Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Piacenza Primogenita tra ‘800 e ‘900 e il binomio Luzzatti-Raineri

 Sforza Gentile

Piacenza Primogenita (prima ad aderire, nel 1848, al Regno di Sardegna con il plebiscito proclamato il 10 maggio nella Basilica di San Francesco, che fece registrare il 98% di sì all’annessione) tra fine ‘800 e inizio ‘900 raccontata nella pubblicazione che raccoglie le relazioni dell’annuale convegno di studi dell’Istituto per la storia del Risorgimento che il Comitato di Piacenza tiene al PalabancaEventi (Atti pubblicati da 40 anni per iniziativa della Banca di Piacenza).
Il volume è stato presentato in Sala Panini (con Sala Verdi videocollegata) - nell’ambito della manifestazioni collaterali alla mostra “La Piacenza che era” in corso fino al 16 gennaio - dal gen. Eugenio Gentile in dialogo con il presidente del Comitato piacentino dell’Istituto per la storia del Risorgimento Corrado Sforza Fogliani, che ha ricordato come la riunione scientifica alla quale il libro fa riferimento fosse pluritematica e riferita al periodo storico 1848-1918, «esattamente lo spazio temporale che la legge definisce per i nostri studi e per la nostra sorveglianza ai Musei del Risorgimento». Il presidente Sforza ha altresì sottolineato l’unicità del Comitato locale («che si distingue a livello nazionale pubblicando da decenni studi originali sul periodo storico di riferimento») e ricordato la figura del prof. Francesco Forte appena mancato, «grande studioso della storia del Risorgimento, soprattutto dal punto di vista economico».

Il gen. Gentile ha dal canto suo, in particolare, posto l’accento su due figure di primo piano di cui si parla nel volume: Luigi Luzzatti e Giovanni Raineri. «Due compagni di viaggio - ha spiegato l’oratore - dello scenario economico di allora». Il primo fu il propugnatore della banche popolari e del credito agrario, ebbe legami con Piacenza, dove venne ufficialmente cinque volte, come documentato dal presidente Sforza Fogliani nella sua relazione. Incoraggiò la costituzione (1867) della Banca Popolare Piacentina, che più volte visitò nella sede di Palazzo Galli incontrando l’amico Giovanni Raineri che della banca è stato presidente e che da piacentino diede lustro al nostro territorio con il grande lavoro che fece come ministro delle terre liberate (del Veneto e del Friuli), che ricostruì con l’aiuto dell’esercito e dell’arma del Genio.

Copia del volume - che raccoglie gli studi di Augusto Bottioni, Paolo Brega, Fausto Ersilio Fiorentini, Massimo Moreni, Valeria Poli, Corrado Sforza Fogliani, David Vannucci, Cesare Zilocchi e un appendice di Andrea Rossi - è stata consegnata, al termine dell’incontro, ai numerosi intervenuti.

Prossimo appuntamento con le manifestazioni collaterali alla mostra, venerdì 7 gennaio (Sala Panini, ore 18), con “La Piacenza che era nelle poesie dialettali”, letture di Francesca Chiapponi.

Pubblicato il 5 gennaio 2022

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente