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Maria nelle diverse religioni

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“La figura di Maria, l’umile donna di Galilea, è punto di riferimento non solo per le Chiese cristiane, ma anche per l’Islam”.
Così ha esordito mons. Celso Dosi, direttore della Scuola di formazione teologica di Piacenza, nell’aula magna del Seminario vescovile di via Scalabrini nel pomeriggio del 12 dicembre 2018. L’incontro dal tema “La figura di Maria nel cattolicesimo, nel protestantesimo e nell’islam” è stato promosso dal Cif.

La prof. Arianna Rotondo, storica del cristianesimo all’Università di Catania, ha ripercorso la riflessione della teologia cattolica imperniata su Maria.
Il discorso della teologa catanese ha sottolineato come la madre di Cristo nei testi biblici è una figura “silenziosa”. Soltanto l’evangelista Luca la mette in risalto nei testi dell’infanzia di Gesù. Giovanni scrive di Maria unicamente nell’episodio delle Nozze di Cana e ai piedi della Croce.
La prof.ssa Rotondo non ha poi dimenticato gli Apocrifi che, nel protovangelo di Giacomo, raccontano di Gioacchino ed Anna e della nascita di Maria.

L’importanza della Tradizione nel mondo cattolico, secondo la storica siciliana, ha contribuito molto ad elevare la figura di Maria. Il popolo l’ha sempre venerata come esempio di verginità, come la Santa, colei già legata al cielo più che alla terra.
Ecco dunque il susseguirsi dei dogmi che partono dal 431 con il Concilio di Efeso dove si proclama Maria Madre di Dio, a cui fa seguito quello di Costantinopoli del 553 che afferma la sua perpetua Verginità. Poi dobbiamo arrivare fino al 1854 quando papa Pio IX annuncia l’Immacolata Concezione e successivamente, nel 1950, Pio XII dichiara l’Assunzione di Maria.

La riflessione protestante sulla figura di Maria è più terrena, di questo ha parlato la dott.ssa Daniela Di Carlo, pastora della Chiesa Valdese di Milano.
Maria rende grande il Signore ed è, secondo la chiesa riformata, donna simile a tutti i credenti.
La teologa protestante ha delineato le quattro caratteristiche fondamentali della Madre di Gesù: Maria è una credente esemplare, gioiosa, profetica e vera. La sua autenticità è anche nel corpo vero di cui non ha importanza se è verginale o meno: è donna come noi che, con grande fede, ha fatto nascere Cristo.

A portare il contributo della religione musulmana è stato Yassine Baradai, direttore del Centro della Comunità Islamica di Piacenza.
“Maryiam” è una donna importante per la cultura del mondo orientale, nel Corano è citata ben 34 volte e a lei sono dedicati i capitoli 3 e 19.
Yassine ha contestualizzato la figura di “Maryiam” nel tempio dove viene cresciuta. In questa aurea mistica è presentata come colei che riceve dall’angelo la profezia del figlio. Gesù è solo un profeta che incarna però il Verbo di Dio. Maria viene additata come esempio ed è definita l’eletta, la purificata, la veritiera, la devota e la casta.
In tutto l’Islam, Maria è considerata come una donna santa e così è presentata nel Corano. Si menziona anche come l’unica donna eletta ed è, per il mondo femminile musulmano, un modello a cui ispirarsi.

L’incontro è quindi servito anche a cogliere le numerose vicinanze tra Cristianesimo e Islam.
Papa Francesco ha ribadito con chiarezza quanto oggi sia «importante intensificare il dialogo fra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l’Islam».
È un cammino da approfondire che ha fatto passi in avanti, ma purtroppo viene continuamente interrotto da atteggiamenti di fondamentalismo e intransigenza che spengono le speranze.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 14 dicembre 2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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