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«Road to Rome», tappa a Chiaravalle

chiaravalle 2

Le biblioteche della diocesi Piacenza-Bobbio e della Cattedrale di Piacenza e gli archivi di Stato pubblici raccontano e provano la storia della nostra città: meta obbligata, punto di riferimento, destinazione anche ambita e ricercata - a partire dal 333 d.C. - per tutte le diverse “vie” europee. Quella della Emilia Scauri, la Postumia, Teutonica o di san Gottardo, di san Michele o micaelica, di san Rocco, di san Giacomo, di san Colombano fanno perno tutte su Piacenza, crocevia europeo. Per secoli il numero di pellegrini, viandanti, commercianti, uomini d’affari, banchieri accolti (all’anno) era più che doppio rispetto agli abitanti. Una tradizione che Piacenza ha nel sangue e che si è trasformata e dimostrata nella produzione e creazione di alimenti “dedicati” alla lunga durata, alla funzione energetica, al sostegno dei camminatori da quando san Colombano, co-patrono europeo, frate irlandese fondatore di tanti monasteri compreso quello di Bobbio, diede vita a una dieta conventuale fra alimenti continentali e peninsulari.

Abbazia di Chiaravalle della Colomba, un luogo storico

Nel terzo millennio Piacenza non smentisce e non dimentica 1688 anni di storia e cultura vocati e votati all’accoglienza-ospitalità per tutti i pellegrini d’Europa, senza distinzioni, muri, obblighi, in segno di pace fra i popoli e - ancora - non dimentica la sua tradizione e tipicità alimentare legata ai cibi durevoli, senza spreco e di riuso. Un Dna piacentino che si è voluto manifestare in occasione della Road to Rome, maratona a piedi e in bici da Canterbury a Santa Maria di Leuca, organizzata per i 20 di fondazione dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. Il Comitato Tratta Piacenza si è sentito in dovere di festeggiare questo passaggio, seppur veloce e fugace, purtroppo senza quel peso e impegno collettivo forte che meritava. La scelta della data e del luogo (14 agosto, Chiaravalle) è nel pieno rispetto del calendario diffuso sul portale di “RtoR”, con l’arrivo di tappa della maratona dei pellegrini a Fiorenzuola. Inoltre, l’Abbazia di Chiaravalle è un luogo storico di fondamentale importanza: fondata da san Bernardo di Clairvaux nel 1136, ha visto anche la nascita e la frequentazione dei cavalieri Templari, i guardiani dei pellegrini e del Sacro Sepolcro, che a Piacenza fondarono e costruirono diversi fabbricati al servizio dei pellegrini cattolici. L’evento culturale e di spettacolo ha trovato il fondamentale sostegno della Banca di Piacenza, diversi sponsor. E patrocini. I più importanti e ufficiali quelli dell’Amministrazione provinciale, voluto e velocemente realizzato dalla presidente Patrizia Barbieri e dalla consigliera delegata Maria Rosa Zilli, in rappresentanza anche di tutti gli enti locali piacentini: 9 sono i Comuni coinvolti ufficialmente e non 6 come spesso erroneamente si legge. Un patrocinio che avvalora un progetto di sistema di tutto il territorio provinciale. Particolarmente gradito il patrocinio da parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che ha una sede operativa presso Palazzo Farnese, non solo un presidio marginale. Il Comitato, fin da subito, si è messo a disposizione dell’AEVF, sottolineando l’obiettivo comune finale, ma anche l’impegno piacentino ad avere una forte, unica, autentica, indipendente identità culturale-storica-sociale-ospitale, senza nessun interesse commerciale o speculazione professionale. Tutto evidenziato nello stesso messaggio di patrocinio dal presidente Massimo Tedeschi all’evento dell’Abbazia di Chiaravalle: “Mi complimento per l’iniziativa, organizzata in accordo con il Comune di Alseno (aderente a questa Associazione Europea), di cui daremo senza dubbio notizia sui nostri mezzi di informazione. I pellegrini/camminatori comunicheranno il proprio intendimento di partecipazione… salvo imprevisti, ben volentieri parteciperò”. Ma non solo. Continuano le manifestazioni di interesse di enti e associazioni come i Comuni, seppur fuori itinerario base, di Sarmato, Castell’Arquato e Cortemaggiore (già collegati alle Vie Romee), il Centro Sportivo Italiano, l’Ente Farnese, il Movimento Lento, l’Opera Pellegrini, l’Opera del Pane, il Touring Club Italiano CTI-Emilia Nord e Piacenza. Diversi gli architetti del paesaggio e insegnanti piacentini che hanno dato manifestazione di interesse al Comitato.

Il programma del 14 agosto

L’evento - aperto al pubblico ma con vincolanti limitazioni Covid - si svolgerà all’Abbazia di Chiaravalle della Colomba la sera del 14 agosto, a partire dalle 19 con la celebrazione eucaristica della messa in onore di Maria Assunta. Evento offerto e in onore dei pellegrini stranieri e italiani che percorrono la “Road to Rome”. A seguire una performance creata e realizzata da Alessandra Toscani (Andarts): innovazione e incontri paralleli comuni in parole e musica fra Bernardo di Clairvaux (il santo che fondò l’Abbazia), Dante (con citazioni dalla Divina Commedia) e Giuseppe Verdi (brani musicali dalle opere del Maestro piacentino).
Al termine - riservata ai pellegrini stranieri e piacentini con credenziali e accreditati, in possesso di green pass con rispetto di tutti gli obblighi del Covid - è prevista una conviviale con le tipicità alimentari di origine piacentina, indispensabili per i viaggiatori medioevali, oggi simboli di qualità per i buongustai e i pellegrini del terzo millennio. L’evento è supportato anche da alcuni media di Lodi, Cremona e Milano.

Pubblicato il 1° agosto 2021

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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