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Corrado Tedeschi leggerà Dante sulle musiche di Marco Beretta

Locandina Tedeschi jpg

In occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, sabato 15 gennaio alle 21, presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese, si svolgerà lo spettacolo “L'amor che move il sole e l'altre stelle”, melologo per voce recitante e pianoforte con Corrado Tedeschi, attore televisivo e teatrale, e Marco Beretta, affermato direttore d’orchestra, il tutto con la regia di Alberto Oliva: “Un’iniziativa che intende celebrare il Sommo Poeta – sostiene l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – e al tempo stesso valorizzare la Cappella Ducale come luogo in cui possono essere realizzati spettacoli teatrali e concerti, tutto questo per rendere sempre più fruibile la vignolesca mole, come è stato da giugno ad oggi, con le tante iniziative che si sono susseguite dall’Estate Farnese in poi”.

A leggere gli immortali versi della “Divina Commedia” sarà dunque Corrado Tedeschi, popolare attore genovese, versatile e di grande esperienza che in questo spettacolo si avvicina a Dante con lo spirito di un appassionato che introduce, commenta e gioca con il mondo e con l’immaginario del Sommo Poeta. Con simpatia, ironia e leggerezza ci aiuta ad immergerci nell’universo dantesco riletto con grande suggestione dalla musica di Marco Beretta, di grande passionalità emotiva e sentimentale che ci porta dentro alle emozioni dei peccatori dell’Inferno, del Purgatorio e nel mondo mistico ed evanescente del Paradiso. “La scelta di comporre un melologo – sostengono i protagonisti – è data dalla possibilità che offre questo genere musicale di non sacrificare la parola ma di esaltarla attraverso suoni che ne evochino il contenuto, come fosse una colonna sonora alle immagini che da essa scaturiscono”.

Il melologo, mèlos e lògos insieme, è nato nel XVIII secolo ed unisce appunto la musica alla parola. La scelta dei versi abbraccia l’intero componimento dantesco e non volutamente consequenziale, come fossero pensieri o riflessioni improvvise ma collegate tra di loro. La scelta del pianoforte come strumento per veicolare i suoni che accompagnano e stimolano la declamazione del testo, nasce per dare maggiore risalto al verbo e per consentire una più ampia diffusione della composizione.

L’evento è gratuito fino ad esaurimento posti nell’ambito delle normative anti Covid. Per informazioni è possibile telefonare allo 0523.492410, oppure scrivere a .

Pubblicato l'11 gennaio 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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