Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Travo, si chiudono le Serate letterarie. Ospite il dottor Mozzi

Locandina 20230908


Ultimo appuntamento a Travo venerdì 8 settembre delle Serate letterarie, la rassegna estiva di letteratura e cultura organizzata dal Comune di Travo in collaborazione con la cooperativa Educarte e l’associazione Travo Libri con il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano; è in programma un incontro su “Alimentazione e Benessere” a cura del dottor Piero Mozzi.
17 appuntamenti in tutto tra letteratura, musica e teatro che da giugno hanno animato l’estate di Travo con tanti autori e autrici tra i quali ricordiamo Valerio Varesi, Alessandra Selmi, Gian Marco Griffi e Gabriella Genisi, autrice dei romanzi che hanno ispirato la serie TV Le indagini di Lolita Lobosco.
«L’edizione 2023 delle Serate letterarie è stata molto lunga e ha riscosso un successo che è andato al di là delle nostre aspettative, con un pubblico sempre numeroso e partecipe, è il commento dell’assessora alla Cultura Roberta Valla. Ringrazio tutti coloro che si sono spesi per questo risultato, in primis la cooperativa Educarte con Valeria Depalmi, Cinzia Cassinari e Sara Bucceri per lo straordinario lavoro di segreteria organizzativa. E poi i dipendenti del Comune, che ogni estate sono chiamati a un impegno extra. Infine, ringrazio di vero cuore la Fondazione di Piacenza e Vigevano, che anche quest’anno non ci ha fatto mancare il sostegno necessario a tenere alto il livello della manifestazione».
Il dottor Piero Mozzi, medico e naturopata, noto per la dieta dei gruppi sanguigni, sarà l’ultimo ospite delle Serate Letterarie 2023. A Travo parlerà del suo libro e di come un’alimentazione sana e corretta sia fondamentale per mantenersi in buona salute.
L’appuntamento è come sempre alle 21,15 nella piazzetta dell’asilo sotto la torre del castello Anguissola. L’ingresso è gratuito.

Pubblicato il 7 settembre 2023

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente