Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il Vescovo alla scuola: «trovate sempre una motivazione per quello che andate a fare»

 scuola

“Il mondo della scuola è fatto di preoccupazioni, ansie ma anche speranze e sogni. L’augurio è che sia sempre più mondo evangelizzato, raggiunto da Gesù e dalla sua buona notizia”. Così il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha aperto la celebrazione davanti a una platea di insegnanti e studenti nella basilica di Sant’Antonino, martedì 13 dicembre.
“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”, sulle parole di Matteo si concentra l’omelia del Vescovo, che spiega come quella frase possa essere applicata a ognuno, al risveglio. “Vale per chi a scuola va per insegnare o per svolgere altri compiti di responsabilità – commenta mons. Cevolotto – ma anche per chi ci va per imparare. Ripercorriamo la parabola per capire la ricchezza che possiamo scorgere. Il vocativo «figlio» non solo è un’espressione affettuosa, ma rivela una particolare considerazione che si ha di noi. Anche nei rari momenti in cui abbiamo dei dubbi su chi ci ha messo al mondo c’è un Amore che ci raggiunge, che non è mai stato ritirato. Anche se passano gli anni rimaniamo «figli». Partire col piede giusto a inizio giornata può cambiare il modo di guardare alla vita e al modo di relazionarci con gli altri”.

Un presente carico di promesse, non solo problemi

“La parabola ci invita a pensare al presente, all’oggi. Nella nostra vita si alternano periodi più e meno favorevoli, fortunati, felici, ma questo «oggi» è abitato da un atto di fiducia del Padre che ci affida qualcosa di importante. È l’oggi della storia grande in cui siamo immersi con tutte le contraddizioni, in cui Dio continua a essere presente. Il Natale che sta per arrivare ci ricorda che nell’oggi è nato per noi un Salvatore: è un presente carico di promesse e non solo di problemi”. Il Vescovo riflette poi sul significato della «vigna», un lavoro che richiama a un periodo di pazienza prima di poter raccogliere i frutti. “Ci sono stagioni diverse – spiega – c’è un tempo che richiede di pazientare, uno di vigilare e uno di operare. A volte, invece, dobbiamo semplicemente stare in quella vigna”.

Ognuno di noi ha la propria “vigna”

Al comando del padre, i due figli rispondono in modo diverso: il primo dice “Non ne ho voglia”, ma poi si pente e va nella vigna; il secondo dice “Sì, signore”, ma poi disubbidisce. “Il primo figlio ci è indicato come esemplare – chiosa il Vescovo – certo, le fatiche ci sono, sia per i piccoli che per i grandi, e talvolta portano sensazioni negative. La condizione per pentirsi è mettersi in dialogo con quello che siamo, ascoltarci per trovare una motivazione e non farci dominare dalla sensazione di un attimo. È importante ogni giorno trovare le motivazioni del nostro andare, affidarci a colui che ci manda, a colui a cui sta a cuore quella vigna. Anche l’altro figlio è presente in noi, quello che aderisce formalmente ma non va mai nella vigna. Siamo come quel figlio ogni volta che portiamo la nostra presenza fisica ma mentalmente siamo altrove, quando quello che facciamo sembra non toccarci. E invece io vi dico – ribadisce mons. Cevolotto – la carne deve farci sanguinare, soprattutto quando siamo a contatto con dei giovani resistenti. «Patire» è il verbo da cui deriva la parola «passione»: il Signore ci dona sua passione per la vigna, una passione fatta di cura”.

Francesco Petronzio

Nella foto, mons. Adriano Cevolotto con una insegnante presente alla messa per gli studenti nella basilica di Sant'Antonino.

Pubblicato il 14 dicembre 2022

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. 50 anni per Mcl. Il Vescovo: «La memoria è fondamentale, ma bisogna continuare a seminare»
  2. Le Migrantes da tutta la regione a Piacenza
  3. Sforza Fogliani, un addio in punta di piedi
  4. Il Papa a Mcl: «portate le preoccupazioni dei lavoratori all’interno della comunità cristiana»
  5. Il Vescovo in visita al Circolino, un luogo di scambio reciproco
  6. Verso il diaconato e il sacerdozio
  7. 31 anni per Avo. Il Vescovo: «Attraverso la fragilità diventiamo più umani»
  8. L’addio a Giancarlo Bianchini
  9. Il Sacro Cuore apre tutte le porte
  10. Consiglio del Vescovo: ne faranno parte anche un diacono permanente e una laica
  11. «Un Vescovo tradizionale ma attento al popolo». Scalabrini raccontato da don Xeres
  12. A San Colombano la supplica per Ucraina e Russia
  13. La veglia per le vittime degli abusi: dal dolore alla consolazione
  14. Don Pagniello alla Caritas: «Non viviamo nel tempo delle facili soluzioni»
  15. Tutela dei minori: tutte le istituzioni sono chiamate a lavorare insieme
  16. Don Borghi e le proposte per un nuovo stile di catechesi
  17. Il Vescovo ai catechisti: «l’altro deve "respirare” che gli voglio bene»
  18. «Scalabrini spiegato a tutti»: incontro il 28
  19. Il Vescovo alla Giornata del Ringraziamento: la strada è perseverare
  20. Don Basini ai ministri della comunione: «Portare il corpo di Cristo è un gesto di carità»
  21. Cammino sinodale: vivere il «sogno missionario»
  22. Le vacanze finiscono, la vita eterna ci riempie di Dio, per sempre
  23. Il Vescovo a Podenzano per i cento anni dell'asilo San Giuseppe
  24. E Scalabrini disse: «Potessi farmi Santo»
  25. Come Scalabrini testimoni di Dio nel mondo
  26. Convegno Caritas. Il Vescovo: «E' fondamentale lo sguardo su chi vive accanto a noi»
  27. Il Vescovo: «Impariamo da Scalabrini a non ricercare soluzioni a basso costo»
  28. Sinodo, consegnata la sintesi diocesana in Cattedrale. Una Chiesa meno museo
  29. «I cantieri di Betania»: il Vescovo firma la direzione dei lavori
  30. Anche le monache in pellegrinaggio per i 900 anni della Cattedrale
  31. Camminare, ringraziare, servire: la consegna che ci lascia Scalabrini
  32. Pellegrini pregano sulla tomba di Scalabrini
  33. Una piazza multilingue e multiculturale nel segno di Scalabrini
  34. Da Piacenza a Roma per la canonizzazione di Scalabrini
  35. Il Vescovo: «Vivo il messaggio di Scalabrini sulla migrazione»
  36. Perché Scalabrini non volle diventare cardinale
  37. Giornata del Creato: «per le generazioni future garantiamo un mondo più vivibile»
  38. Il Vescovo ai giornalisti: saper accogliere il mistero delle persone che si incontrano
  39. Don Basini all’AC: portiamo il Vangelo in questa nostra città
  40. Veglia per Scalabrini, un momento di comunione per la famiglia scalabriniana

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente