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XNL: Giovanni Fattori, il genio dei Macchiaioli, in mostra dal 29 marzo al 29 giugno

mostra

Si è tenuta in XNL Piacenza la presentazione della mostra Giovanni Fattori 1825-1908. Il ‘genio’ dei Macchiaioli, a cura di Fernando Mazzocca, Giorgio Marini ed Elisabetta Matteucci. Un grande progetto espositivo che celebra il bicentenario della nascita di uno dei protagonisti del grande naturalismo europeo della seconda metà dell’Ottocento, promossa da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e diocesi di Piacenza-Bobbio.
La mostra, prodotta da Dario Cimorelli Editore, è realizzata con il prezioso sostegno della Banca di Piacenza, e grazie alla fattiva collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, il Comune di Livorno e la Fondazione Livorno.
Alla presentazione, condotta dalla direttrice di XNL Arte Paola Nicolin  Roberto Reggi, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Katia Tarasconi, Sindaca di Piacenza, Filippo Cella, vicepresidente vicario della Camera di Commercio dell'Emilia
Massimo Toscani, presidente Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Roberta Valla, consigliera della Provincia di Piacenza con delega al Turismo, marketing territoriale, rapporti con DTE, Pietro Boselli, vicedirettore Banca di Piacenza
I curatori della mostra: Fernando Mazzocca ed Elisabetta Matteucci.

La mostra dal 29 marzo al 29 giugno

Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908), protagonista indiscusso del movimento dei Macchiaioli, è stato uno degli artisti più significativi del panorama figurativo europeo dell’Ottocento che ha saputo dominare tutti i generi pittorici. Dalle prime ricerche sulla macchia, che condurranno ad una vera e propria rivoluzione del tradizionale concetto di estetica ottocentesca, agli intensi ritratti, dai paesaggi en plein air ai soggetti di vita rurale e alle scene che esaltano la Maremma, simbolo di quel mondo contadino che Fattori amava e che contrapponeva alla disorientante modernità urbana. Su questi campeggia la straordinaria interpretazione dei soggetti militari, indagati sia nelle manifestazioni più solenni ed epiche delle grandi campagne delle Guerre d’Indipendenza, sia nei momenti più intimi della vita di guarnigione. Di fronte al crollo di tutte le aspirazioni e gli ideali riposti nell’Unità, la sua produzione, mai scontata e sempre distante da una retorica celebrativa, è stata accompagnata da una personale riflessione etica, al punto da rappresentare una delle testimonianze più autentiche e coerenti del nostro Risorgimento. A lui XNL Piacenza, centro per le arti contemporanee della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dedica, dal 29 marzo al 29 giugno 2025, la mostra Giovanni Fattori 1825-1908. Il genio dei Macchiaioli a cura di Fernando Mazzocca, Giorgio Marini ed Elisabetta Matteucci.
La mostra – organizzata in occasione del bicentenario della nascita e della prossima uscita del catalogo ragionato, a cura di Giuliano Matteucci – si propone di rinnovare la memoria di Fattori offrendo una nuova interpretazione della sua figura e della sua opera, concentrandosi sulle peculiarità e l’unicità dell’artista e dell’uomo in rapporto al panorama dell'arte italiana del XIX secolo.
Una particolare attenzione viene dedicata alla produzione grafica dell’artista, composta da acqueforti di straordinaria bellezza, che rivelano la sua capacità di rinnovare il linguaggio attraverso una tecnica nuova, complementare alla pittura. Grazie alla collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, in mostra vengono esposti disegni e acqueforti inedite che testimoniano l’evoluzione stilistica dell’artista e il suo impatto sulla grafica italiana del Novecento.
Tale antologica si avvale, inoltre, della collaborazione dell’Istituto Matteucci di Viareggio e Milano, che in questa occasione mette a disposizione una selezione di opere che documentano la complessità artistica di Fattori, dal periodo della “macchia” fino a sviluppi che anticipano tendenze del Novecento.
L’arte di Fattori ha lasciato un’impronta indelebile anche sulla cultura del XX secolo, come documentano saggi critici e opere di artisti contemporanei come Ugo Ojetti, Emilio Cecchi e Giorgio de Chirico. Le sue opere hanno ispirato anche importanti registi italiani tra cui Luchino Visconti, che ha utilizzato le atmosfere fattoriane nei suoi film sul Risorgimento, come Senso (1954) e Il Gattopardo (1963).
La mostra si conclude con un'area dedicata al contemporaneo, dove l'arte di Elger Esser offrirà una riflessione visiva unica. Le sue fotografie, caratterizzate da un affascinante equilibrio tra paesaggio e memoria storica, introducono una dimensione contemporanea che dialoga in modo intenso con il naturalismo ottocentesco di Fattori. Questo incontro tra epoche distanti arricchisce la mostra di una nuova prospettiva, creando un ponte tra il passato e il presente che amplifica il valore dell'esperienza artistica proposta da XNL. Un contrasto stimolante che invita il visitatore a riflettere sul continuo e dinamico sviluppo dell’arte, offrendo uno spunto di riflessione su come la memoria storica possa essere reinterpretata e attivata oggi.

Gli interventi

ROBERTO REGGI
Nell’anno del bicentenario della nascita di Giovanni Fattori, la nostra Fondazione, insieme a tutta la Rete Cultura Piacenza, celebra uno dei maggiori pittori italiani dell'Ottocento che, con la sua opera, tra realismo e naturalismo, ha saputo raccontare e rinnovare il tema del paesaggio, registrandone la bellezza fra luci e ombre, ma anche aprire riflessioni profonde e attuali sul rapporto fra vita rurale e modernità urbana, sulla guerra, sulla natura. L’esposizione trova la sua sede naturale in XNL Piacenza, uno spazio che in poco tempo ha saputo integrarsi nel sistema della cultura a Piacenza, svolgendo fin da subito una funzione di crocevia fra i diversi linguaggi artistici della contemporaneità, le epoche e le istituzioni culturali. In questo solco nasce la mostra Giovanni Fattori (1825-1908). Il ‘genio’ dei macchiaioli, un progetto di respiro nazionale frutto del lavoro di squadra fra istituzioni che, ancora una volta, insieme, promuovono la valorizzazione turistica e culturale del territorio, guardando a un pubblico ampio, oltre i confini di Piacenza. Una mostra importante, che presenta una ricchissima selezione di capolavori e che, è il nostro augurio, sorprenderà i visitatori. Ringrazio tutte le persone che stanno lavorando in queste settimane al progetto – i curatori, la casa di produzione, lo staff di XNL e della Fondazione – e ringrazio la Banca di Piacenza, partner prestigioso e affidabile che ancora una volta è a fianco di Rete Cultura Piacenza.

KATIA TARASCONI
Con l’organizzazione di questa mostra-evento, XNL Piacenza si conferma più che mai come polo di riferimento culturale e artistico sul territorio, in sinergia con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e con tutte le componenti di Rete Cultura Piacenza, in un impegno corale e di reciproca valorizzazione che ambisce a dare al nostro territorio un respiro sempre più alto in termini di qualità dell'offerta e attrattività. Nella figura di Giovanni Fattori si celebra un Maestro che ha caratterizzato, con la sua impronta, uno dei Movimenti più significativi della pittura italiana del XIX secolo, ripercorrendo la storia e l’evoluzione dell’artista con profondità e dinamismo che culminano, non a caso, nel dialogo con la contemporaneità. Grazie alla collaborazione e al lavoro di squadra tra le istituzioni, Piacenza ha intrapreso un percorso che sta dando risultati importanti: la mostra che ci accompagnerà nei prossimi mesi ne è un esempio ed è motivo non solo di orgoglio, così come di riconoscenza nei confronti di tutte le realtà che vi hanno contribuito, ma rappresenta uno stimolo ulteriore a proseguire, insieme, in questa direzione, investendo in bellezza, arte e cultura come elementi chiave di sviluppo.

Nella foto, la presentazione a XNL della mostra dedicata al Fattori.

Pubblicato il 20 febbraio 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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