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San Sisto, concerto con l'ensemble «Lo spirito del tempo»

concerto

Nella sacrestia monumentale della chiesa di San Sisto, domenica 24 ottobre alle ore 18, è in programma il concerto "Lo scrigno delle meraviglie" con l'ensemble "Lo spirito del tempo": Daorsana Dervishi, traversiere, Alessia Travaglini alla viola da gamba e Silvia Sesenna al clavicembalo. 

Il programma di questo concerto, dedicato ed ispirato alla mostra La Madonna Sistina di Raffaello rivive a Piacenza, ruota intorno ad alcune delle figure musicali più importanti del '700 europeo che, con la loro arte, hanno arricchito la corte di Dresda.
Come sappiamo, gli Elettori di Sassonia, Augusto, padre e figlio, erano grandi amanti dell'arte in ogni sua forma tanto da rendere Dresda un vero e proprio “scrigno delle meraviglie”, secondo la definizione che ne diede Gothe alla fine del secolo.
L'intento dell'Ensemble Lo Spirito del Tempo è quello di far assaporare alcune delle sonorità che circondavano e riempivano questo scrigno.

I brani
La sonata in la minore di J.J. Quantz fa parte della raccolta di sonate, op 1, che il compositore, polistrumentista, didatta del flauto nonché Suonatore di Camera del Re, dedicò espressamente “Alla Maestà d'Augusto III, Re di Polonia Elettore di Sassonia”, 1734.
Non poteva mancare un brano del grande J.S. Bach che ad Augusto terzo dedicò la Messa in si minore. Per l'occasione proponiamo la bellissima ed elegante Suite francese in sol maggiore per cembalo solo.
L'Orchestra di Dresda era tra le più famose e apprezzate in Europa. Tra i suoi membri figuravano famosi virtuosi come C. F. Abel, gambista e compositore e il francese Pierre Gabriel Buffardin, pioniere del flauto in Germania, compositore e costruttore di flauti. Le sonate di quest'ultimo sono ad oggi inedite e ancora di incerta attribuzione ma, grazie alla Bibilioteca del Conservatorio Reale di Bruxelles, abbiamo avuto accesso a una copia della raccolta, proprio per questo evento.
Conclude il concerto  un brano del Maestro di Cappella di Dresda, Johan Adolf Hasse: musicista molto conosciuto ed apprezzato, maestro all'Ospedale degli Incurabili, una delle principali istituzioni musicali di Venezia, autore di numerose opere italiane di successo ha dedicato diverse composizioni anche al flauto tra cui la sonata che vi proponiamo.

Pubblicato il 21 ottobre 2021

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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