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Emozioni al concerto di San Giovanni a Casaliggio

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Venerdì 24 giugno scorso la comunità di Casaliggio si è ritrovata per festeggiare il Santo Patrono San Giovanni Battista; dopo la messa celebrata da don Artemio Bonzanini, si è tenuto il tradizionale concerto dei Cantori di Casaliggio, diretti da Rossella Pecoli.
L'occasione era particolarmente importante perché, per la prima volta dopo due anni di pandemia e di video creati per superare le distanze, ci si è ritrovati a cantare insieme nel proprio paese; il titolo del concerto è stato infatti “La gioia di ricominciare”, e particolarmente gioiosa è stata l’atmosfera durante tutta la serata.
Casaliggio, piccola frazione del comune di Gragnano,  può vantare la presenza di  tre cori, i cui componenti sono riusciti, durante la pandemia, a rimanere insieme, nell’attesa di ripartire: il coro Clap and Jump dei bambini, il coro Free Spirits dei ragazzi più grandi, e il coro polifonico degli adulti.

Dopo l’introduzione da parte del coro adulti San Giovanni Battista, con la Vergine degli Angeli (solista Angela Sfolcini), il concerto si è poi articolato in una successione di brani di canto e musica inseriti nella particolare atmosfera creata dalla proiezione di diapositive in tema, registrando ampio apprezzamento proprio per la varietà e la freschezza dei vari momenti. I canti eseguiti dal coro san Giovanni sono stati caratterizzati da freschezza e leggerezza, da “Un bacio a mezzanotte” a “Però mi vuole bene” del Quartetto Cetra, e per chiudere Siyahamba, un inno di pace.

Particolarmente apprezzata da tutti è stata l’esibizione del coro dei bambini Clap and jump, diretti da Gigi Sfolcini con il prezioso supporto di Andrea Papamarenghi, che per la prima volta ha realizzato un vero e proprio minimusical, con recitazione e canti: Mary Poppins condensato in 15 minuti.
Il coro dei ragazzi Free Spirits, vero fiore all’occhiello per il piccolo paese di Casaliggio, nel quale i ragazzi più grandi si sperimentano con i primi canti polifonici, si è esibito fra l'altro con i brani “Lollipop”, portato al successo dalle Chordettes, e “Down by the riverside”, canzone contro la guerra, ma anche un canto popolare come la Valsugana.

Il concerto ha avuto anche diversi momenti di intermezzo, come l’applauditissimo “Vivo per lei” cantato da Angela Sfolcini e Claudia Lotilli, e “My god”, tratto da Sister Act, nel quale si è aggiunta anche Rebecca Brigati. Ed ha visto la presenza di un folto pubblico in una piacevole serata, ed è stato arricchito dalla presenza del coro Montenero di Ponte dell’Olio diretto da Mario Azzali, che ha colpito tutto il pubblico presente per la qualità vocale e l’atmosfera che ha creato nella piccola chiesa. Fra i brani interpretati “Ascolta Maria”, “La sacra spina”, “Resterà la luce”, “Varda che viene matina”, per chiudere con la struggente canzone d’amore “Non potho reposar”.
Alla fine, ubel rinfresco è stato offerto dall’Anspi di Casaliggio nel campetto della parrocchia, per tutti i partecipanti.
Il concerto è stato apprezzato soprattutto per il coinvolgente clima di festa e di entusiasmo di tutta la comunità e del pubblico sempre più numeroso, e per il bel repertorio variegato e alla portata di tutti.
L’appuntamento è al tradizionale concerto di Natale.

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Nelle foto di Morganti, il concerto di San Giovanni a Casaliggio.

Pubblicato il 28 giugno 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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