte restante viene recuperata con parte del gettito derivante dall’8xmille, che però è stato concepito per servire altri scopi di carità.

Il contributo versato a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero è deducibile dal reddito complessivo delle persone fisiche fino ad un tetto massimo di 1.032,91 euro annui. Se inserita nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi), l’offerta concorrerà a diminuire l’Irpef e le relative addizionali.

Come donare

Sono disponibili varie modalità per effettuare la propria donazione a sostegno dei sacerdoti:
- on line dal sito www.unitineldono.it con carta di credito o PayPal
- numero verde: 800.825000 per effettuare una donazione tramite telefono
- bollettino di c/c postale N° 57803009 intestato a: Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero - Erogazioni liberali, via Aurelia 796, Roma 00165
- bonifico bancario a Intesa San Paolo, IBAN: IT 33 A 03069 03206 10000 0011384 da effettuare a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, con causale “Erogazioni liberali art. 46 L.222/85”

Visita il sito www.unitineldono.it

Pubblicato il 12 dicembre 2025

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