Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Banca di Piacenza, una Santa Maria di Campagna gremita per il Concerto di Natale

Lorganista Federico Perotti

Basilica di Santa Maria di Campagna ancora una volta nel ruolo di splendida cornice del Concerto degli Auguri della Banca di Piacenza, giunto all’edizione numero 38, avendo dato vita a questo appuntamento - diventato tradizione per i piacentini - nel 1987. E dall’alto della Cupola meravigliosamente affrescata dal Pordenone 500 anni fa, Profeti e Sibille avranno gradito nel vedere il tempio mariano gremito in ogni ordine di posti.

Allo spettacolo musicale (presentato da Robert Gionelli) hanno presenziato le maggiori autorità civili, militari e religiose (tra queste, il sindaco Katia Tarasconi con l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, il questore Ivo Morelli, il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, il vicario generale della Diocesi don Giuseppe Basini, il col. Daniele Paradiso, comandante del II Genio Pontieri, il comandante del Gruppo della Guardia di Finanza Nicola Piccolo, il direttore del Polo di Mantenimento Pesante Nord brig. gen. Roberto Cernuzzi, il vicecapo di gabinetto della Prefettura Claudio Giordano, il direttore della sede piacentina della Banca d’Italia Massimo Calvisi, il vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli, il vicepresidente della Camera di Commercio dell’Emilia Filippo Cella, il vicecomandante vicario della Polizia Municipale Massimiliano Campomagnani), accolte dal presidente della Banca Giuseppe Nenna, dal vicepresidente Domenico Capra, dal direttore generale Angelo Antoniazzi, dal vicedirettore generale Pietro Boselli, dai componenti del Cda e del Collegio sindacale.

Applausi numerosi e convinti per l’esibizione - sotto la direzione artistica del Gruppo Strumentale Ciampi - dei solisti Sachika Ito (soprano), Agnes Sipos (soprano), Marta Fumagalli (contralto), Massimo Lombardi (tenore), Piermarco Viñas Mazzoleni (basso), Federico Perotti (organo), del Coro Polifonico Farnesiano (voci bianche e voci giovanili - dirette da Paola Gandolfi -, voci miste dirette da Alessandro Molinari) e dell’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Stefano Chiarotti.

I protagosnisti del concerto rispondono agli applausi del pubblico

L’edizione 2024 ha richiamato l’attenzione del pubblico soprattutto con le musiche di John Rutter (Personent Hodie), Roberto Goitre (Noël dei Pirenei), Mario Pigazzini (Les anges dans nos campagnes), David Willcocks (The firs nowell), Mykola Dmytrovyc Leontovyc (Carol of the bells), Dietrch Buxtehude (Cantata Nun danket alle Gott BuxWV79), Johann Gottlieb Naumann (Te Deum). Eseguiti anche (per entrambi con arrangiamento di M. Berzolla) il canto tradizionale italiano Tu scendi dalle stelle e l’antica carola francese Ding Dong. Proposte inoltre Antiche arie dell’organista, scrittore e poeta piacentino Girolamo Parabosco (1524-1557) per celebrarne i 500 anni dalla nascita.

Come sempre fin dal primo concerto, lo stesso si è concluso con l’esecuzione del canto natalizio Adeste Fideles. Ripetuti gli applausi e replica, in particolare, del citato Adeste Fideles finale.

Pubblicato il 27 dicembre 2024

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente