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Aldo Moro, un'eredità preziosa per il nostro tempo

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In occasione del 47esimo anniversario dell’uccisione di Aldo Moro, avvenuta il 9 maggio 1978, l'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC) di Piacenza e l’Azione Cattolica Diocesana hanno organizzato un incontro dal titolo: "Aldo Moro, un'eredità preziosa per il nostro tempo. Valori, stile e metodo al servizio del bene comune". L’evento, che si è tenuto il 9 maggio nella Sala Convegni del Seminario Vescovile di Piacenza, ha visto la partecipazione di diverse realtà associative, tra cui Punto Incontro, l'Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e il MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale).

Garantire la democrazia nel mondo

L’onorevole Pierluigi Castagnetti, di Reggio Emilia politico, deputato alla Camera per cinque legislature, oltre che europarlamentare, esponente della Democrazia Cristiana, ultimo segretario del Partito Popolare Italiano, capogruppo de la Margherita, esponente del Partito Democratico, profondo conoscitore della vita e del pensiero di Moro, ha portato la sua testimonianza toccante e illuminante, capace di coinvolgere tutti i partecipanti. In un passaggio del suo intervento Castagnetti ha sottolineato come Moro era convinto che l'Unione europea fosse necessaria per garantire la democrazia e lo sviluppo in una realtà mondiale nelle mani esclusive dei due grandi poli, quello sovietico e quello americano. Moro sosteneva che ci fosse un pluralismo anche delle istituzioni, ed egli vedeva l'Unione europea come la costruzione di un altro polo che garantiva una dinamica democratica.

Uomo buono, giusto e amico

“Moro aveva una curiosità straordinaria, - ha poi evidenziato Castagnetti - voleva sempre essere informato e voleva capire le cose che non riusciva a capire di scienza propria. Gli statisti infatti nascono dalla loro capacità di conoscere, di imparare e di ascoltare, non dalla supponenza di chi pensa di saperne di più.

In San Giovanni Laterano - ha detto poi Castagnetti con commozione - ricordiamo quella preghiera con cui papa Paolo VI si lamenta con Dio, dicendo di averlo supplicato per salvare questo uomo “buono, giusto e amico”. Paolo VI era della stessa “squadra” di Moro, della stessa generazione di amici che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione della democrazia nel nostro paese”.

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Stare dentro ai processi storici

Infine il politico reggiano ha sottolineato l’importanza di stare dentro ai processi della storia, come ha fatto Moro per orientarli ad un certo esito piuttosto che a un altro: significa non stare sugli spalti della storia. “Papa Francesco - ha detto Castagnetti - li chiamava i “balconeros”, quelli che stanno al balcone, che non vanno neanche a votare, aspettando cosa succederà. I cattolici, in questo paese, infatti hanno contato quando si sono messi in prima linea e hanno guidato la battaglia”.
In conclusione, le parole di Castagnetti hanno stimolato i presenti a rinnovare l'impegno verso i valori fondamentali che Aldo Moro ha rappresentato, per contribuire al bene comune e onorare la sua memoria.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro in Seminario dedicato ad Aldo Moro.

Pubblicato il 10 maggio 2025

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