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LabOratorio di Comunità: un luogo per tutti di educazione e formazione

mazzoni

Nella foto, don Alessandro Mazzoni e Dario Carini.


“Immaginiamo un oratorio dove tutta la comunità sia l’artefice della pastorale giovanile”: sono le parole di don Alessandro Mazzoni, Responsabile del Servizio diocesano per la pastorale giovanile vocazionale, usate per spiegare il progetto LabOratorio di Comunità, nell’incontro rivolto agli operatori pastorali, il 6 dicembre, nella sala della parrocchia di NS di Lourdes a Piacenza
“Ci siamo accorti - ha aggiunto - che non possiamo calare dall’alto un progetto per gli oratori, delegando il tutto ad una cooperativa di educatori, ma fare in modo che l’intera comunità sia coinvolta, avviando un processo di formazione che non sia disarticolato dall’ambiente in cui si vive”.
Si tratta quindi di un grande sfida che la diocesi di Piacenza-Bobbio cerca di mettere in campo e le parole dell’introduzione del documento lo mettono in evidenza: “Questa riflessione che vogliamo avviare, non mette le radici nel bisogno di dare soluzione a una crisi vocazionale che rende sempre più difficile la presenza negli oratori di coloro che storicamente erano gli attori principali della pastorale giovanile parrocchiale, i preti giovani; ma vuole essere l’avvio di un processo di riflessione per indagare come la pastorale giovanile e la questione oratoriale, siano un’urgenza evangelica, educativa e missionaria della comunità tutta”.

Da dove nasce questo progetto?
Evidentemente c’è un cammino storico che è giunto fino ad ora.
A Dario Carini, referente del Servizio diocesano per la pastorale giovanile vocazionale, il compito di illustrare l’excursus storico che ha preso l’avvio oltre quindici anni fa. Carini ha ripercorso le tappe principali di questo cammino partendo dal 2006 quando, introducendo i risultati di un'indagine sul mondo giovanile, l’allora Vescovo di Piacenza-Bobbio mons. Luciano Monari così si espresse: “È necessario un lavoro serio e intelligente delle persone che nella nostra comunità diocesana, e in particolare nelle parrocchie, si dedicano ai giovani; un lavoro che sappia coniugare la sapienza della tradizione che la Chiesa ha costruito nei secoli con l’entusiasmo per la ricerca della novità delle proposte”. (Giovani nella Chiesa, cose nuove e cose antiche, Editrice Berti, 2006).
In seguito poi, in seno alla Diocesi, proprio nel 2006, è nata l’Associazione Oratori Piacentini.
Negli anni dell’episcopato di mons. Gianni Ambrosio non sono mancati appelli a divenire sempre più “comunità educante”: “Dai genitori ai nonni, dai sacerdoti agli educatori e animatori, dagli insegnanti agli allenatori sportivi, ma oso dire anche dagli amministratori pubblici agli imprenditori: è la comunità, viva e consapevole, che deve essere educante, lavorando insieme e aiutando i ragazzi a trovare un centro, un punto di riferimento che renda stabile e luminosa la loro vita. Non possiamo restare insensibili al bisogno di un vitale contesto educativo indispensabile per garantire ai nostri ragazzi l’orizzonte del futuro” (omelia del 4 luglio 2014).
Sulla scia di questo appello a far rete per contrastare il disagio educativo delle giovani generazioni si colloca la collaborazione decennale con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, suggellata poi con la firma del “Protocollo Oratori” nel 2018 con mons. Gianni Ambrosio e recentemente rinnovato, nei primi mesi del suo episcopato, da mons. Adriano Cevolotto che ha affermato: “L’oratorio non è semplicemente un “luogo” ma una “mentalità” per incontrare le persone nel territorio e dovrà diventare in futuro nei nostri territori un vero e proprio laboratorio di educazione e di formazione, un luogo dove le nuove generazioni, gli adulti, le famiglie, possono dialogare, camminare nelle vie della vita, facendo pratica e tirocinio di libertà e di responsabilità, di coscientizzazione e di solidarietà” (intervento del 26 maggio 2021).

