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Dai Musei Capitolini di Roma un capolavoro di Rubens a Piacenza

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“A Natale, Piacenza regala l'arte”: così l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi riassume l'intento e l'importanza della mostra “Rubens, la Lupa e il Barocco – Un capolavoro dei Musei Capitolini a Piacenza”, che dal prossimo fine settimana vedrà esposto, nella cornice degli Appartamenti Stuccati di Palazzo Farnese, un capolavoro del grande artista fiammingo del '600, in prestito dai Musei Capitolini di Roma.
“È frutto di un’importante collaborazione - sottolinea l’assessore – che ha visto al centro stretti rapporti tra la Galleria Ricci Oddi ed i Musei Capitolini, la città di Piacenza e Roma Culture; rapporti aperti in occasione della grande mostra su due sedi dedicata a Gustav Klimt, che approderà a Piacenza in versione nuova e complementare rispetto a quella romana dal 5 aprile 2022, e che si arricchiscono con questo prestigioso prestito.

L’ingresso, gratuito negli orari di apertura dei Musei Civici di Piacenza, sarà possibile da sabato 18 dicembre godendo di un percorso dedicato, con l'accompagnamento di guide esperte, che porterà fino al dipinto di uno dei più grandi maestri del Barocco, Peter Paul Rubens, raffigurante una meravigliosa Lupa che allatta Romolo e Remo. Si tratta di una tela che non solo ha uno straordinario rilievo dal punto di vista storico-artistico, ma che richiama con evidenza le origini più antiche della nostra città, valorizzando ulteriormente quel prezioso patrimonio su cui, con l'apertura della nuova sezione Romana del Museo Archeologico nel maggio scorso, abbiamo finalmente potuto accendere i riflettori”.

L'accesso alla mostra avverrà da un ingresso apposito. Il dipinto, imponente olio su tela, sarà affiancato da approfondimenti dedicati all'iconografia della Lupa capitolina nell'arte, al Barocco di cui Peter Paul Rubens è indiscusso e riconosciuto maestro e non mancheranno numerosi collegamenti con le opere dedicati alle vicende di Papa Paolo III Farnese: “Anche da qui – precisa Papamarenghi – deriva la scelta della sua collocazione in una cornice, quella degli Appartamenti Stuccati, che mira proprio a valorizzare anche il patrimonio artistico della nostra Città oltre a dedicare particolare attenzione alla fruizione della meravigliosa opera in arrivo da Roma”.
“Mi piace pensare a questo evento – rimarca l'assessore – come a un vero e proprio regalo che le Istituzioni culturali unite fanno alla comunità piacentina e a tutti i visitatori che vorranno venire a scoprire la ricchezza culturale della città nel periodo festivo. Un dono speciale che rimarca sempre più l’unità d’intenti che desideriamo far crescere per la promozione di Piacenza; a questo proposito, nel rivolgere un sentito e doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo importante progetto - analogo per la sua impostazione ad altri solitamente realizzati solo dalle più grandi città - vorrei sottolineare in particolare la sensibilità e la visione lungimirante del CdA della Galleria Ricci Oddi, a partire del presidente Fernando Mazzocca, e della direttrice Lucia Pini, particolarmente attenta ed attiva anche nell’ottica di una sinergia tra Istituzioni culturali dalla quale possono nascere solo grandi opportunità per tutta Piacenza, permettendo così di scrivere una pagina culturale inedita e di assoluta importanza anche per la pinacoteca di via San Siro e per la sua prestigiosa collezione. Mi sia permesso ricordare il generoso impegno della Sovrintendente Capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli, alla quale – così come al Direttore Claudio Parisi Presicce – va il ringraziamento più vivo”.

È il Ritratto di signora di Gustav Klimt della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi – così aggiunge il Presidente Fernando Mazzocca - ad aver innescato il processo che porta oggi uno dei più apprezzati capolavori di Rubens nelle sale di Palazzo Farnese: l’eccezionale opportunità è infatti frutto del prestito di scambio attraverso il quale l’amministrazione capitolina ha inteso sottolineare e contraccambiare l’importanza di un altro prestito, quello – appunto – della tela di Klimt, attualmente esposta alla mostra dedicata al grande artista viennese in corso a Roma.
L'apertura al pubblico della mostra “Rubens, la Lupa e il Barocco” è fissata per sabato 18 e sarà preceduta da un’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità, con visita in anteprima per la stampa, che sarà comunicata nella giornata di domani.

L’ingresso, dal cortile monumentale di Palazzo Farnese, libero e gratuito e senza necessità di prenotazione, sarà possibile durante tutti gli orari di apertura dei Musei Civici di Piacenza fino a domenica 30 gennaio 2022.

Pubblicato il 15 dicembre 2021

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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