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Gregorio X, il Papa piacentino che unì le Chiese: una serata al Circolo dell’Unione

tiziano 

“Gregorio X, l’uomo e il pontefice”, è stato il tema della conferenza, tenuta il 28 ottobre, nel Circolo dell’Unione di Piazza Cavalli a Piacenza. La relazione è stata dettata dal professor Tiziano Fermi, ricercatore e responsabile dell’archivio e della biblioteca capitolare della cattedrale di Piacenza. L’incontro si è ben inserito nelle sale del Circolo, un luogo, nel cuore di Piacenza, di eleganza e convivialità, ma anche spazio di riflessione culturale, dove il passato della città torna a dialogare con il presente.

Il Papa che cambiò la storia della Chiesa

Fermi ha condotto i presenti in un viaggio nel XIII secolo, raccontando la parabola di Gregorio X, eletto papa nel 1271 dopo un interminabile periodo di vacanza papale. Un pontificato breve – appena quattro anni e mezzo – ma denso di eventi destinati a segnare la storia della Chiesa. Fulcro del suo pontificato fu il Secondo Concilio di Lione (1274), una delle assemblee più significative del Medioevo, in cui Gregorio X affrontò questioni decisive: dalla riforma degli ordini religiosi alla bolla “Ubi periculum”, che istituì il Conclave, fino ai contatti con l’Oriente e al sogno, mai sopito, della riconquista della Terra Santa. “Il pontificato di Gregorio X – ha spiegato Fermi – si distinse per una visione universale della Chiesa. Fu un uomo di dialogo, capace di guardare oltre i confini geografici e mentali del suo tempo”.

Il sogno dell’unità e la diplomazia di Lione

Particolarmente toccante è stata la parte del racconto dedicata al tentativo di riunificare la Chiesa d’Oriente e d’Occidente, riuscito ufficialmente proprio nel Concilio di Lione del 1274.
Merito della fine diplomazia del Papa piacentino e della volontà dell’imperatore bizantino Michele VIII Paleologo, che cercava un’alleanza contro le minacce esterne. “Anche se la riunificazione durò poco - ha ricordato Fermi - fu un successo straordinario, frutto di una diplomazia fondata sul rispetto e sulla visione di una Chiesa universale”.

Tra Piacenza, Arezzo e la memoria ritrovata

Gregorio X nacque a Piacenza, ma morì ad Arezzo, dove è sepolto nel Duomo. Due città legate da un filo di memoria che nei secoli si è assottigliato, fino alla riscoperta, nel Seicento, di un manoscritto che riaccese l’interesse per la sua figura. Da quel ritrovamento nacquero nuovi studi, ritratti e, nel 1713, la beatificazione del Papa piacentino. Fermi ha ricordato anche un curioso episodio: “Tedaldo Visconti rifiutò l’incarico di vescovo di Piacenza nel 1243, temendo le tensioni politiche della città. Ma il destino, ironicamente, lo portò a Roma, sul trono più alto della cristianità.”

Un’eredità spirituale ancora viva

Nel suo intervento, il relatore ha evocato, durante il papato di Gregorio X, anche la canonizzazione di Santa Franca, monaca piacentina, ed ha concluso con un accorato appello: “Piacenza deve riscoprire il suo Papa, un uomo di pace e di visione. Il 10 gennaio 2026 segnerà l’anniversario della sua morte: sarebbe il momento ideale per onorarne la memoria, come già fecero i canonici del Duomo nel 1876 con una lapide commemorativa”.

Riccardo Tonna

Nella foto, Tiziano Fermi durante il suo intervento al Circolo dell'Unione in Piazza Cavalli.

Pubblicato il 29 ottobre 2025

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