Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

«I giovani vogliono testimonianze pratiche del Vangelo»

vangelo

Liturgie più vive, una fede più “adulta” e meno “bambina”. E ancora, “siamo ancora contenti di essere cristiani?”. L’Azione Cattolica di Piacenza torna a riflettere sulla Chiesa e sull’allontanamento dei giovani e, nel farlo, scopre che alcuni aspetti non vanno bene neanche agli adulti. A chi la Chiesa la vive ancora, a chi il cristianesimo lo “pratica” nelle celebrazioni e nelle azioni quotidiane. La serata di lunedì 12 febbraio nel salone parrocchiale di Santa Franca a Piacenza è stata dedicata alla discussione sui dati comunicati da Paola Bignardi nel primo episodio del dittico di appuntamenti, frutto di una ricerca condotta dall’Istituto Toniolo di Milano sulla base di interviste a cento persone dai 18 ai 30 anni che si sono allontanate dalla Chiesa. Sulle questioni sollevate dai partecipanti hanno provato a rispondere don Paolo Capra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Paolo Cignatta, vicario episcopale per la pastorale, e lo psicoterapeuta Daniele Bisagni.

Testimoniare il Vangelo in modo pratico

“Un cristianesimo diverso per oggi e per domani. Dall’ascolto dei giovani le provocazioni per gli adulti e per la Chiesa”. In tanti chiedono di “svecchiare” le liturgie per renderle “più vive”, c’è anche chi propone di “desacralizzare l’esperienza cristiana e rivedere il peso dell’istituzione” interrogandosi sulla necessità di “trattenere chi è dentro” piuttosto che “andare a riprendere chi è fuori dalla Chiesa”. Un’altra questione riguarda il modo di raccontare la fede. “Da bambini il nostro credere si basa su favolette, ma quando scopriamo che non sono vere crolla tutto”. Da qui la necessità di “trasmettere la fede senza partire da una fede bambina ma subito da una fede adulta”. Qualcuno punta il dito contro la “poca attenzione all’educazione religiosa che causa una mancanza di spiritualità” sostenendo che “per avvicinarsi ai giovani” ci sia bisogno di “essere preparati come educatori”. Un modo efficace potrebbe essere “testimoniare praticamente il Vangelo” perché “la testimonianza vale molto per i giovani”: da qui la richiesta: “La praticità del Vangelo nella società dovrebbe essere più presente nelle omelie”. La riflessione porta i partecipanti, tutti adulti, a pensare al proprio rapporto con la fede. “Siamo ancora contenti di essere cristiani?”, viene detto, “Torniamo a vivere la Chiesa come un mondo di relazioni umane, imparando a condividere e uscendo dal moralismo. Intraprendiamo un cammino comune coi giovani per cambiare reciprocamente”.

Cambiare la liturgia si può

Don Paolo Capra evidenzia come il problema non sia la tradizione in sé ma il modo con cui i cristiani l’hanno irrigidita. “La Chiesa – dice – ha avuto momenti di rigidità e altri di forte impulso di cambiamento. Il Concilio Vaticano II ci ha indicato la strada, chiedendoci di andare avanti. Ma noi nel post-Concilio ci siamo bloccati, pensando che non ci fosse nulla di meglio. E abbiamo iniziato a guardare alla storia in modo frustrante, perdendo le prospettive. I giovani hanno tanto da dire, ma noi vorremmo dare loro risposte senza ascoltare le loro domande”. Don Capra torna poi su una delle priorità dei giovani emersa dalla ricerca dell’Istituto Toniolo. “C’è bisogno di emozionarci, ma noi abbiamo smesso di farlo”. E sulla liturgia, il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano sostiene che “se vogliamo cambiarla, bisogna farlo senza la paura di deludere qualcuno”, ribadendo l’invito a “tornare a innamorarci della liturgia” che è “fonte e culmine della nostra vita cristiana”. “Abbiamo ascoltato i grandi del passato con visione profetica – aggiunge – ma adesso è il tempo di camminare con le nostre gambe”.

teste

Nella foto, il pubblico presente in Santa Franca.

I giovani cercano il trascendente, cosa offre la comunità cristiana?

