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“Il primo operatore di marketing per i nostri salumi fu il cardinale Alberoni”

Cardinale Giulio Alberoni

“Si può assolutamente affermare che il primo operatore di marketing dei salumi piacentini fu il cardinale Giulio Alberoni”. Il Consorzio di tutela dei Salumi Dop Piacentini ha celebrato il 50° della sua fondazione e il 25° dall’assegnazione delle tre Dop piacentine (coppa, salame e pancetta). Per ricordare l’anniversario è stata data alle stampe la pubblicazione “Una fetta di storia”, curata dal giornalista Giuseppe Romagnoli, già docente all’istituto agrario “Raineri-Marcora”. Il libro ripercorre l’antica storia dei salumi piacentini, ricca di tradizione, artigianalità e cultura per arrivare ai giorni nostri con l’attività svolta dal Consorzio per promuovere e valorizzare le tre eccellenze del territorio. L’obiettivo di questo lavoro è quello di documentare in modo scientifico il lungo percorso iniziato nei tempi della norcineria piacentina, per arrivare ai giorni nostri informando sul valore assoluto e il significato profondo che assumono i prodotti tutelati in una provincia che ha saputo intuire l’opportunità di investire in tale direzione arrivando ad ottenere, unica in tutta Europa, tre prodotti a denominazione di origine protetta.

Nel libro, presentato nei giorni scorsi a Piacenza Expo, una parte è dedicata a colui che viene definito “il figlio dell’ortolano” (per le sue umili origini), il cardinale Giulio Alberoni. “È stato proprio grazie ad Alberoni - ricorda Romagnoli -, uno dei protagonisti della storia europea della prima metà del ‘700, che la fama dei salumi piacentini giunse anche alle corti di Francia e Spagna”.

Il diplomatico piacentino, protagonista del matrimonio tra Elisabetta Farnese e Filippo V, è “stato il primo vero operatore di marketing per i nostri salumi”. “La neo sovrana – scrive Romagnoli – come risulta da numerose testimonianze epistolari, chiese al cardinale Alberoni di far rifornire la dispensa reale dei salumi piacentini di cui era ghiotta. Scriveva il cardinale in una delle sue numerose missive che citano i nostri prodotti: “Gustando la Regina dei salumi crudi, ne ho comperato alcuni da questi genovesi, ma come sua maestà si è spiegata di piacerli più quelli del nostro paese, ve ne porto l’avviso ed, in caso ne vogliate mandarne, potete spedirli prima di Pasqua”. Romagnoli sottolinea come Alberoni seppe servirsi dei salumi per accattivarsi le simpatie di personaggi influenti: “fu un ambasciatore prestigioso per i nostri salumi”.

Filippo Mulazzi

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Pubblicato il 25 dicembre 2021

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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