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Il nuovo libro di Gaia Corrao, una storia di fede e di amore



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Il libro "Una vita in più. Un cammino di rinascita e di fede”, che narra la storia di don Gianni Castorani, un prete che ha vissuto una vicenda straordinaria di guarigione da un ictus che lo ha colpito nel 2021, è stato presentato alla Galleria Biffi di Piacenza, il 5 aprile, da Gaia Corrao, curatrice del testo, che ha illustrato le motivazioni e gli obiettivi del libro, sottolineando l'importanza di raccontare una storia di rinascita e di vittoria.

Il Signore ci fa nuovi
L’incontro, coordinato da don davide Maloberti, direttore del “Il Nuovo Giornale”, è stato preceduto dalla testimonianza video di don Castorani.
“Sono presente con il cuore”: sono le parole di don Gianni, trasmesse online, assente a Piacenza a motivo di una ulteriore operazione per risolvere la sua patologia. “Vi ringrazio - ha aggiunto - per la vostra partecipazione alla vicenda della mia vita difficile, ma anche molto bella. Quando il Signore passa nella nostra vita attraverso le sofferenze, le difficoltà, fa di noi una cosa nuova. Il libro è quindi un messaggio di speranza, e ci vuole dire che anche nella solitudine il Signore è sempre con noi. Quando ci abbandoniamo a Dio, egli opera meraviglie nella nostra vita”.

La chiamata all’evangelizzazione
Il libro nasce da una intuizione - ha affermato Gaia Corrao - mentre parlavo con don Gianni, dopo l’incidente che ha avuto, e gli ho detto: “Quando sarai guarito completamente scriveremo un libro”. Don Castorani lo conosco dal 1998 per la comune appartenenza al Rinnovamento dello Spirito, quando ancora non era prete. Il suo itinerario di vita, - ha aggiunto Corrao - con curve, cadute e risalite, è tutto inserito in una chiara chiamata all’evangelizzazione.
Gianni Castorani da semplice impiegato di banca, è stato folgorato dall'incontro con padre Daniel Ange, fondatore della scuola di evangelizzazione Jeunesse Lumière. Da allora, dopo la sua ordinazione sacerdotale, ha dato vita a Jeunesse Lumière Italia a Bagno a Ripoli, nei pressi di Firenze, in quella che un tempo era una villa nobiliare, poi diventata monastero di clausura delle Monache benedettine vallombrosane, che lo hanno lasciato in comodato alla Scuola di evangelizzazione “Sentinelle del mattino di Pasqua”, creata da don Gianni in risposta all’appello di Giovanni Paolo II a Tor Vergata durante la Giornata mondiale della gioventù del 2000. Don Gianni non ha mai smesso di portare la Chiesa tra la gente e, soprattutto, tra i più giovani, attraverso un'instancabile opera di evangelizzazione nelle piazze, sulle spiagge e nelle discoteche.

Solo un miracolo lo può salvare
La vita, a volte, ci riserva strane sorprese, - così racconta Gaia - non tutte piacevoli, non tutte desiderabili. Eppure, anche dalle situazioni più oscure e misteriose può fiorire qualcosa di inatteso e straordinariamente bello. Sembrava una serata come tante quella del 26 aprile 2021, a Bagno Ripoli, in cui don Gianni si è ritrovato, da un momento all'altro, con la vita appesa a un filo. Non sapeva se si sarebbe salvato ma sapeva che, qualunque fosse stata la sua sorte, l'avrebbe accettata con serenità, senza paura. Quella notte ha segnato per lui un prima e un dopo: quando tutto sembrava sul punto di svanire, a tre centimetri dalla vita eterna, un miracolo ha fatto sì che qualcosa di nuovo nascesse
In un attimo, la paura si trasforma in serenità e, come dice lui, «entra in azione l’angelo custode». Ma sono quasi le nove del mattino e don Gianni non arriva. Alcuni ragazzi lo vanno a cercare e lo trovano realmente sdraiato per terra, immobile, nella sua camera. I soccorsi arriveranno verso le dieci. Sono passate cinque ore. Troppe senza un regolare afflusso di ossigeno al cervello. Quando arriva al Pronto soccorso il quadro clinico non lascia speranza. Solo un miracolo lo può salvare.
Per le famigerate settantadue ore successive al ricovero, - evidenzia Corrao - i ragazzi della scuola di evangelizzazione, in una tre giorni no-stop di adorazione eucaristica, pregano davanti al Santissimo. Scatta poi una catena di preghiera addirittura a livello mondiale. Inaspettatamente don Gianni si riprende. Viene trasferito per la riabilitazione al Centro Don Gnocchi. I progressi sono rapidi e umanamente inspiegabili per uno che ha avuto un’ischemia del genere. Quando la dottoressa che lo aveva accolto al Pronto soccorso lo rivede dopo nemmeno un anno non ha dubbi: «Questo è un miracolo, perché una cosa del genere non è possibile. Non si è mai vista. Le tac e le risonanze mostravano un quadro disperato, invece davanti ho una persona viva e vegeta. È incredibile!».

Questa malattia non è per la morte
Anche Marialaura Mino, docente di Sacra Scrittura all’Università Cattolica di Brescia, amica di Gaia e di don Gianni è intervenuta alla Biffi di Piacenza.
Leggere questo libro - ha sottolineato Mino - è veramente come mangiare e gustare un cibo molto gradevole che sazia, riempiendo delle meraviglie di Dio.
Gaia ha saputo, conoscendo bene don Gianni, vedere tutto quello che il Signore ha fatto nella sua vita.
Nei vangeli, scritti dai discepoli di Gesù, - ha aggiunto la biblista - succede la stessa cosa, perché Cristo chiamava amici i suoi discepoli. Sono essi che, non potendo tacere “quello che hanno visto e udito”, rendono testimonianza all’opera di Dio. In questo libro quindi c’è una componente kerigmatica dove si annuncia l’azione del Signore.
Inoltre, dinanzi alla notizia dell’improvviso ictus che aveva colpito don Gianni, cominciando subito a pregare, mi è venuta alla mente la citazione del Vangelo di Giovanni al cap. 11 quando Gesù dice: “Questa malattia non è per la morte” a proposito dell’amico Lazzaro a cui ridonerà la vita.

Un racconto autentico
La testimonianza di Marialaura Mino ha messo in evidenza l’incredibile storia di don Gianni che ha trovato spazio nelle pagine del libro scritto con Gaia Corrao, “Una vita in più - Un cammino di rinascita e di fede”, edito da Piemme con la prefazione degli amici Beatrice Bocci e di suo marito, il conduttore televisivo Alessandro Greco e uno scritto inedito di Daniel Ange.
In questo libro, insieme alla penna di Gaia Corrao, don Gianni racconta la straordinaria bellezza di una vita segnata da tanti sì, intrisa di incontri decisivi, episodi sconvolgenti e coincidenze che hanno dell'incredibile, se non vengono lette con gli occhi della fede. Un racconto autentico che parla al cuore di tutti: un esempio di grande fiducia in Dio che può ispirare molte persone.

Riccardo Tonna

luigi

Nelle foto, Gaia Corrao e don Davide Maloberti alla presentazione del libro “Una vita in più. Un cammino di rinascita e di fede” e don Gianni Castorani in collegamento on line.

Pubblicato il 7 maggio 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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