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Porte aperte al consultorio familiare

8laCasa

L’attività dell’Istituto La Casa di Piacenza grazie al contributo 8xmille nella sede di via Veneto a Piacenza.
I pilastri del servizio: ispirazione ai princìpi cristiani, accoglienza gratuita, lavoro in rete. Una firma che fa bene

Un luogo franco, uno spazio prezioso per i singoli e le famiglie. Parole chiave: ispirazione ai princìpi cristiani, accoglienza nella gratuità, rete. Stiamo parlando dell’Istituto La Casa di Piacenza che in via Veneto 3 ospita il Consultorio familiare voluto negli anni ’70 dal vescovo mons. Enrico Manfredini.

8xmilleIl servizio che offre

Oggi fornisce consulenza psicologica, consulenza legale e insegnamento dei metodi naturali. Una realtà laica fondata su princìpi cristiani che è sostenuta principalmente dalla diocesi.
La sede dell’Istituto presieduto da Flavio Caldini ospita anche altre due realtà, autonome: il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e il Servizio di consulenza per le cause di nullità del matrimonio.
Abbiamo parlato del Consultorio con la direttrice e consulente legale Roberta Terribile, avvocato rotale patrocinante nei Tribunali ecclesiastici, e Francesca Conti, psicologa, da cinque anni in servizio al Consultorio come professionista volontaria.

Lo spirito dei volontari

“Volontarie e volontari siamo guidati da uno spirito cristiano che ci lega e ci ispira nel nostro lavoro. Offriamo un sostegno psicologico e legale attraverso interventi su problemi dell’immediato” - esordisce Roberta Terribile, una colonna dell’Istituto, presente da quasi 25 anni, che fa parte anche del gruppo di tre avvocati che forniscono consulenza per la nullità del matrimonio.
“Se c’è la necessità di un intervento più profondo inviamo le persone a psicologi esterni. Allo stesso modo forniamo consulenza legale in materia civilistica e penalistica. Se c’è bisogno di tutela e rappresentanza in tribunale indirizziamo ad avvocati esterni. La diocesi ci sostiene rispetto all’affitto della sede, le utenze, il rimborso spese dei volontari e altre spese di gestione”.

8TerribileL’équipe

Dell’équipe fanno parte dieci professionisti volontari che sono anche soci, più due psicologi volontari e un’avvocata volontaria che si sta inserendo. “Siamo una bella famiglia - continua l’avvocata - dove si vivono rapporti personali. Una collaborazione così non l’ho mai incontrata. Il nostro limite è il problema delle risorse che risolviamo grazie alla diocesi. Operiamo professionalmente ma per noi non è un lavoro, ci siamo per aiutare le persone”.

Un lavoro in rete

Le persone che bussano alla porta spesso vivono situazioni complesse. Spiega Terribile: “Per la tipologia della domanda è importante la rete. Collaboriamo con il CIPM, il Centro antiviolenza e il Centro di aiuto alla vita “Chiara Corbella Petrillo” rivolto alle madri in difficoltà, con cui siamo in contatto, e gli altri servizi del territorio. L’essere in rete permette di indirizzare ad altri chi necessita di un intervento più specifico e aiuta noi a essere più adeguati alle domande, anche rispetto al tipo di aiuto da fornire”.

Chi bussa alla porta

Le tematiche per cui donne, in prevalenza, e uomini, si rivolgono al Consultorio sono violenze di genere, dipendenze, problemi di coppia, genitorialità. Spiega Francesca Conti: “Accogliamo adulti e giovani tra i 18 e i 35 affrontando percorsi individuali di crescita personale, singoli e coppie. È un intervento diverso dalla psicoterapia che richiede tempi più lunghi. Cerchiamo di aiutare nel qui e ora, focalizzando le difficoltà immediate e rispondendo ai bisogni. Le consulenze psicologiche vanno dai dieci ai dodici incontri, ma possono variare. Molte persone si affezionano e ritornano, quasi le «adottiamo». Ci mandano anche amici e parenti a cui segnalano il nostro servizio”.

