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C'è anche uno Scalabriniano tra i nuovi Cardinali

Baggio


C’è anche uno scalabriniano, padre Fabio Baggio, tra i nuovi 21 cardinali annunciati da papa Francesco all’Angelus di domenica 6 ottobre. Dall’Iran all’Indonesia, dal Giappone alle Filippine, dalla Costa d’Avorio all’Algeria, fino all’Italia: “la loro provenienza - ha spiegato il Pontefice - esprime l’universalità della Chiesa che continua ad annunciare l'amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra”.
Fra i nuovi porporati anche mons. Baldassare Reina, vescovo ausiliare di Roma e, da oggi, vicario generale per la diocesi di Roma. “L’inserimento nella diocesi di Roma - ha aggiunto Francesco - manifesta l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo”. Completano l’elenco degli italiani mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, e il 99enne nunzio apostolico mons. Angelo Acerbi.

Chi è padre Baggio
Padre Baggio, scalabriniano, 59 anni, originario di Bassano del Grappa, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e responsabile della Sezione Migranti e rifugiati. Baggio è anche direttore generale e diretto referente di papa Francesco per il Borgo Laudato Si' e il Centro di alta formazione Laudato Si’. Padre Baggio è intervenuto a Piacenza nel 2002, anno della canonizzazione del vescovo Scalabrini, e nel 2023 a Piozzano. Padre Baggio e gli altri venti nuovi porporati diventeranno cardinali il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione.

La sua storia
“Sono entrato in Seminario a 11 anni - spiegava il sacerdote in un’intervista al nostro settimanale nel settembre 2022 - . Vi si giocava a calcio, cosa che a me piaceva molto. Ma il discernimento sulla mia chiamata si è fatto più profondo nel corso degli anni. Ho avuto tante occasioni di conoscere il mondo dell’emigrazione e me ne sono innamorato”.

“I migranti mi hanno insegnato a cercare sempre l’unità”
“Scalabrini - sono sempre le sue parole - era un grande sognatore, un convinto della Provvidenza divina e un costruttore di relazioni. Il suo carisma mi è di ispirazione. La mia passione nasce dall’incontro diretto con gli emigranti. Mi hanno sempre aiutato a mettermi in discussione e a imparare da culture, storie e tradizioni diverse. Quando uno si dedica a una missione, all’inizio pensa di poter portare qualcosa, a partire dal suo bagaglio di studi, ma poi si accorge che è molto più quello che si riceve di quello che si dona. I migranti mi hanno insegnato a cercare sempre l’unità di fondo, a puntare a ciò che unisce al di là delle differenze e nel rispetto delle differenze. Ho imparato a inginocchiarmi di fronte a culture diverse perché lo Spirito Santo parla anche attraverso quelle culture”.

Pubblicato il 6 ottobre 2024

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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