Il nuovo progetto LabOratorio
Il documento del progetto-oratori, è stato costruito con il contributo dell’equipe del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, del Consiglio dell’Associazione Oratori Piacentini, del professor Pier Paolo Triani che insieme alla dott.sa Eleonora Malaspina ne hanno accompagnato la stesura. Gli obiettivi generali sono quelli di affrontare le crescenti e complesse richieste educative del mondo di oggi che implicano una costante formazione e comportano il coinvolgimento di professionisti della cura che forniscano strumenti, competenze e supporto come arricchimento delle proposte definite dalla comunità cristiana, in una collaborazione continua tra gli attori in gioco.

Soggetti che possono presentare la domanda e destinatari
La Fondazione di Piacenza e Vigevano ha stanziato per l’anno 2022-2023 un contributo pari a € 90 000.00, che unito al contributo 8x1000 stanziato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, sarà volto a finanziare le attività oratoriali diocesane.
La domanda di contributo e la descrizione del progetto può essere presentata da tutte le parrocchie che hanno in essere o vogliono iniziare attività di oratorio nella diocesi di Piacenza-Bobbio, singolarmente o in collaborazione. Potranno inoltre presentare la domanda i circoli parrocchiali collegati agli oratori.
I destinatari diretti dei progetti presentati possono essere bambini, ragazzi e giovani adulti da 6 a 30 anni, poiché attualmente la varietà di attività e di prospettive di stile negli oratori della diocesi sono molto ampi e poiché il dispositivo stesso di oratorio ha una finalità educativa rivolta ai giovani in senso ampio.

Coordinatori e animatori di comunità
Davanti alla storia degli oratori piacentini e le evoluzioni contestuali, viene evidenziato, nel documento, il coinvolgimento di figure laiche in ruoli di responsabilità e coordinamento delle realtà parrocchiali e oratoriali, come rappresentanti appunto di una comunità educante che si mette in gioco e testimonia la sua fede ai più giovani.
In tal senso, è stato perciò pensato un percorso formativo e di confronto nel corso della prossima annualità volto a definire uno stile di oratorio comune, per un totale di 18-20 ore nel corso dell’anno, a cui si richiede la partecipazione di un referente laico direttamente coinvolto nelle azioni decise per ogni progetto finanziato e che prevedrà un percorso di affiancamento nella realizzazione del progetto oratoriale di ciascuna comunità.

Fase di monitoraggio e riprogettazione
Data l’ampiezza e la novità per la diocesi della proposta fatta, superata la metà dell’annata progettuale sarà possibile presentare una proposta di revisione delle attività e del budget di spesa. Tale revisione potrà modificare lo sforzo dispiegato, ma non i principi sostanziali sottostanti all’azione progettuale e al presente avviso, pena la perdita del finanziamento.

Informazioni tecniche
Sono ritenute ammissibili le spese direttamente collegate alle attività contemplate dal progetto e alle esigenze dell’oratorio, riferibili all’arco temporale della sua realizzazione e rendicontate con fattura fiscale.
La domanda di contributo dovrà essere presentata inviando tutta la documentazione alla mail dell’ufficio di Pastorale entro il 13 gennaio 2023.
La valutazione dei progetti e dei programmi di attività sarà svolta da un apposito nucleo di valutazione costituito da don Alessandro Mazzoni, Dario Carini, Eleonora Malaspina e un membro del consiglio Associazione Oratori Piacentini. Se necessario, verranno richiesti chiarimenti e integrazioni rispetto alle informazioni contenute nella documentazione ricevuta per la proposta progettuale.
L’esito del procedimento sarà reso disponibile entro lunedì 27 gennaio tramite mail inviata dall’ufficio Pastorale.
I contributi verranno erogati: solo alle realtà che hanno presentato la relazione finale e la rendicontazione economica nei tempi e modi indicati, e solo alle parrocchie che hanno presentato negli ultimi 2 anni il bilancio presso la Curia vescovile.

Siamo di fronte, nel complesso, ad un significativo lavoro progettuale che vuole aiutare ogni comunità parrocchiale della diocesi  a sostenere gli oratori, partendo dalla lettura attenta, accompagnata, verificata delle esperienze già attive sul territorio.

Riccardo Tonna

Pubblicato l'8 dicembre 2022

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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