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«Le mille e una notte», ottimo spettacolo al Teatro Municipale

 teatro Municipale fronte bandiere

Teatro non completamente pieno, ma molto vivace. In palcoscenico alcune fiabe orientali, animate da ottimi balletti. Un po’ di Oriente nelle vicende riesce sempre ad essere attraente. E così è stato per le danze ed i racconti di fondo. La musica era diffusa da altoparlanti.
Il primo atto racconta un episodio da “Mille e una notte”: una verifica su di una persona all’interno dell’harem. La vicenda coinvolge eunuchi e sultani. Infine, il sultano fingerà di partire per la caccia e di ritornare, così constaterà il tradimento della sua favorita con lo schiavo d’oro. Gran musica e raffinati balletti, preziosi pass de deus, sfarzosi costumi, soprattutto ballerini e ballerine disinvolti e di frequente abilità artistica. Entrati, dunque, in un mondo tanto fantastico e misterioso, in cui è piacevole sostare...
Il secondo atto narra la vicenda di Aladino e la lampada meravigliosa. Altra fiaba dalle “Mille e una notte.” Si racconta che il sultano non sappia che sua figlia, la principessa Jasmine, esca ogni sera dal palazzo per incontrare un giovine, Aladino. Al sultano lo comunica a tradimento, il suo malvagio stregone Jafar desideroso di sposare la principessa e di diventare sultano. Il sultano fa tornare la principessa a palazzo ed imprigionare Aladino. A lui il malvagio Jafar assicura la libertà se ritroverà la lampada magica nella caverna delle meraviglie. Aladino trova la lampada e fa uscire il Genio che lo trasforma in principe, così nel palazzo del sultano Aladino potrà sposare la principessa.
Anche in questo atto costumi magnifici e luci appropriate, varietà di eleganti passi in gruppi, anche numerosi “pass de deus”, commoventi. ed artisticamente presentati. Un successo premiato da scroscianti applausi continuati e da grida di “bravi”. L’Oriente comincia ad affascinare. E se ne avverte l’interesse nei più intensi applausi e nelle grida di approvazione.

Ultimo atto: Sinbad e il marinaio. E’ la storia dell’amore di Shéhérazade che sposerà Sharia, il quale si renderà conto di essere stato un assassino, si pentirà ed accetterà in sposa Shéhérazade che gli resterà sempre fedele. Anche qui, frenesia di ballo di gruppi, di “a solo” di validi interpreti con affascinanti passi, intensi di passione e di velata sensualità. Apprendimento suggerito dal volgere della fiaba: il trionfo del vero amore.
Fascinose musiche di Nikolaj Rimskinj-kopsakov e di Fikret Amirov. Profluvio di colori, luci di scintillii come richiede una coreografia orientale.
Interminabili applausi alla conclusione, grida corali di “bravi” per alcune chiamate in scena, doveroso omaggio alla Etoile Ballet Theater, compagnia Piacentina.

Luigi Galli

Pubblicato il 10 gennaio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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