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Storie d’estate: da postino a micologo

Giovani in montagna, Andrea e l’impresa di famiglia di Giovanni Isola

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Lavorava alle Poste a Genova. Contratti a termine, senza l’ombra di una stabilizzazione.
Da bambino veniva in villeggiatura in alta Val Trebbia. Ci torna un’estate per fare il cameriere.
Il micologo del negozio di proprietà di Giovanni Isola, a Loco di Rovegno, sta per andare in pensione. Così si iscrive alla scuola per ottenere la qualifica e si trasferisce in Appennino, per una nuova vita e un nuovo lavoro.

Andrea Deferrari, 29 anni, è simbolo di una gioventù flessibile che non ha paura di ricominciare. E che lo fa in montagna.
“Non è vero che per i giovani non ci sono opportunità - afferma -. C’è lavoro, se lo si vuole, e anche possibilità di stare insieme e divertirsi”.

È il solo micologo della zona, qualificato ad accertare la commestibilità dei funghi, frutto prelibato di queste vallate.

La sua storia si inserisce in quella dell’impresa familiare del padre di Giovanni Isola, iniziata nel 1955 come ingrosso di formaggi e salumi che serviva i negozi da Fontanigorda al lago del Brugneto.
“Con la chiusura di tante attività, era impensabile andare avanti unicamente con l’ingrosso. Ci siamo specializzati nella lavorazione e nel confezionamento di funghi freschi e secchi della Val Trebbia. Abbiamo il negozio qui ma ci spostiamo per vendere i prodotti ai negozi di nicchia e ai ristoranti, nel Piacentino e nell’Oltrepo pavese”, spiega Giovanni Isola, che con la moglie Daniela porta avanti l’impresa, sotto la supervisione vigile della madre ultraottantenne, che continua ad essere presente nel punto vendita e lo accompagna nelle consegne.

Daniela riconosce ai giovani come Andrea una qualità rispetto alla sua generazione. “Quelli che restano avviano una loro attività, altri si trasferiscono qui per vivere all’aria aperta e investono sulle loro capacità: di recente sono arrivati a Loco dei giovani apicoltori. Noi cercavamo il posto fisso in città, oggi i ragazzi hanno più coraggio”.

Barbara Sartori

Pubblicato il 12 agosto 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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