“Che i giovani abbiano lasciato il recinto della Chiesa è evidente – afferma don Paolo Cignatta –, e adesso guardano alla Chiesa con atteggiamento critico perché spesso non capiscono le nostre parole. Spesso anche noi (adulti, che viviamo la Chiesa, nda) facciamo fatica a comprendere. Non si sentono neanche parte di comunità che non sono più comunità – tuona – perché oggi percepiamo la società come un mercato, e su questo basiamo la maggior parte delle nostre azioni quotidiane”. Nonostante il quadro tracciato non sia roseo, don Cignatta trae dalla ricerca presentata da Bignardi tre aspetti positivi: “I giovani (fuoriusciti dalla Chiesa, nda) non hanno smesso di essere credenti, piuttosto sono diversamente credenti; sono eticamente orientati; sono spiritualmente sensibili. Questa ricerca ci dice che i giovani sono capaci di trascendente e con il cuore cercano questa dimensione”, riflette il sacerdote, che poi conclude con un interrogativo aperto: “Ma cosa stiamo offrendo noi, comunità cristiana, nella loro ricerca di Dio e, in generale, di spiritualità?”

Sostare nell’incertezza

Lo psicoterapeuta Daniele Bisagni analizza i motivi per cui i giovani oggi decidono di intraprendere un percorso di terapia. “A volte sono in una situazione di fatica, si trovano nella negatività e vogliono delle risposte – dice – ma le risposte non ci sono, in quei momenti è fondamentale sostare nell’imprevedibilità per rifletterci e superarla. E noi (psicologi e psicoterapeuti, nda) dobbiamo aiutare la persona che abbiamo di fronte a vivere quel momento, perché vivere la negatività può essere un percorso di esplorazione. Ascoltarsi e ascoltare, cercando di cambiare sempre il nostro punto di vista”.

Francesco Petronzio


Nella foto in alto,  da sinistra don Paolo Cignatta, Matteo Bronzini (AC), don Paolo Capra. Sulla sinistra Daniele Bisagni.

Pubblicato il 14 febbraio 2024

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Il Mercoledì delle Ceneri celebrazione con il Vescovo
  2. Don Borea e il «segreto» della sua generosità
  3. Sabato 10 messa in ricordo di don Borea
  4. Giornalisti a convegno: vivere una comunicazione pienamente umana
  5. Messa di guarigione spirituale in Santa Maria di Campagna
  6. «Uso e abuso del web», incontro alla Besurica
  7. Frati Minori e Caritas diocesana insieme per l'accoglienza
  8. Dialogo tra cattolici ed ebrei: la Bibbia unisce
  9. Lectio divina con don Paolo Salvadori: l'importanza dell'ascolto nella fede
  10. Giornalisti a convegno sull’intelligenza artificiale
  11. Guerra Lisi, mons. Cevolotto e suor Donatello al convegno As.So.Fa.
  12. Vicariato 4, Visita pastorale dal 24 al 28 gennaio
  13. Don Mascilongo: Isaia, un libro autentico e aperto alla salvezza
  14. Don Luigi Mosconi in viaggio in Messico e Guatemala
  15. Umberto Morelli eletto presidente regionale del Mcl
  16. L'addio a Rosetta Casali ved. Bianchini. Venerdì 19 il funerale
  17. Il 3 febbraio incontro formativo per i Ministri della Comunione
  18. MCL, Massimo Perazzi è il nuovo presidente
  19. Visita pastorale in Val Trebbia e Val Luretta
  20. Con il libro di Isaia in attesa della Domenica della Parola
  21. A Piacenza si prega per l'Ecuador
  22. Bedonia, 30 preti agli esercizi spirituali con il Vescovo
  23. Suor Giuliana in viaggio per il Messico
  24. Il tempo Natale-Epifania è vittoria della luce sulle tenebre nell'incontro con Cristo
  25. L’8 gennaio messa di guarigione spirituale
  26. Il 6 gennaio la Messa delle Genti con il Vescovo
  27. Il presepe di Pione: si visita fino al 4 febbraio
  28. In viaggio tra i presepi
  29. Don Silvio Anelli: 102 anni di testimonianza e di saggezza
  30. Le celebrazioni con il Vescovo in Cattedrale
  31. Il Natale alle Novate: un momento di forte spiritualità
  32. Don Francisco Bezerra Neto è il nuovo parroco di Vigolzone
  33. Natale di fraternità della Caritas in Sant’Antonino
  34. I Vesperali con Claudia Penoni: gioia e ottimismo
  35. Chiara Griffini tra i Consultori del Dicastero vaticano per i laici, famiglia e vita
  36. Madre Emmanuel: «con l'incarnazione la piccolezza di Dio assume la nostra debolezza»
  37. Si presenta il libro «Sulla strada. Noi e i discepoli di Emmaus»
  38. Mons. Liberto ai Vesperali: la musica sacra è un linguaggio universale
  39. Alla Camoteca nuovo appuntamento con Lunedilibri
  40. L’11 dicembre messa di guarigione spirituale

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies