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Cortemaggiore in 3D

Cortemaggiore3D

Ha preso avvio il percorso che porterà alla candidatura di Cortemaggiore e delle terre Pallavicine all’inserimento tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco.
Nella chiesa dell’Annunziata di Cortemaggiore, gremita per l’occasione, l’architetto Manrico Bissi ha esposto la ricostruzione di Cortemaggiore del Cinquecento in formato digitale 3D, progetto svolto insieme alla moglie e collega Francesca Malvicini e frutto di due anni di ricerche finanziate dall’associazione culturale “La Ginestra”.

“E’ un progetto ambizioso e di difficile realizzazione – ha spiegato Gianni Marieschi, presidente dell’associazione culturale “La Ginestra” – ma possibile grazie alla grande ricchezza artistica, architettonica e agro-alimentare”.

L’architetto Bissi ha ripercorso la storia della cittadella, partendo dalle origini come piccolo insediamento romano posto sulla direttrice tra Cremona e Velleia, attraverso l’alto medioevo, fino all’arrivo della famiglia Pallavicino che, nel tardo ‘400, ricostruisce Cortemaggiore come capitale del proprio dominio.
Grazie ai documenti reperibili alla biblioteca comunale di Piacenza e presso l’archivio di Stato di Parma, è stato possibile ricostruire la cittadella partendo dalle cinte difensive, per poi passare agli edifici interni alle mura come la Collegiata, l’Oratorio S. Giuseppe, l’Ospedale della misericordia, il palazzo Pallavicino e la rocca. Molte di queste strutture sono scomparse, smantellate nei primi decenni dell’Ottocento sotto l’occupazione napoleonica, ma rimangono nella storia documentata di Cortemaggiore testimoniando una ricchezza unica.

“Questa serata è sintomo e frutto di un sincero amore verso il nostro paese – ha affermato Gabriele Girometta, sindaco di Cortemaggiore -. Vivremo insieme questa avventura, scoprendo cosa significa chiedere di poter essere inseriti tra i patrimoni dell’umanità”.

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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