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La promessa di due giovani suore: una scelta di amore

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“Decidi sempre per l’umiltà e l’amore, se prendi questa decisione, una volta per sempre, potrai soggiogare tutto il mondo. L’umiltà e l’amore, uniti insieme, sono una forza formidabile”: sono le parole del vecchio saggio Zosima nel libro “I fratelli Karamazov” di F. Dostoevskij, citate da padre Serafino Tognetti, monaco benedettino della Comunità dei Figli di Dio, che ha presieduto, il 21 settembre, la celebrazione nella chiesa di San Raimondo a Piacenza. Queste frasi sono state rivolte a suor Margherita Maria Dara e a suor Maria Agnese Sartori che si sono consacrate a Dio con la professione monastica temporanea, secondo la regola di San Benedetto. Le giovani monache hanno fatto la loro promessa solenne davanti a Madre Emmanuel Corradini, abbadessa del monastero di San Raimondo. La professione monastica rappresenta un impegno formale e pubblico di seguire la vita consacrata, unendosi alla comunità monastica in modo stabile e costante. Per suor Margherita Maria e suor Maria Agnese, questo momento ha sancito la loro decisione di abbracciare i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza, inserendosi nel solco della millenaria tradizione benedettina.

Io ti amo

Nell’omelia padre Tognetti ha sottolineato l’espressione evangelica dell’umiltà e della mitezza di cuore, chiave della vita monastica. Il padre ha poi evidenziato una frase del profeta Isaia che, parlando in nome di Dio dice: “Io ti amo, perché tu sei degno ti stima”. “La frase “io ti amo” - ha detto Padre Serafino - non è per niente scontata, eppure è la parola cristiana divina per eccellenza, ed è una parola che noi usiamo pochissimo perché ce l’ha rubata il mondo delle canzonette… Vivere per l’altro e in forza dell’altro, è talmente forte che questa frase ci vergogniamo di usarla. È una espressione che ci spiazza e non siamo abituati a pronunciarla anche nel rapporto quotidiano tra coniugi. Oggi il Signore - ha aggiunto il monaco - squarcia i cieli e a queste due sorelle, che hanno il coraggio di mettersi nelle sue mani, dice loro che le ama”.

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Nella foto, la celebrazione della messa nella chiesa di San Raimondo.

La preghiera salva il mondo

Il religioso si è poi soffermato sul significato dell’amore nel monastero che è implorare Dio per il perdono dei peccati nel mondo. “Le suore in monastero - ha affermato Tognetti - partecipano alla missione di Gesù, cioè la salvezza del mondo. Le sorelle vivranno questo amore indiviso per Gesù, Sposo e Signore nel monastero con la preghiera, la lode e la supplica. Se loro pregano, il Signore dona il perdono a questa città, anche se il mondo non se ne accorge. Finché ci saranno monaci e monache che alzano tutti i giorni la loro fiamma verso il cielo, la città viene salvata. Chi veramente salva il mondo - ha concluso padre Serafino - sono queste nostre sorelle che, pur nella loro fragilità e debolezza, sono anime belle che si mettono tra la gente e Dio”.

La promessa

Dopo avere letto pubblicamente e firmato la loro promessa di fedeltà al Signore, le due suore, ponendo le loro mani in quelle di Madre Emmanuel Corradini, hanno affidato ufficialmente la loro vita al monastero. Questo gesto, carico di significato e umiltà, ha rappresentato la volontà di obbedire all'Abbadessa come guida spirituale e di accettare la vita monastica come via per conformarsi sempre più all'amore di Cristo. In cambio, Madre Emmanuel ha consegnato a suor Margherita Maria e suor Maria Agnese la Regola di San Benedetto, che ora seguiranno fedelmente come guida per la loro vita spirituale e quotidiana.

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Nella foto, l'abbroccio di suor Margherita Maria e suor Maria Agnese con i familiari.

Le lacrime sui volti

I familiari delle due suore, insieme alla comunità dei fedeli, hanno assistito con occhi pieni di lacrime a questo momento di consacrazione, condividendo la gioia di suor Margherita Maria e suor Maria Agnese che si sono inserite in maniera piena nel monastero di San Raimondo a Piacenza. Fondato secondo la tradizione benedettina, il convento è un luogo di preghiera e di vita comunitaria dove le suore dedicano le loro giornate al lavoro manuale, alla lectio divina e alla liturgia delle ore. La Regola di San Benedetto insiste su una vita equilibrata, in cui ogni azione è finalizzata alla ricerca di Dio e al servizio fraterno.

Testimonianza di amore

La scelta di Margherita Maria e Maria Agnese di dedicare la vita a Dio, in un tempo in cui il mondo sembra spesso andare in direzione opposta, testimonia la potenza della chiamata divina e l'attualità del messaggio evangelico. La loro promessa di vivere per tre anni in fedeltà alla Regola di San Benedetto, oltre che essere un impegno personale, è un dono alla Chiesa, una testimonianza di fedeltà, amore e speranza che ispira e incoraggia tutti coloro che cercano un senso più profondo nella propria vita.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 23 settembre 2024

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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