50-30-20: la Casa famiglia S. Lucia di Caorso in festa
Festa grande quest’anno in Casa Famiglia Santa Lucia a Caorso! Il 27 agosto. Scelta come data significativa per questo 2023, si festeggiano ben quattro anniversari: 3 luglio1973 don Oreste Benzi apre la prima casa famiglia; 16 maggio1993 il matrimonio di Mauro e Lodovica; 1 giugno1993 inizio della Casa Famiglia S.Lucia; 27 agosto 2003 la prima “Festa in strada” alla presenza di don Oreste Benzi e presenza dell’eucaristia nella cappellina di casa.
50-30-20 i numeri di una vita spesa spericolatamente nel palmo della mano di Dio!
Il 27 messa con il vescovo Cevolotto
A celebrare solennemente gli importanti traguardi della Casa Famiglia caorsana domenica 27 sarà la presenza del vescovo mons. Adriano Cevolotto che presiede lal messa alle ore 19. Lunedì 11 settembre, a conclusione dei festeggiamenti, alle ore 21 al Cinema Fox di Caorso verrà proiettato il film "Solo cose belle», seguito da un dibattito condotto da Mauro e Lodovica Carioni.
La storia della casa
Riguardando indietro e scorrendo le pagine quotidiane dell’agenda di casa (guai se non ci fosse un posto dove segnare presenze, avvenimenti, appuntamenti, scadenze, ecc.) emergono due spunti: non ci siamo mai annoiati (sentimento che leggiamo spesso sul volto di tante persone) ed abbiamo sempre avuto uno scopo, una meta: servire Dio fedelmente, anche se forse il più delle volte fallimentarmente.
Arrivati per percorsi di vita diversi, ciascuno di noi attuali responsabili – Mauro, Lodovica, Silvia – abbiamo sempre avuto chiaro di incarnare la vocazione della Comunità Papa Giovanni XXII nella forma dell’accoglienza degli ultimi sotto il proprio tetto.
Ufficialmente la Casa S. Lucia nasce il primo giorno dopo il viaggio di nozze di Mauro e Lodovica, ma di accogliente c’era solo l’intenzione. Per un disguido tecnico nelle consegne, in casa c’era solo arredato il bagno (meno male), il letto matrimoniale ed una vetrinetta antica restaurata. Per due settimane siamo andati raminghi chiedendo pranzi e cene… Altro che accogliere, eravamo noi i poveri!
La prima accoglienza vera quell’autunno è stata subito in salita. Accolta una bambina di 2 anni e mezzo in pronta emergenza il venerdì sera, il sabato eravamo già in pronto soccorso perché nella sua vivacità era riuscita ad infilarsi in un angolo remoto e apparentemente inaccessibile della casa e ad ingerire dell’antitarlo. Nessun documento ufficiale lasciato dai Servizi e dalle Forze dell’Ordine, nessun documento d’identità della minore, gli Uffici Pubblici chiusi di sabato e domenica: come non apparire rapitori di bambini? Grande lezione di vita per camminare poi sui rigorosi sentieri della perfezione burocratica!
Diverse volte negli anni successivi siamo stati periziati da vari tribunali per verificare la nostra capacità educativa a motivo di aver preso le difese di alcuni minori accolti o dei loro genitori: non sempre è stato piacevole e in qualche rara occasione anche oggetto di pregiudizio.
Come poi dimenticare l’ansia davanti al cassiere della banca che conta il versamento della rata del mutuo e mancano all’appello 200mila lira, sottratte da due adolescenti vogliosi avventura? O il ragazzino che ha collezionato più di trenta fughe in tre mesi?
Nell’accoglienza il “manovratore occulto” è sempre stato Dio. Quante disponibilità offerte per diverse richieste d’aiuto e mai realizzatesi, quante persone accolte che sulla carta avremmo detto “NO” a priori: Dio sceglie gli accolti che siamo capaci di portare in quella fase storica. Per anni abbiamo accolto minori da portare all’adozione con il solo obbiettivo di mantenere caldo il loro cuore in vista dell’approdo definitivo. Per anni abbiamo accolto giovani vittime di abusi e violenze domestiche o con adozioni fallite alle spalle. Per anni abbiamo aperto la casa ad adulti che dovevano ripercorrere nuovamente la tappa dell’“essere figli”, per avere una nuova possibilità di vita rinnovata.
“La festa in strada”
Oltre che “manovratore”, Dio è anche il nostro “Padrone di casa” da sempre, ma soprattutto dal 27 agosto 2003, quando don Oreste Benzi ha celebrato la messa davanti alla casa famiglia e Gesù eucaristia ha dimorato stabilmente nella cappellina, grazie all’autorizzazione concessaci dal vescovo mons. Monari. E’ nata così la “Festa in Strada”, che quest’anno raggiunge il traguardo dei vent’anni. E’ Dio il senso e la meta della nostra vita, è Lui che ci ha fatto dono di lavorare nella sua vigna a fianco dei poveri e degli ultimi attraverso la chiamata vocazionale della “Comunità Papa Giovanni XXIII”. Senza lo sguardo fisso su di Lui non saremmo qui a festeggiare delle ricorrenze, non saremmo qui a costruire la Sua Storia, quella vera.
Nella foto, la cappella all'interno della Casa Famiglia Santa Lucia di Caorso.
Una piccola riprova. La Casa Famiglia S. Lucia poggia sulla presenza di tre figure responsabili: la coppia Mauro-Lodovica e Silvia, sorella di Comunità presente da oltre ventitré anni. Non è facile la vita di fraternità; è facile vedere il limite dell’altro e molto difficile vedere il proprio. Una coppia che condivide la vita con anche una persona single è complesso ma complementare: importante è riconoscere la ricchezza dell’altro e la possibilità di poter ampliare la propria esperienza di vita. Pur con tante fatiche ed alterni splendori noi continuiamo ad andare avanti. Ecco un altro piccolo miracolo di Dio, un altro dono di cui essere grati e fare festa.
Perché desideriamo fare festa? Per dire GRAZIE al Buon Dio, per tutto quello che ci ha donato; ringraziare tutti quelli che abbiamo incontrato, tutti gli accolti che ci hanno fatto far fatica, che ci hanno dato la possibilità di smussare i nostri spigoli, che ci hanno fatto vedere l’altra parte della medaglia, che ci hanno aiutato a vedere oltre il nostro naso! Grazie a tutti quelli che si sono affacciati alla nostra porta di casa, per curiosità, per darci una mano e hanno condiviso con noi un piccolo o lungo pezzo di strada! Grazie ai nostri genitori e famigliari che senza saperlo hanno contribuito a questo cammino anche invitandoci ad andare avanti… “hai voluto la bicicletta? Adesso pedala!!!”
Noi stiamo ancora pedalando sul nostro tandem a tre posti.
Mauro Carioni
Nella foto, i coniugi Carioni con don Oreste Benzi.
Pubblicato il 24 agosto 2023
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