«Piacenza Solidale», dati in crescita
Pesano più di cento tonnellate i generi alimentari donati a “Piacenza Solidale” nel 2022, in netta crescita rispetto agli anni precedenti. A crescere anche il valore economico stimato, che sfiora i 320mila euro nel solo anno 2022. È il bilancio presentato il 18 settembre nei locali della parrocchia di Sant’Antonino in via San Vincenzo. A prendere la parola il vescovo mons. Adriano Cevolotto, presidente di Caritas diocesana, il responsabile dell’area Promozione umana della Caritas diocesana Francesco Argirò, il vicesindaco di Piacenza Marco Perini, il presidente bis e il past president del Rotary Club Piacenza Giovanni Struzzola e Pietro Coppelli, e il presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza Mauro Gandolfini. Dopo l’incontro con la stampa, i partecipanti si sono diretti alla mensa della fraternità per consegnare i pasti.
Una rete, tante maglie
“Piacenza Solidale” è una rete formata da realtà pubbliche e private, costituita nel 2008 ed effettiva dal 2012 grazie al supporto di Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Caritas diocesana, Rotary Club Piacenza, Unione Commercianti di Piacenza, Ausl di Piacenza, Enìa e consorzio Sol.co. Un apporto considerevole è quello che arriva dai supermercati del territorio che aderiscono al progetto. Nel 2022 la quantità di generi alimentari distribuiti a chi ne aveva bisogno “pesava” 101.508 chilogrammi, in crescita rispetto agli 84.397 chilogrammi dell’anno precedente. Nel grafico mostrato è evidente il crollo registrato nel 2015, con 30 tonnellate “perse” rispetto al 2014, così come la risalita negli anni successivi. Dal 2018 in poi i dati sono in continua crescita.
Quali alimenti?
Ogni tipo di alimento è distribuito, a fini statistici, all’interno di cinque gruppi che fanno riferimento alla classificazione elaborata dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) e dalla Società italiana nutrizione umana (Sinu). Nel 2022 – e in assoluto – i generi alimentari più donati (26.694 chilogrammi) erano pane, pasta, riso, patate, derivati del pane, cereali e biscotti. La crescita maggiore è stata fra gli alimenti di origine animale (pollame, manzo, maiale, agnello, uova, pesce): da 901 a 3.204 chili tra 2021 e 2022 (+255,6%). In base al gruppo di appartenenza, ogni anno viene calcolato il valore della merce donata tenendo in considerazione il prezzo medio di ciascun tipo di alimento. Per cui, il valore economico ponderato del raccolto nel 2022 è stato di 319.693 euro, anch’esso in crescita rispetto ai 256.348 euro del 2021. I dati sono naturalmente legati a quelli sul peso degli alimenti, per cui l’andamento è pressoché uguale.
Supermercati e aziende
Dal 2012 al 2022 la realtà che ha donato più generi alimentari a “Piacenza Solidale” è stata, con grande distacco, la società “Rialto” (432.722 chilogrammi). Poi “Pa.Di.Al.” con 83.719 chilogrammi, segue “La Pizza +1” con 54 tonnellate e mezzo e “Superborgo” (Conad) di via Modonesi con 37.802 chilogrammi.
Il Vescovo: “Non solo beneficenza”
La riflessione del vescovo mons. Adriano Cevolotto va al di là dei numeri. “Piacenza Solidale costituisce un modo intelligente di aiutare - evidenzia -: non è solo beneficenza, ma un’azione di sostegno a veri e propri cammini di crescita, laddove sono praticabili. È chiaro che le grandi idee hanno bisogno di gambe, piedi e anche di denaro. L’adesione e la partecipazione di diversi soggetti credo sia una conferma della fiducia verso ciò che è stato avviato. Ringrazio chi è sul campo e chi ci sta credendo”. Un riconoscimento, da parte del vicesindaco Perini, al lavoro di Caritas diocesana che “sa cogliere i bisogni della comunità con una rapidità molto più forte rispetto alle istituzioni in un periodo in cui la società richiede capacità di intervento sempre più rapide. La raccolta alimentare coinvolge tutti, abbiamo bisogno di educarci alla solidarietà: questo – dice Perini – è compito anche dell’Amministrazione comunale”.
Caritas diocesana può contare su 730 volontari
Francesco Argirò (Caritas) ha presentato il bilancio con i dati raccolti. “Un punto saldo della nostra azione – afferma – è la tutela delle persone: i cibi, seppur in scadenza, devono essere ancora salubri. Anche durante il Covid – rileva – Piacenza Solidale non si è fermata; anzi, siamo riusciti a far entrare nella rete tre nuovi punti vendita. Nel 2020 abbiamo perso oltre 200 volontari, ma poi siamo riusciti a trovarne di nuovi fino ad arrivare ai 730 attuali, più del 2019. Far parte di una rete con tanti soggetti ci garantisce che le cose vengano fatte nel modo giusto”.
L’embrione di “Piacenza Solidale”
Negli anni della nascita di Piacenza Solidale, Giovanni Struzzola presiedeva il Rotary cittadino. “Mi giungevano notizie di persone che rovistavano sistematicamente nei cassonetti dell’ipermercato di San Rocco al Porto per trovare cibo che era stato buttato via, ma che era ancora buono da mangiare. Essendo allora anche direttore di Unione Commercianti, feci un giro di telefonate per capire se si potesse intervenire in qualche modo. Negli anni è nata la rete, abbiamo comprato un mezzo refrigerato e, quando ha raggiunto i 900mila chilometri, lo abbiamo anche sostituito grazie al supporto di una cordata di privati. La fiamma però va alimentata – sostiene Struzzola – i soci che sostengono il progetto devono avere un riconoscimento, anche solo morale”.
Nelle foto: in alto, il vescovo mons. Adriano Cevolotto e Francesco Argirò (Caritas); sopra, da sinistra, Mauro Gandolfini, Giovanni Struzzola, Pietro Coppelli e Marco Perini.
Pubblicato il 19 settembre 2023
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