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Torna il Val Tidone Festival

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Torna il VAL TIDONE FESTIVAl alla sua XXIV edizione. Un Festival allargato a tutta la vallata, nel nome della contaminazione artistica, con grandi nomi come Sergej Krylov, Michail Lifits, Pasquale Iannone, Carlo Guaitoli e Lamberto Curtoni per la classica; voci del calibro di Ron, Chiara Civello, Simona Bencini, Peppe Servillo e Paola Folli; lOtello dalla parte di Cassio di Alessandro Preziosi; i funambolici Luca Bassanese e Matthew Lee; lomaggio a Frida Kahlo di Israel Varela con Karen Lugo e Rita Marcotulli; il chitarrista olandese Stochelo Rosenberg, i sassofonisti Javier Girotto, Tim Garland e tanti altri. Tornano anche i CONCORSI VAL TIDONE, che vedranno centinaia di concorrenti da tutto il mondo darsi appuntamento a Castel San Giovanni.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Val Tidone Musica, si avvarrà del determinante sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, che il Presidente Gianpaolo Fornasari ha voluto ringraziare a nome di tutti gli enti soci della Fondazione Val Tidone Musica: «Siamo alle porte del 25° anniversario del Festival Val Tidone, che festeggeremo nel 2023, sorto da un’idea nata a Pianello V.T. nel 1998. Il cammino culturale percorso, ad altissimi livelli, grazie al lavoro del Direttore, è un segno dell’unità d’intenti dei Comuni della Val Tidone / Val Luretta che ora sono tutti aderenti, insieme alla Provincia, alla Fondazione Musica Val Tidone.
Le magnifiche serate musicali di cui hanno usufruito ed usufruiranno migliaia di persone sono state possibili grazie al determinante 
supporto finanziario della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha sempre sostenuto il progetto e che ringrazio a nome della popolazione della Val Tidone e del territorio.
«La Fondazione di Piacenza e Vigevano conferma il suo grande interesse e sostegno per questo Festival, che considera di indubbio valore per la Val Tidone commenta a sua volta il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi ; un valore che, a nostro avviso, è tanto maggiore quanto più è coeso il territorio che lo esprime.

Il cartellone principale del Val Tidone Festival, artisticamente diretto da Livio Bollani, consta quest'anno di 16 concerti, con il coinvolgimento di dieci Comuni della Val Tidone (Alta Val Tidone, Borgonovo Val Tidone, Calendasco, Castel San Giovanni, Gazzola Gragnano Trebbiense, Piozzano, Rottofreno, Sarmato e Ziano Piacentino), oltre che della città di Piacenza. Gli spettacoli si svolgeranno in luoghi di particolare interesse storico, architettonico e naturalistico della vallata.
Il parterre degli artisti invitati nel 2022 è particolarmente ricco, con grandi nomi come Sergej Krylov, Michail Lifits, Pasquale Iannone, Carlo Guaitoli e Lamberto Curtoni per la classica; voci del calibro di Ron, Chiara Civello, Simona Bencini, Peppe Servillo e Paola Folli; l’Otello dalla parte di Cassio di Alessandro Preziosi; i funambolici Luca Bassanese e Matthew Lee; l’omaggio a Frida Kahlo di Israel Varela con Karen Lugo e Rita Marcotulli; il chitarrista gipsy Stochelo Rosenberg, i sassofonisti Javier Girotto, Tim Garland e tanti altri.

Il programma nel dettaglio

La rassegna partirà venerdì 1° luglio da Trevozzo con un festoso evento di inizio Festival, il concerto popdellOrchestra dei Colli Morenici diretta da Nicola Ferraresi.
In programma successi del repertorio pop e pop-rock dagli anni Ottanta ai giorni nostri, affidati alla voce della cantante bresciana
Bruangel.

Nel nome di una colta rivisitazione della festa di piazzaanche il concerto del giorno successivo, sabato 2 luglio, a Calendasco, con Luca Bassanese e la Piccola Orchestra Popolare.
Uno show unico nel suo genere, una miscela di musica popolare con ritmi sfrenati e influenze electro-balkan. Un concerto per chi ha gambe e cuori allenati, dove il pubblico si ritrova catapultato dentro ad un incredibile circo, fatto di allegria, canzoni, poesia e voglia di ballare.

Mercoledì 6 luglio a Sarmato, davanti alle mura del millenario castello, sarà la volta di uno degli ospiti più attesi del Val Tidone Festival 2022, la cantautrice Chiara Civello che con il suo quartetto presenterà il progetto “Chansons, una tracklist di brani classici dal 1945 al 1975 di autori francesi, da Michel Legrand a Charles Aznavour, da Charles Trénet ad Édith Piaf.

Sabato 9 luglio ci si ritroverà in Piazza Madonna a Pianello Val Tidone per una serata a tutto rock’n roll con Matthew Lee e la sua Band.
Matthew Lee è un carismatico performer, compositore, cantante e pianista dall’acceso virtuosismo, crooner unico nel panorama nazionale, capace di rivisitare ogni pezzo in chiave rock. Rappresenta l’orgoglio dello spirito rock’n’roll e swing, nonché della canzone d’autore italiana ispirata al mondo degli anni Cinquanta a stelle e strisce.

Quella di RON è una delle carriere più importanti del panorama italiano, con un repertorio ricchissimo e tra i più belli della nostra musica cantautorale, di cui è protagonista indiscusso.
A Castel San Giovanni lunedì 11 luglio
RON si esibirà con la Ensemble Symphony Orchestra diretta da Giacomo Loprieno in un grande concerto rientrante nel tour celebrativo dei 50 anni di carriera, Non abbiam bisogno di parole. In programma i suoi successi e anche parte delle canzoni scritte per Lucio Dalla, di cui questanno ricorre il decimo anniversario della scomparsa.

Canti della perdita e della rinascita, in programma giovedì 14 luglio al Castello di Santimento, è un’opera da camera di Lamberto Curtoni.
Il lavoro si sviluppa attorno ai versi e alla prosa di
Pierpaolo Perotti, un giovane poeta autistico. Pierpaolo affida la sua voce alla sua scrittura, la poesia è il suo modo di essere e di esprimersi, è la sua più grande passione e il suo modo di vedere e di stare nel mondo. La drammaturgia musicale che Curtoni ha creato e sviluppato nasce dalla volontà di far cambiare il punto di vista (e di ascolto) allo spettatore per cercare di immedesimarlo nell’atto creativo di Pierpaolo, di fargli percepire il mondo come lui stesso lo vede.

Dopo quattro giorni di audizioni (14/17 luglio), domenica 17 luglio alle ore 19.15 al Teatro Verdi di Castel San Giovanni si terrà il Gala dei vincitori dei Concorsi Internazionali di Musica della Val Tidone e verrà decretato il vincitore del Premio “Enrica Prati, intitolato alla memoria dell'editrice di Libertà.

Otello, una delle più note opere di William Shakespeare, è la tragedia della gelosia, strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere l’animo di Otello insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio.
Guidati dalla voce di
Alessandro Preziosi e dalle note di Carlo Guaitoli (pianoforte e live electronics) a Gragnano Trebbiense, nel giardino di Villa Marchesi, martedì 19 luglio rivivremo, grazie ad un innovativo spettacolo, il dramma di Otello dallinedito punto di vista di Cassio.

Domenica 24 luglio il Festival tornerà in Val Luretta, davanti al Municipio di Piozzano, con lIguazù Acoustic Trio nome che richiama le cascate al confine tra Brasile e Argentina e che rimanda alla passione dei membri della band per le sonorità del Sud America (Salsa, Tango, Bossanova e Samba) che incontra la voce di Paola Folli in un progetto in sospeso tra tradizione e modernità, solidità e innovazione, eleganza e potenza.

Frida en Silencio, portato in scena martedì 26 luglio nel cortile dellex convento di Santa Chiara a Piacenza, è il nuovo ed emozionante spettacolo del batterista e percussionista messicano Israel

Varela, confluito nell’omonimo disco dove musica, poesia e danza si fondono. Un’introspezione nella vita della rivoluzionaria pittrice messicana Frida Kahlo attraverso la musica di Israel Varela. Con lui, un quintetto stellare composto da Karen Lugo, ballerina di flamenco tra le più acclamate al mondo, dalla cantante Serena Brancale e da altri due protagonisti della scena jazz internazionale come Rita Marcotulli e Ares Tavolazzi.

Nel mondo Manouche i musicisti di rilievo che hanno raccolto l’eredità di Django sono tanti ma, proprio come il Padre di tutti, i più grandi basta menzionarli solo per nome: se si dice “Stochelo” si sa che si sta parlando di Stochelo Rosenberg, chitarrista manouche olandese tra i più celebrati di tutti i tempi. Con lui, mercoledì 27 luglio a Seminò, Salvatore Russo alla chitarra e Camillo Pace al contrabbasso.

Simona Bencini non si può definire una cantante jazz tout court, ma una cantante duttile che ha fatto della contaminazione e della trasversalità la sua cifra stilistica: dal soul-funk dei Dirotta su Cuba alla canzone d’autore di Pacifico ed Elisa, dal jazz di Stefano Bollani allo swing della Parco della Musica Jazz Orchestra.

Accompagnata da Lmg 4tet, quartetto pugliese con il quale aveva registrato il suo primo disco jazz “Spreading love”, sabato 30 luglio Simona Bencini sbarca al Castello di Castelnovo Val Tidone con “Unfinished”, album di jazz songs inedite terminato durante il lockdown del 2020.

Tim Garland ed il Trio delleclettico pianista abruzzese Michele di Toro saranno protagonisti del successivo concerto, in programma mercoledì 3 agosto a Campremoldo Sotto, frazione di Gragnano Trebbiense.
Garland, sassofonista, compositore e bandleader britannico
big della musica internazionale per la prima volta al Val Tidone Festival è stato per anni musicista-collaboratore e coautore di Chick Corea. Grammy Award per le sue orchestrazioni di “The New Crystal Silence” di Corea e musicista inglese dell’anno nel 2006, ha ricevuto numerosi premi dalla BBC.

Nel dare vita a un programma musicale dedicato a Lucio Dalla, il trio dall’ormai lungo affiatamento formato dalle superstar Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite non poteva scegliere titolo più consono di “L’anno che verr”: visto il periodo che stiamo attraversando, i tre musicisti vogliono augurarci davvero che “sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”, come recita la celeberrima canzone di Dalla.

Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta ed ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a questo risultato. Il Val Tidone Festival ha deciso di omaggiarlo a Pecorara venerdì 5 agosto con uno spettacolo che sta riscuotendo successi in tutta Italia.

Il Castello di Rivalta è uno dei luoghi simbolo del piacentino, una nuova location per il Val Tidone Festival dove verrà organizzato un evento straordinario: il concerto di anteprima dei festeggiamenti per i 25 anni del progetto-musica della Val Tidone, che proseguiranno per tutto il 2023. Protagonisti del concerto di domenica 28 agosto due musicisti simbolo dei due pilastri su cui si poggia il nostro progetto, Val Tidone Festival e Concorsi Val Tidone: il grande violinista Sergej Krylov e il pianista Michail Lifits, Premio Bengalli 2003 e Premio Busoni 2009, oggi professore alla Musikhochschule di Weimar.

Tradizionale passaggio di testimone tra il Val Tidone Festival e la stagione musicale del Teatro Municipale sabato 1° ottobre, con il concerto coprodotto da Fondazione Val Tidone Musica e Fondazione Teatri di Piacenza che quest’anno vedrà protagonista il pianista Pasquale Iannone. Iannone ha suonato sia in recital che con orchestra per le più importanti Società concertistiche in Italia e nel mondo. Insignito del Premio Foyer 2005 al Teatro dell’Opera di Roma, viene invitato nelle giurie dei più importanti concorsi ed è un docente apprezzato a livello internazionale.

Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili, eccetto lo spettacolo del 1° ottobre. L’accesso agli spettacoli avverrà nel rispetto della normativa anti-Covid vigente.
In caso di rinvio per maltempo a data da destinarsi, la nuova data verrà comunicata sul sito internet e attraverso i canali Social della Fondazione Val Tidone Musica e i media.
Fino a 30 minuti prima del concerto l’ingresso e la scelta dei posti saranno riservati a coloro che abbiano preventivamente prenotato sul sito internet www.valtidonefestival.it.

Pubblicato il 13 giugno 2022


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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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