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Carcere e rieducazione

Stasera la fiaccolata verso il carcere con il Vescovo

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“Il carcere ti disabitua a vivere in società. Un magistrato di sorveglianza mi diceva una volta che un detenuto è come uno che risale dal fondo del mare: ha bisogno di un periodo di decompressione per abituarsi a respirare all’aria. Le misure alternative possono aiutare a rientrare gradualmente nella normalità”.
Alberto Gromi, fino a giugno 2017 garante delle persone private della libertà alla Casa circondariale delle Novate, in quasi otto anni di esperienza sul campo ha imparato a conoscere volti, storie e meccanismi dell’ordinamento penitenziario.
Ora gira le scuole con l’associazione “Verso Itaca Onlus” per spiegare agli studenti il mondo del carcere e il tema chiave della rieducazione.

Sull’importanza della rieducazione era intervenuto papa Francesco, affermando che non bisogna dimenticare che “affinché la pena sia feconda, deve avere un orizzonte di speranza, altrimenti resta rinchisa in se stessa ed è soltanto uno strumento di tortura, non è feconda”.

Le parole del Papa sono riprese dal vescovo mons. Gianni Ambrosio nel suo invito a partecipare alla fiaccolata verso il carcere di venerdì 13 aprile a Piacenza (partenza alle ore 20.45 davanti alla chiesa di Santa Franca a Piacenza, in piazza Paolo VI).
Nell’invito, il Vescovo ricorda anche la realizzazione dell’opera segno per l’accoglienza dei detenuti ammessi alle misure alternative. L’opera, proposta dalla Diocesi a conclusione dell’Anno giubilare; sarà aperta quest’anno “come concreto segno dell’attenzione caritativa della nostra comunità diocesana”.

Pubblicato il 13 aprile 2018

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