Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Cives. Energia, rinnovabile e per tutti: Piacenza lavora alle comunità solidali

cives


 
Ascoltare il grido della terra e quello dei poveri. Non c’è sostenibilità se si escludono componenti fondamentali del mondo: non serve salvare l’ambiente se si trascura l’uomo, che è parte della natura. Per unire la sostenibilità ambientale e il contrasto alla povertà, anche Piacenza sta lavorando per realizzare comunità energetiche rinnovabili e solidali. Lo ha annunciato il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi nel corso dell’assemblea “Cives parla alla Civitas” il 1° marzo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Un progetto di cui fa parte anche la diocesi di Piacenza-Bobbio, come ha rivelato il vicario generale don Giuseppe Basini. “La Chiesa piacentina vuole essere un elemento critico affinché venga ascoltato sia il grido della terra che il grido dei poveri, collaborando con chi promuove la cittadinanza attiva”, le parole di don Basini.

“Nulla si crea”
Energia, ambiente e sostenibilità sono stati il filo conduttore della 23esima edizione “Nulla si crea” del corso di formazione Cives, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore insieme alla Diocesi e alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. A ripercorrere sinteticamente i dieci incontri, che si sono tenuti da ottobre 2023 a febbraio 2024, gli studenti Luca Agosti, Silvia Casaroli, Bojana Cvetkovska, Federico Dodici, Alice Ferri, Alessia Rago, Francesco Quai, Andrea Pirrone e Attilio Pisani, che hanno presentato le varie serate. Alla tavola rotonda, moderata dai coordinatori del corso Angela Fugazza, Francesco Perini e Francesco Petronzio, hanno preso parte il prefetto di Piacenza Paolo Ponta, il vicario generale della Diocesi don Giuseppe Basini, l’assessora all’Ambiente del Comune di Piacenza Serena Groppelli e il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi.

Salvaguardia del Creato e transizione energetica
Don Basini ha raccontato come nei gruppi estivi organizzati dalle parrocchie si ribadisca spesso il valore della salvaguardia del Creato, come suggerito anche da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Si’ (2015) e nell’esortazione apostolica Laudate Deum (2023). “Crediamo molto nei giovani, che possono creare cose stupende – ha detto il vicario generale – a noi il compito di aiutarli a superare ciò che si potrebbe consegnare alla sfiducia e la tentazione della negazione. Il nostro sogno è di essere una Chiesa capace di stimolare processi inclusivi per generare un futuro migliore”. Reggi, da ingegnere elettrotecnico, ha parlato delle rinnovabili che oggi anche in Italia “stanno avendo un grande sviluppo” ed entro dieci anni “sostituiranno le centrali a gas” ma che, allo stesso tempo, hanno ancora bisogno di essere implementate. “In alcuni momenti della giornata, grazie al sole e al vento, si produce più energia del necessario. Ad oggi, però, non siamo ancora capaci di accumulare l’eccesso e quindi l’energia va consumata appena viene prodotta”. La transizione energetica ha effetti anche a livello geopolitico e geoeconomico. “L’ascesa delle rinnovabili – ha spiegato Reggi – contribuirà a eliminare gli oligopoli dei combustibili fossili: oggi, ad esempio, la Russia con questo potere sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Andiamo verso una democratizzazione dell’energia e, dunque, verso un periodo migliore”. Un’altra strada virtuosa da percorrere è quella del teleriscaldamento. “Il calore degradato, invece che scaldare l’acqua del Po, potrebbe andare nei nostri termosifoni”.

“Energia in comune” paga le bollette a persone in difficoltà
A Piacenza esiste già un progetto per contrastare la povertà energetica. La Fondazione finanzia il fondo solidale “Energia in comune” promosso insieme a Fondazione Banco dell’energia Ente Filantropico, diocesi di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Camera di Commercio, Federconsumatori Piacenza, Banca di Piacenza e Crédit Agricole Italia, a cui hanno aderito fino a oggi dodici comuni della provincia (Agazzano, Alta Val Tidone, Borgonovo Val Tidone, Cadeo, Calendasco, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Lugagnano Val d’Arda, Pianello Val Tidone, Pontenure, Sarmato e Ziano Piacentino). Le comunità energetiche rinnovabili e solidali sono l’obiettivo ultimo, ma il piano sta già funzionando. “Riusciamo per ora a pagare le bollette di famiglie e persone in difficoltà (già 770 bollette per 100mila euro, nda), il prossimo passo sarà sostituire gli impianti energivori”.

A Piacenza si può andare a piedi
“Già i padri costituenti, con lungimiranza, capirono l’importanza dei concetti di comunità, responsabilità e leadership diffusa, in contrapposizione con una tendenza, propria del regime fascista, in cui erano i singoli a prendere decisioni, dal duce al podestà”. Paolo Ponta si è insediato a novembre 2023 come prefetto di Piacenza. “È una città bella, elegante e accogliente. Nel centro storico ci si muove benissimo a piedi - ha detto -, la mia auto personale resta quasi sempre in garage. La sostenibilità ambientale si misura dai comportamenti di tutti, a partire dalla raccolta differenziata”. Per la transizione, la nostra città potrebbe “installare pannelli fotovoltaici sui capannoni della logistica”.

“Per l’inquinamento servono programmi condivisi”
Quella di ridurre le emissioni è una sfida da combattere per il pianeta. A livello locale, sono nell’agenda dell’amministrazione comunale alcune soluzioni per ridurre l’inquinamento atmosferico. Dall’ultimo report “Mal’aria di città” di Legambiente Piacenza risulta fra le dieci città italiane con la media annua più alta di polveri ultrafini (PM2.5) nell’aria. Nei primi due mesi del 2024 sono già stati registrati 29 sforamenti della soglia giornaliera di polveri fini (PM10) e si prevede che il limite annuo (35 sforamenti) verrà superato. A febbraio la stazione Arpae di via Giordani a Piacenza ha registrato il valore monstre di 119 microgrammi per metro cubo di PM10. Lo scorso 1° marzo è entrata in vigore l’ordinanza comunale con cui la città adotta il nuovo Piano Aria regionale, con misure più severe che riguardano il traffico, le combustioni all’aperto e il riscaldamento negli edifici. L’assessora Serena Groppelli, alla tavola rotonda di Cives, si è soffermata sull’importanza della cultura della sostenibilità. “È importante che i cittadini facciano la loro parte, non vorremmo mai trovarci nelle condizioni di ordinare dei controlli nelle case dei cittadini per verificare se la temperatura è inferiore ai 19 gradi, confidiamo prima di tutto nel senso civico delle persone. Le caldaie inquinano più delle auto, ne è dimostrazione il fatto che anche durante il lockdown, con le auto ferme e gli impianti di riscaldamento accesi nelle case, la concentrazione di polveri fini fosse alta”. Sulla qualità dell’aria, tema evidenziato dai coordinatori del corso, l’assessora ha risposto che “il Comune sta riflettendo su alcune azioni per contenere l’inquinamento atmosferico, ma l’aria non si ferma al casello dell’autostrada: servono programmi condivisi a più ampio raggio”.


Francesco Petronzio

Nella foto: alcuni corsisti ricevono gli attestati di frequenza dai relatori della serata.

Pubblicato il 2 marzo 2024

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies