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Da Santa Franca il senso della vita

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Ricorre in questo anno l’800° anniversario della morte  di Santa Franca patrona dell’Alta Val d’Arda. A lei è dedicato il piccolo tempio sull’omonimo monte nel Comune di Morfasso. L’abituale proclamazione di Santa Franca come fiore della nostra terra, della Val d’Arda, della nostra chiesa locale, come opera di Dio - si legge sul mensile di Fiorenzuola L’Idea - ci concede di risalire con passaggio vertiginoso alla verità fisica ed antropologica che vede l’uomo come terra trasformata, e quindi anche Franca.
Santa Franca è stato terreno un seminato che ha reso il cento per uno. Come ci insegna la Genesi il corpo viene dalla terra, ma lo spirito viene dal soffio divino (Gen. 2,7). Franca è il risultato di questa felice fusione creativa dello Spirito di Dio e della sua libera adesione e corrispondenza.
Una Santa Franca da non ridurre a devozionismo, ma da custodire come inseparabile testimonianza di un destino che riguarda tutto il genere umano. Franca è la scelta di Dio con totalità di riconoscimento, di appartenenza, come significa la parola “monaca”,amore indiviso. Una vita intera dedicata al compito di indicare Dio come punto di arrivo, come sbocco ultimo e definitivo del cammino evolutivo umano.
Una missione di formidabile attualità per il passato e per il presente dell’uomo moderno e post-moderno tentato di rinunciare a Dio e di perdersi per sempre nello smarrimento esistenziale.

Pubblicato il 4 marzo 2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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