«Un esodo per non dimenticare»: l’arte un ponte tra passato e presente
"Un esodo per non dimenticare" è il titolo dell’evento, di carattere storico e artistico, organizzato, il 16 febbraio, nella Sala Panini della Banca di Piacenza in coincidenza al "Giorno del Ricordo" nella memoria dell'esodo giuliano-dalmata e delle tragiche foibe, eventi che hanno segnato indelebilmente la storia italiana del dopoguerra.
Il progetto artistico di Terdich
Protagonista della serata è stato Paolo Terdich, affermato pittore piacentino, i cui familiari sono stati direttamente coinvolti in quell'esodo forzato che ha costretto migliaia di persone a lasciare le loro case in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Terdich, attraverso il linguaggio universale dell'arte, ha voluto rendere omaggio a quelle sofferenze e a quella memoria, spesso trascurata, che riguarda una parte significativa della nostra storia nazionale. Durante la serata sono state esposti due quadri inseriti nel progetto artistico di Terdich "Ricordo delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata", che, al momento si compone di dieci opere ad olio, rappresentanti persone e situazioni legate a questo dramma, e che sarà messo in mostra prossimamente a Piacenza. Queste tele segnano il passaggio artistico di Terdich, dalle sue rappresentazioni sull'acqua a ritratti intensi di persone il cui dolore e la rassegnazione sono palpabili in ogni pennellata.
Mantenere viva la memoria
L'evento è stato introdotto dall'assessore alla cultura del comune di Piacenza, Christian Fiazza, che ha ricordato la sua maestra delle Elementari di origine istriana, una donna che ha vissuto con grande dignità questa tragedia. A seguire, Alberto Moioli, critico d'arte, ha evidenziato la profondità delle opere di Terdich, sottolineando come ogni tela esprima qualcosa di estremamente intenso e profondo, in grado di toccare le corde più sensibili dell'animo umano. Infine, Mirko Molteni, storico e giornalista, ha offerto una disamina accurata sul periodo storico degli esuli istriani, presentando una narrazione dettagliata di quelle vicende drammatiche. Molteni ha rimarcato come per anni questa pagina di storia sia stata volontariamente dimenticata o trascurata, sottolineando l'importanza di eventi come questo per mantenere viva la memoria collettiva e per onorare le vittime di quelle tragedie.
Un contributo artistico per una triste vicenda
"Un esodo per non dimenticare" ha rappresentato un esempio di come l'arte e la cultura possano fungere da ponte tra passato e presente, invitando a riflettere su eventi storici dolorosi ma fondamentali per comprendere pienamente le complessità del nostro tempo. “Con le mie opere - ha affermato Terdich - ho voluto fornire il mio piccolo contributo, viste le mie origini, al ricordo di tale triste vicenda, che ritengo non abbia avuto in passato il dovuto risalto. Nelle composizioni - ha aggiunto Terdich - riferite all’esodo, in cui sono rappresentati nuclei familiari ed esuli che lasciano con vari mezzi la propria terra, ho lasciato le figure e le masserizie, appena abbozzate, vagamente distorte, cercando di rendere l’atmosfera di dolore, di ansia e di rassegnazione della scena nel suo insieme. Per cercare di creare un'atmosfera surreale, quasi metafisica, ho lavorato sul contrasto fra lo sfondo, piatto, vago, che suscita una sensazione di vuoto, e le figure in primo piano. In alcuni casi, richiamo i temi del romanticismo, del viandante, del senza patria; un eroe che è arreso al mondo e al suo destino e si avventura verso il suo futuro drammatico”.
Il ritratto dell’esule
Nel ritratto dell’esule, esposto in Sala Panini, il pittore piacentino ha voluto esaltare il contrasto fra il dettaglio del volto riprodotto, che esprime, anche attraverso le profonde rughe, un sentimento di sofferenza passata, ma parzialmente mascherata, con la drammaticità dello sfondo, giocato su toni scuri, cupi, realizzato a spatola.
La serata ha offerto un momento di riflessione profonda, dimostrando come la memoria storica sia un bene prezioso da custodire e tramandare.
Riccardo Tonna
Nelle foto: in alto l'incontro alla Banca di Piacenza dedicato alle vittime delle foibe; sopra, un ritratto realizzato dall'artista piacentino Paolo Terdich.
Pubblicato il 18 febbraio 2024
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