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Pietre viventi. L’Europa romanica si veste di bellezza

mostra

 

Tra i percorsi espositivi più significativi del Meeting di Rimini, spicca “Pietre viventi. L’Europa romanica si veste di bellezza”, una mostra che accompagna il visitatore in un viaggio alle origini della civiltà europea, quando – a partire dall’anno Mille – l’arte e l’architettura romanica si diffusero con una forza senza precedenti. A curare l’iniziativa sono Tancredi Bella, Marco Rossi e Alessandro Rovetta, con la collaborazione di studiosi e ricercatori come Martino Astolfi, Guido Cariboni, Micol Forti, Lorenzo Margiotta, Stefano Margutti, Martina Saltamacchia e un gruppo di studenti delle facoltà di Lettere dell’Università Cattolica e dell’Università degli Studi di Milano. Una sinergia tra competenze accademiche e giovani sguardi che rende la proposta particolarmente viva e accessibile.

Un “manto bianco di chiese”

Il percorso prende le mosse da una celebre frase del monaco Rodolfo il Glabro, che racconta come, attorno all’anno Mille, “l’intera Europa si rivestì di un bianco manto di chiese”. L’immagine restituisce l’entusiasmo di un’epoca in cui le comunità cristiane, dalle grandi città ai piccoli villaggi, sentirono l’urgenza di costruire nuove cattedrali, abbazie, monasteri e pievi. Questa “passione costruttiva” non fu soltanto un fenomeno architettonico, ma anche sociale e spirituale: l’edificazione di una chiesa era infatti il riflesso visibile della nascita di una comunità che si riconosceva unita dalla fede.

Bellezza che edifica

L’esposizione mostra come l’arte romanica, con le sue linee essenziali e le sue pietre solide, abbia incarnato un ideale di novità e di bellezza. Ogni capitello scolpito, ogni affresco, ogni portale istoriato non aveva soltanto funzione ornamentale, ma voleva esprimere un racconto catechistico della fede. Testi medievali, immagini e video guidano il visitatore alla scoperta di questo intreccio tra spiritualità, arte e vita comunitaria.

Un’eredità ancora attuale

“Pietre viventi” non è soltanto una rassegna di testimonianze storiche, ma anche un invito a riflettere su cosa significhi, oggi, costruire comunità. Le chiese romaniche, con la loro forza di rinnovamento, diventano allora simbolo di una bellezza che non è fine a se stessa, ma che nasce dall’esperienza di un popolo in cammino.

R.T.

Nella foto, uno studente universitario al Meeting di Rimini illustra la mostra.

Pubblicato il 24 agosto 2025

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