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Il Vescovo a Podenzano per i cento anni dell'asilo San Giuseppe

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Una mostra fotografica ed un libro per sfogliare l’album dei ricordi di cento anni di storia. E rilanciare l’attenzione educativa nei confronti dei più piccoli, in un’alleanza con le famiglie che chiama in causa tutta la comunità.
Podenzano, alla presenza del vescovo mons. Adriano Cevolotto, ha festeggiato il centenario della scuola dell’infanzia paritaria “San Giuseppe” riunendo le generazioni che sono state formate in quel che, nel linguaggio popolare, ancora è conosciuto come “l’asilo”. L’occasione è stata la presentazione del libro “L’educazione è cosa del cuore” (da una frase di San Giovanni Bosco, compatrono della comunità della val Nure), l’ultima iniziativa editoriale della Famiglia Podenzanese, con la presidente Rosalia Serena, in collaborazione con la parrocchia guidata da don Fausto Arrisi (entrambi nella foto sopra, di Camillo Murelli, con il Vescovo al centro).

La scuola, un’intuizione nata in parrocchia
Proprio in parrocchia è nata, negli anni Dieci, l’intuizione di un’opera al servizio delle famiglie con l’allora curato don Ludovico Rizzi e la signora Luisa Scotti Caminati. Un progetto che ha preso forma a partire dal 1919, in via sperimentale, in una sala messa a disposizione dal Comune, fino alla costruzione, con il concorso di tutta la popolazione, della scuola di fronte alla chiesa, ampliata nel tempo fino ad assumere l’attuale connotazione.
Il volume - disponibile nelle edicole di Podenzano o rivolgendosi alla Famiglia Podenzanese - ripercorre la genesi dell’asilo affidato alla protezione di San Giuseppe, riservando ampio spazio alle fotografie provenienti sia dagli archivi della parrocchia e dei fotografi Saltarelli e Maurizio e Simonetta, sia di privati. Altre immagini sono esposte nella mostra allestita nei portici della Piazza Nuova, inaugurata venerdì pomeriggio con il taglio del nastro e la benedizione del Vescovo. Al suo fianco, il parroco di Podenzano don Arrisi, il parroco di Turro don Silvio Cavalli, il vicario episcopale della val Nure don Piero Lezoli e, in rappresentanza delle autorità civili, il sindaco Alessandro Piva e la senatrice podenzanese Elena Murelli, oltre alla presidente e ai consiglieri della Famiglia Podenzanese. Era presente inoltre la presidente provinciale Fism Laura Pagani, la rete che riunisce le 29 scuole dell’infanzia cattoliche del territorio, con oltre 1.600 bambini iscritti.

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La parità è ancora solo sulla carta
Che la scuola “San Giuseppe” sia patrimonio dell’intero paese, e non solo della parrocchia, è stato evidenziato dal primo cittadino di Podenzano Piva (si stima che siano circa 5mila, negli anni, i podenzanesi che si sono formati qui), che ha invitato le famiglie ad essere sempre più alleate con la scuola, per contribuire a creare quel clima di collaborazione che favorisce l’educazione integrale della persona. La senatrice Murelli, lei stessa ex alunna della materna “San Giuseppe” e mamma che l’ha scelta per i propri figli, ha avuto parole di elogio per la qualità dell’offerta formativa della scuola e chiesto ancor maggior sostegno per questa realtà che aiuta le donne a conciliare famiglia e lavoro.
Una reale parità, non solo sulla carta – come per altro prevede la legge Berlinguer 62 del 2000, che ha introdotto le paritarie nel sistema nazionale di istruzione, precisando che anch’esse svolgono un servizio pubblico – è tra le richieste rilanciate alla politica dal Vescovo. “Non voglio fare il profeta di sventura, ma senza garantire reali condizioni di parità, anche economica, temo che le nostre scuole non avranno vita lunga. Basti solo pensare allo scenario che ci attende con i rincari. Così come non è possibile che una famiglia con un bambino disabile non possa scegliere di portare il proprio figlio dove vuole, perché se va alla scuola statale ha certi servizi e se va a quella paritaria questi servizi non sono garantiti... È un fatto a mio avviso di grande ingiustizia. Non è una questione confessionale, ma di diritti e di parità”.

striscione scuola fism Podenzano

Una scuola che è espressione di una comunità
“Senza nulla togliere alla scuola statale, che è stata una grande conquista – ha evidenziato il Vescovo – non dimentichiamo che queste scuole, di fatto, sono quelle che hanno dato inizio ad una struttura che non c’era”. Il motivo? “Perché sono espressione di una comunità, che ha sentito la necessità di andare incontro ad alcuni problemi che stavano nascendo. È questa la forza delle nostre scuole: essere scuole di comunità, nate per volontà di una comunità, sostenute dai tanti volontari che attorno all’asilo danno disponibilità per piccoli lavori. Anche diversi genitori, che non è detto che frequentano la parrocchia, negli anni in cui hanno i propri figli all’asilo si ritagliano del tempo per farsi coinvolgere. È bello questo: la scuola diventa così un luogo dove si dà e dove si riceve, dove si cresce insieme”.

L’alleanza con le famiglie
Dopo la famiglia, la scuola dell’infanzia è la prima palestra di socializzazione per i più piccoli. Barbara Pallavicini, insegnante della sezione “Coccinelle” e coordinatrice delle attività didattiche della scuola “San Giuseppe”, ha ricordato come l’elemento-chiave in un progetto formativo sia il clima, dentro un’accoglienza che riguarda il bambino come la sua famiglia. Mons. Cevolotto ha ripreso e rilanciato questo punto. “Il clima vale tutte le attività che si possono mettere in campo, perché aiuta non solo nell’apprendimento, ma prima ancora nel creare relazioni di qualità. Il clima lo fa chi è direttamente al lavoro a scuola, ma pure le famiglie. Ricordiamolo: si impara anche ad essere genitori. L’ambiente della scuola dell’infanzia è un ambiente di un patto alleanza educativa che deve vedere gli adulti collaborativi: a volte bisogna mettere da parte le proprie posizioni, fidarsi dell’esperienza, per cercare di convergere verso il bene dei bambini”.
Anche nella loro collocazione geografica, le opere della parrocchia di Podenzano, ha osservato in conclusione il Vescovo, diventano un richiamo forte. “Il luogo centrale è la chiesa, dove la nostra fede viene celebrata e condivisa. E, attorno, ci sono luoghi di carità: la carità educativa e formativa con la scuola dell’infanzia e l’oratorio, la carità verso i deboli con la casa riposo e la Caritas. Simbolicamente, compongono il volto di quella che dovrebbe essere una comunità. Vi auguro che questi luoghi siano sempre più l’espressione bella di un clima in cui le nuove generazioni possano capire cosa vuol dire essere cristiani”.

Asilo Podenzano copertina

Nelle foto di Camillo Murelli, i momenti della celebrazione per i cento anni dell'asilo San Giusepep a Podenzano; sopra la copertina del libro.

Pubblicato il 30 ottobre 2022

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