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Confederex, incontro al Don Orione di Borgonovo

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Un momento di festa per la Confederex piacentina si è tenuto, al Don Orione di Borgonovo, lo scorso 8 dicembre.
La Confederex è la federazione degli Ex Allievi delle scuole Cattoliche: si propone di stimolare iniziative per i suoi associati e la società, sostenere la formazione, promuovere la scuola e la cultura Cattolica, incoraggiare impegni di solidarietà, favorire collaborazioni tra ex alunni/e, stimolare il dialogo interreligioso, rappresentando i membri presso Enti civili ed ecclesiastici.
Dopo la messa, celebrata dal sacerdote orionino don Alessandro D'Acunto, e un momento di fraternità, durante il cosiddetto "caffè di Don Orione", si è tenuta un'assemblea, alla presenza del Presidente provinciale e regionale professor Maurizio Dossena. 
Dopo i suoi saluti e quelli del Direttore della scuola Endo-fap Don Orione Paolo Zacconi, è stata la volta del responsabile del Movimento Laicale Orionino ed Ex Allievo, Gianrico Botteri.
"Sono Ex Allievo da quasi 60 anni in questa Sezione - ha dichiarato Botteri - e qui ho rivestito diversi incarichi, che mi hanno permesso di capire ed apprezzare l’operato volontario degli appartenenti a questo sodalizio. Ho avuto anche l’opportunità di entrare a far parte del corpo docente del Centro di Formazione Professionale Endo-fap con il ruolo di Coordinatore dei Corsi di Base per studenti minorenni e dei corsi di aggiornamento per adulti nell’ambito della sicurezza e della salute dei lavoratori in attività”.
Ha, poi, 
ricordato diversi aneddoti legati alla sua lunga esperienza.
A seguire è stato trattato il tema della multiculturalità all'interno delle scuole Cattoliche, che impone un nuovo paradigma per presentare i valori cristiani, costitutivi di queste scuole, in un contesto culturale ormia diversificato. Per questo si potrebbe passare attraverso il nuovo umanesimo definito da Giovanni Paolo II, che trova nella tensione al trascendente, nella libertà, nella dignità della persona, nell'impegno personale e sociale alla bontà, alla giustizia e alla pace, nella cultura, fondamenti di incontro tra persone di diverse fedi, fondamenti che possono essere trasmessi dalle scuole Cattoliche proprio perché trovano nella Dottrina sociale della Chiesa le proprie origini.
Pubblicato il 17 dicembre 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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