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«Interno verde»: Piacenza apre i suoi giardini

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Eleganti corti rinascimentali, piccole oasi fiorite di tranquillità e pace domestica, insospettabili vigneti e magnifici alberi secolari, orti medievali celati alla vista dei passanti dagli alti muri di cinta: Piacenza custodisce gelosamente, all’interno del proprio centro storico, uno spettacolare patrimonio di giardini e cortili segreti. Un patrimonio che eccezionalmente, grazie alla manifestazione Interno Verde, si aprirà alla collettività. Piacentini e turisti sabato 10 e domenica 11 giugno potranno esplorare trenta giardini, luoghi densi di suggestioni e ricordi, attraverso i quali è possibile leggere la storia, i cambiamenti e i vissuti della città.
Interno Verde ha raccolto la disponibilità di famiglie, istituzioni e associazioni, che per un weekend apriranno porte e portoni, permettendo a chi vorrà partecipare all’evento di esplorare la città in modo intimo e inedito. Un’occasione unica per scoprire, dietro le facciate degli antichi palazzi, un’anima verde tanto rigogliosa quanto capillarmente diffusa.
L’obiettivo degli organizzatori è sensibilizzare i visitatori al rispetto e alla cura dell’ambiente, fornire alla comunità una chiave per leggere e interpretare con maggiore profondità lo spazio urbano, sollecitare anche nei confronti degli ospiti provenienti da altre città una più completa comprensione del passato e maggiore consapevolezza della ricchezza presente, che necessita di essere tutelata e promossa.
Per questo ogni giardino sarà accompagnato da informazioni di carattere botanico, storico e architettonico, che durante i due giorni saranno a disposizione online oltre che presso i giardini coinvolti. Le descrizioni si potranno leggere nella mappa navigabile pubblicata nel sito del festival, oppure ascoltare in formato audio passeggiando tra chiostri e aiuole. Le stesse schede, corredate di fotografie, saranno raccolte in un volume a tiratura limitata.
Arricchirà il weekend un fitto calendario di iniziative organizzate in collaborazione con le associazioni e gli operatori culturali del territorio: laboratori di decorazione floreale, approfondimenti dedicati all’architettura delle piante e alla loro salute, visite guidate al parco delle Mure Farnesiane, picnic sotto gli alberi e nel chiostro della vecchia Caserma Cantore, passeggiate per conoscere l’origine dei Giardini Margherita e approfondire la stupefacente tradizione dei cancelli in ferro battuto. Per conoscere il programma completo dell’iniziativa e restare aggiornati sugli eventi collaterali si può fare riferimento al sito www.internoverde.it oppure seguire il festival su Facebook o su Instagram.

ISCRIZIONI

Le iscrizioni sono aperte online al sito www.internoverde.it. Per chi preferisce iscriversi di persona è già attivo l’infopoint di Sala Cattivelli, in piazza Cavalli, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, che nel weekend del festival sarà a disposizione con orario continuato dalle 9 alle 19. Per chi si iscrive entro venerdì 9 giugno il contributo richiesto è di 10 euro, 15 euro nei giorni del festival, sempre gratis per i bambini fino ai 13 anni di età.
Alle persone iscritte verrà consegnato il braccialetto che funziona da pass e la mappa con gli indirizzi dei giardini e il programma delle tante attività organizzate. Il libro con le descrizioni e le fotografie a colori dei giardini, stampato in edizione limitata, si potrà acquistare con un contributo di 7 euro.

UN FESTIVAL SOSTENIBILE

Interno Verde presta particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica del festival. Le strategie adottate per ridurre l’impatto dell’evento e sensibilizzare i visitatori al rispetto e alla cura dell’ambiente sono numerose e diversificate: dalla stampa su carta certificata Fsc all’organizzazione di talk dedicati alla relazione tra biodiversità e benessere in contesto urbano. Dal cotone biologico per le magliette dei volontari al font open source scelto per il volume: si chiama Apfel Brukt e permette di risparmiare il 18% dell’inchiostro normalmente impiegato. Dall’allestimento di mostre che illustrano buone pratiche di contrasto al cambiamento climatico alla promozione di una mobilità leggera e dolce.


UN FESTIVAL DI RELAZIONI

Interno Verde rivela la sua vera natura: sembra un festival di giardini, in realtà è un festival di relazioni. Per questo ringrazia di cuore i proprietari dei meravigliosi spazi che con grande e mai scontata generosità hanno aderito all’iniziativa, e gli oltre 60 volontari che accoglieranno i visitatori e custodiranno questi luoghi, tanto belli quanto delicati. La manifestazione non sarebbe stata possibile senza il prezioso supporto dell’amministrazione comunale di Piacenza e degli sponsor Banca Mediolanum e Coop Alleanza 3.0. Tra gli sponsor tecnici: Antica Cioccolateria Bardini, Arata Garden, Assicurazioni Generali, Mulino Bianco.
Fondamentale nella definizione del programma la positiva collaborazione di tante realtà del territorio: Centro Educazione Ambientale, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Diocesi di Piacenza, Galleria Ricci Oddi, Liceo Colombini, Museo Emigrazione Scalabrini, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Arci Piacenza, Barone Rampante, Casa del Viaggiatore, Confagricoltura Piacenza, Confedilizia Piacenza, Cosmonauti, Ente Farnese, Fai Piacenza, Flora, IO, Italia Nostra Piacenza, La Pireina, La Ricerca, Legambiente Piacenza, Lo Fai, Osteria della Balera, Spazio 4.0, Velolento, Volumnia.
Interno Verde è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Piacenza, dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, dall’Associazione Nazionale Pubblici Giardini, dall’Associazione Parchi e Giardini d’Italia, dall’ente Parchi del Ducato.

Nella foto, la presentazione dell'iniziativa nel chiostro di Sant'Antonino.

Pubblicato il 5 giugno 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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