Laura Caffagnini


Dagli inizi nel 1970 alle nuove tappe

(l. c.) L’Istituto “La Casa di Piacenza” nasce nel 1970, su iniziativa di mons. Manfredini, per realizzare iniziative a favore della famiglia e promuovere una cultura sensibile ai valori della famiglia e della vita. Nel 1971 apre il Consultorio familiare che nel ’73 si iscrive all’Ucipem. Un anno dopo l’approvazione della Legge 194/1978, nasce il Servizio di aiuto alla vita, non più operativo. Nel 1981 l’Istituto diviene associazione con un proprio statuto, nel 1999 si iscrive al Registro provinciale del volontariato.
Nel febbraio 2018 diventa associazione generica secondo i dettami del Codice civile. Viste le recenti modifiche sul volontariato, il direttivo sta valutando un nuovo cambio della formula giuridica.
L’associazione ha come consulente ecclesiastico don Franco Capelli. Si sostiene grazie al contributo dell’otto per mille (36mila euro nel 2024), le quote associative e le offerte.


Perché è importante firmare

Quella dell’8xmille alla Chiesa cattolica è una firma che non costa niente, ma che vale molto. Soprattutto per chi riceve aiuto dalla Chiesa Cattolica. È la firma dei contribuenti per decidere di destinare l’8xmille dell’Irpef. Tutti possono firmare, sia coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, sia coloro che ne sono esonerati.
Con la firma si contribuisce in maniera concreta alla realizzazione di tanti progetti di aiuto della Chiesa italiana a favore dei più bisognosi.

Guida alla firma 2025

Possono sostenere la Chiesa con l’8xmille tutte le persone che hanno un reddito di lavoro dipendente o una pensione o altro e, per questo, pagano allo Stato italiano un’imposta, che si chiama IRPEF e dal quale lo Stato Italiano preleva l’8xmille.

Modello 730
Questo modello comprende la scheda “MODELLO 730-1 Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF”. Si firma dentro la casella nell’area dedicata all’8xmille.

È obbligatorio fare il 730?
Utilizzare il modello 730 non è obbligatorio ma può essere vantaggioso, in quanto lavoratori dipendenti e pensionati, in possesso di altri redditi oltre allo stipendio da lavoro dipendente o la pensione ottengono da parte dello Stato il rimborso del credito che emerge dal modello 730 (ad esempio, per effetto di oneri detraibili/ deducibili) direttamente nella busta paga o nella rata di pensione.
Se invece dal 730 emergono delle imposte da versare, vengono sottratte al contribuente direttamente dalla retribuzione o dalla pensione e documentate in busta paga.

Quando e come si presenta il mod. 730?
Il 730 ordinario si presenta entro il 30 settembre al CAF o al professionista abilitato o al sostituto d’imposta.
In alternativa, il contribuente può presentare il modello 730 precompilato e il 730-1 con la scheda per l’8xmille direttamente via internet attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Modello Redditi
Questo modello comprende la “Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF”. Si firma dentro la casella nell’area dedicata all’8xmille e si firma anche in fondo alla seconda pagina.
Una volta compilato, il modello può essere: inviato tramite internet attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate oppure consegnato a un CAF, un commercialista o un ufficio postale.
La scadenza per la consegna coincide con quella per la dichiarazione dei redditi.

Chi può firmare il modello Redditi?
I contribuenti che non scelgono di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi oppure i contribuenti che sono obbligati per legge a compilare il modello Redditi.

Quando e dove consegnare il mod. Redditi?
Il modello e la scheda possono essere predisposti da qualsiasi intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF), che provvederà anche all’invio della dichiarazione entro il 31 ottobre.
Chi predispone da solo il modello, deve effettuare la consegna via internet entro il 31 ottobre, ovvero, se non è obbligato all’invio telematico, presso qualsiasi ufficio postale dal 2 maggio al 30 giugno.

Modello CU
Chi ha solo il modello CU e non ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi per esprimere la sua preferenza deve compilare la “Scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF”. Si firma dentro la casella nell’area dedicata all’8xmille. La firma va ripetuta anche in fondo alla scheda, nella casella “FIRMA”.
Una volta compilata, la scheda può essere inviata tramite internet. Se invece si consegna tramite CAF, commercialista o ufficio postale, occorre mettere la scheda firmata in una busta chiusa scrivere sulla busta: nome, cognome, codice fiscale e “Scelta per la destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’IRPEF”.
La scadenza per la consegna coincide con quella per la presentazione del modello Redditi.
Chi non trova la scheda allegata al modello CU può scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate quella che si usa per il Modello Redditi. Per compilare la scheda bisogna: inserire i dati anagrafici e il codice fiscale e firmare dentro la casella “Chiesa Cattolica” e nello spazio “Firma” del riquadro “Riservato ai contribuenti esonerati”.

Non cambia nulla per quello che riguarda modi e tempi di consegna.

Visita il sito www.8xmille.it/come-firmare

Pubblicato il 5 luglio 2025

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