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«Il calendario della memoria», si può consultare online dal 27



sperongia

Dal 27 gennaio, sul sito www.paesaggidellamemoria.it, sarà consultabile il “Calendario della memoria”, che espone alcune tra le più significative vicende riconducibili alla storia del fascismo e dell’antifascismo, delle persecuzioni razziali e della deportazione, della seconda guerra mondiale, della resistenza e della liberazione, accadute nei luoghi di memoria e/o documentate nei musei che, insieme, costituiscono la rete dei “Paesaggi della memoria”. L’obiettivo è introdurre coloro che si avvicinano al sito a una prima cronologia degli avvenimenti che in quel cruciale arco storico del “secolo breve” si sono svolti in diverse realtà del territorio italiano, collocando la complessa articolazione delle storie locali nel quadro d’insieme della “grande storia”. Fissate le date cardine dei vari luoghi, il “Calendario della memoria” correda in molti casi la breve narrazione degli eventi con materiale fotografico, video e documenti. Fornendo così una traccia a quanti fossero interessati a svolgere ulteriori approfondimenti.

In questo suo primo esordio, va peraltro visto e valutato come un work in progress, che dovrà completarsi, aggiornarsi e arricchirsi con ulteriori acquisizioni, in coerenza con lo stesso obiettivo che si prefigge la rete dei “Paesaggi della memoria”: allargare la propria composizione ad altri luoghi e musei che ancora non ne fanno parte. Il “Calendario” è, in questo senso, anche l’annuncio di un progetto di crescita al quale la rete dei “Paesaggi della memoria” intende lavorare, tanto per allargare la propria maglia a ulteriori realtà, quanto per sviluppare iniziative comuni, in virtù delle quali il prezioso lavoro che ciascuno svolge nel proprio ambito possa incisivamente collocarsi in un quadro d’insieme di scala nazionale, se non europea.
Consultare il “Calendario della memoria” potrà, infine, essere occasione per conoscere più da vicino la rete dei “Paesaggi”: i tratti tematici peculiari delle realtà che la compongono, le informazioni basilari riguardanti i recapiti e la presenza di ciascun luogo o museo sul web, le indicazioni riguardanti le iniziative svolte da ciascun nodo della rete.
Il link per collegarsi al “Calendario della memoria” è
https://www.paesaggidellamemoria.it/calendario-della-memoria/  e sarà disponibile per i lettori interessati a partire dal giorno 27 gennaio. 

CONTATTI

Sito internet: http://www.resistenzapiacenza.it

E-mail: 

Telefono: 3489339099

Pubblicato il 24 gennaio 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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