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Bobbio in festa per San Colombano

abbazia san colombano 

San Colombano: i bobbiesi lo portano orgogliosamente nel cuore, ininterrottamente di generazione in generazione dal 615, anno della sua ascesa al cielo e lo celebrano solennemente quale patrono il 23 novembre intrecciandosi nel ricordo e nella devozione col popolo d’Irlanda, la terra che gli diede i natali, lo formò religiosamente e culturalmente e da cui si allontanò con 12 seguaci prendendo avventurosamente il mare da una baia di Bangor. Animato da un incrollabile spirito evangelico Colombano approdò sul vecchio continente. Ne percorse in lungo e in largo il versante occidentale imprimendovi il segno della sua opera e della sua parola, che a tutt’oggi affratella le comunità poste sul suo “Cammino”, depositarie di una stessa riconosciuta eredità spirituale.
Per il suo patrono Bobbio si veste ogni anno di luce, simbolo caratteristico di Colombano. Tradizione vuole, infatti, che in un sogno il nascituro si annunciasse alla madre con uno sfolgorante sole dirompente dal petto, segno profetico dell’illuminante riverbero che la sua vita avrebbe prodotto nei secoli. Il 22, per la tradizionale processione del Transito, sarà presente il vescovo mons. Adriano Cevolotto che guiderà, a partire dalle ore 20.30, la processione dalla basilica di San Colombano con il busto argenteo che contiene le reliquie del santo.

I cinquant'anni dell'Archivum Bobiense
Grande fermento serpeggia in Bobbio intorno a San Colombano, dopo lo stop per pandemia. Vari convegni, seguitissimi, sono stati organizzati quest’anno dagli “Amici di San Colombano”, di cui è Presidente Mario Pampanin. Per la festività del 23 è proposto un momento importante alle ore 16 presso la sede degli Archivi Diocesani che, di fatto, aprirà la strada al ricordo dei cinquant’anni di fondazione di Archivum Bobiense (direttore scientifico mons. Aldo Maggi) che quest’anno ha raggiunto il risultato, per niente facile né scontato, di riprendere le pubblicazioni con due nuovi volumi. Seguirà la messa in Cripta presieduta da mons. Alan McGuckian vescovo di Raphoe (Irlanda) in cui sarà ricordato mons. Piero Coletto. E alle 19.30 la “Cena di San Colombano” al Ristorante Giardino (da confermare entro giovedì 17 novembre).
L’opuscolo, fresco di stampa, che riporta la relazione di mons. Maggi del 21 ottobre a Bobbio al convegno “Da Cassiodoro a San Colombano” in cui si rivela che opere del primo erano effettivamente custodite nella Biblioteca di Bobbio, capita a proposito per la festa del patrono. Opuscolo sì, ma preziosissimo per le documentate e precise informazioni contenute, atte a soddisfare molte curiosità, per così dire sospese, circa documenti di immenso rilievo storico stilati o custoditi per secoli a Bobbio, di cui tanto si parla, come l’Editto di Rotari, il De Repubblica di Cicerone, l’Antifonario di Bangor, il frammento muratoriano.
A rinforzare sempre più il già stretto legame tra Bobbio e Bangor, aperto nel 1953 da una visita dell’allora Vescovo di Bobbio, mons, Pietro Zuccarino, c’è quest’anno un’interessante novità.

Da Bobbio a Bangor
L’architetto Manuela Bertoncini, Presidente dell’associazione culturale Greenbutterflies e socia degli Amici di San Colombano di Bobbio, è stata invitata a Bangor a tenere, il 19, insieme a Deborah Girvan, presidente degli Amici di Bangor, una conferenza nel corso del “Columbanus Festival” (dal 17 al 20 novembre) dedicato alla memoria del Santo. Manuela spiegherà come i progetti culturali attraverso l'istruzione, la musica, il canto e lo sport stanno collegando gruppi e associazioni da Bangor a Bobbio.
L’attivissima Manuela, al ritorno dall’Irlanda, accompagnerà due artiste irlandesi, l’arpista Gianna Williams e la pianista Catriona McElhinney Grimes nel loro “Viaggio in musica nei luoghi colombaniani”. Melodie irlandesi risuoneranno dunque alla Caupona di Danilo Parisi al Guado di Sigerico, nella chiesa di Santa Brigida a Piacenza, davanti al sarcofago di San Colombano nella cripta della basilica a Bobbio, a Mezzano Scotti nei luoghi che furono parte dell’antico Monastero di San Paolo gemello di quello matrice di Bobbio.
Al declinare dei festeggiamenti rimarranno infine i ricordi di una ricorrenza che ancora diffonde luce pur affondando le radici in un tempo lontano più di 1400 anni.


Luisa Follini

Pubblicato il 16 novembre 2022

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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