Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

L'informazione in tempo di guerra con Piagnerelli a Cives

rai

La narrazione della guerra crea l’esperienza della guerra anche per noi che siamo in “Zona Franca”, così il collegamento dall’Ucraina del giornalista Ilario Piagnerelli, redattore esteri per la Rai, ha condotto direttamente nel conflitto i partecipanti al corso Cives. Piagnerelli è diventato un volto molto noto nel panorama dell’informazione italiana, grazie ai collegamenti con le zone più calde della resistenza ucraina.
Il giornalista ha documentato in prima persona i combattimenti, i crimini di guerra e la crisi umanitaria che con l’arrivo dell’inverno rischia di diventare oltremodo preoccupante. Le emozioni che trasparivano dalla voce e dall’atteggiamento del cronista non lasciavano dubbi sul suo coinvolgimento personale. I rischi quotidiani di una simile professione, svolta così vicino alle zone dei combattimenti, ma anche il dover documentare l’abisso dell’umanità, le stragi, le morti, le mutilazioni e le violenze subite da tanti uomini e donne lascerà sicuramente un segno nell’esperienza umana dei professionisti impegnati a raccontare la guerra, forse non meno di chi la sta combattendo.

Piagnerelli ha comunque sottolineato, oltre alla dimensione del servizio pubblico dell’informazione, anche l’aspetto avventuroso della sua esperienza che l’ha costretto a diventare più concreto e pratico nella sua quotidianità e lo ha condotto alla scoperta della solidarietà umana, quella vera e disinteressata, evidenziando inoltre la riconoscenza per essere nato in un paese privo di conflitti.

L’ospite di Cives ha voluto spiegare l’importanza dell’informazione fatta da professionisti responsabili, perché esiste anche la disinformazione professionale che può arrivare sino alla propaganda. Il rischio di accreditare fake news esiste sempre, per questo è importantissima la collaborazione con giornalisti anche di altri paesi e il continuo riscontro delle informazioni. Una guerra mediatica come questa forse non si è mai vista e l’uso dei cellulari ha permesso la diffusione di notizie ed immagini in tempi reali, ma il compito di un professionista è quello di valutare la veridicità dei fatti e le loro fonti. L’esperienza del racconto di tante vite ha permesso al cronista di apprezzare ancora di più la pace, ma anche la resilienza dell’essere umano di fronte alle avversità, la solidarietà di un popolo che sembra non conoscere la paura e la devozione di chi è disposto a morire per difendere la libertà di tutti.

Stefania Micheli

Pubblicato il 23 novembre 2022

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Partono in diocesi i Laboratori della Parola
  2. Al Collegio Alberoni si ricorda mons. Corbellini 
  3. Don Sbuttoni parroco di Roncaglia
  4. Nuovi parroci a Calendasco, Gragnano e Zerbio
  5. Giornata dell'infanzia. Fism: non sia una mera ricorrenza sul calendario
  6. Mercoledì 30 novembre l'assemblea del clero diocesano
  7. Numeri da record per il Career Day della Cattolica
  8. Don Ezio, prete tra città e montagna
  9. UCID, incontro con il dott. Alex Ricchebuono
  10. Bobbio in festa per San Colombano
  11. Antonio Spadaro ospite di Cives
  12. Un convegno in Cattolica su «guerra e pace»
  13. Il 18 la Giornata nazionale di preghiera per le vittime di abusi
  14. Protezione della Giovane, si consegna la Valigia della Speranza
  15. #UNITIPOSSIAMO per il sostegno ai sacerdoti
  16. Giobbe e l’incontro con Dio: in S.Teresa il Cammino delle 10 parole
  17. Come prevenire le minacce inattese? Luciano Canova ospite di Cives
  18. Il Vescovo alle religiose: “Ciò che fa casa sono le relazioni”
  19. Il 7 novembre la messa di guarigione spirituale
  20. Costituite le commissioni «De Promovendis ad Ordines»
  21. Ac, sabato 5 una luce alle finestre per la pace
  22. Cattedrale, una fiammella per Ognissanti
  23. Africa Mission: il 12 novembre torna la cena procidiana
  24. Don Fabrizio Bonelli parroco di Vidiano e Groppo Arcelli
  25. Il direttore don Maloberti a «I Don incontrano le famiglie»
  26. Dalle periferie al centro: la Cattedrale e le Pievi
  27. Domenica 23 la messa di ringraziamento per la canonizzazione di Scalabrini
  28. Un nuovo incarico per don Andrea Campisi e don Fabio Galli
  29. La Ricerca, riprendono i percorsi di «auto-mutuo-aiuto»
  30. Catecumenato, al via le adesioni per il percorso formativo
  31. In Cattedrale il 14 e 15 ottobre il Convegno pastorale diocesano
  32. Pellegrini da Roma in visita ai luoghi di Scalabrini
  33. Scalabrini, il suo sguardo umano verso i migranti
  34. Suor Lina Guzzo: «Ogni migrante è un figlio di Dio»
  35. Nuovi incarichi per don Forni, mons. Dosi, don Murzich e don Tosetti
  36. «Zona franca», in Cattolica la 22ª edizione di Cives
  37. Martedì 11 ottobre la messa di guarigione
  38. Don Josué Brito Da Silva è il nuovo parroco di Lugagnano
  39. Don Giuseppe Iotti è il nuovo parroco di Mucinasso
  40. Giornata del Creato: cristiani, sikh e musulmani insieme il 1° ottobre

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies