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Più di ottomila visitatori hanno ammirato l’opera di Rubens

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“Piacenza può essere molto soddisfatta del successo ottenuto da “Rubens, la Lupa e il Barocco – Un capolavoro dei Musei Capitolini a Piacenza”, con l’esposizione del dipinto del grande artista fiammingo, “Ritrovamento di Romolo e Remo”, grazie alla sinergia con i Musei capitolini e con la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi”.

Chi si esprime in questi termini è l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, che aggiunge: “Più di ottomila presenze, di cui 800 negli ultimi due giorni di apertura, lasciano intendere che la strada intrapresa è quella giusta. I visitatori hanno avuto modo di vedere con occhi diversi gli spazi di Palazzo Farnese, luogo che profuma di storia e che deve essere ancora scoperto da tanti appassionati di arte e di cultura”. Prosegue l’assessore: “C’è un grande sentimento di gratitudine verso tutti coloro che in condizioni di pandemia e di quarantene hanno voluto visitare quest’opera, che assume un significato particolare nella storia della città di Piacenza. Molti sono stati coloro che hanno voluto vedere da vicino “La Lupa” di Rubens, persone che hanno colto appieno una realtà: cioè che la cultura è diventata più che mai elemento non accessorio per la qualità della vita di tutti, ma indispensabile a comprendere con più consapevolezza ciò che è accaduto al mondo intero negli ultimi due anni”.

Papamarenghi ringrazia anche le guide professionali e gli studenti del Liceo Gioia, cui si sono aggiunti anche quelli del Liceo Cassinari che, sulla base del lavoro di curatela del catalogo redatto dal professor Alessandro Malinverni e con gli storici dell’arte del servizio civile volontario Federico Ragni ed Edoardo Castignola, hanno reso possibile l’illustrazione di un percorso che è anche storia, arte e cultura: “Il ruolo propositivo e attivo di questi ragazzi è stato molto importante, così come ho avuto la conferma che l’idea nata nel dicembre del 2019 con la mostra dedicata a Stefano Fugazza all’ex Chiesa di Sant’Ilario, di promuovere l’arte di libera fruizione per tutti nelle festività natalizie, sia particolarmente felice. Nei mesi di dicembre e gennaio, nonostante le festività e la ripresa, la gente ha voglia di vedere, di conoscere e di apprezzare il bello dell’arte. Dobbiamo proseguire lungo il percorso intrapreso – conclude Papamarenghi elencando le innumerevoli ed inedite iniziative promosse nel 2021 – perché oggi Palazzo Farnese ha un ruolo centrale nella diffusione della conoscenza e delle bellezze del nostro territorio”.

Nel bookshop di Palazzo Farnese, a ricordo di quest’ultima iniziativa, resta disponibile il bel catalogo redatto a più mani da storici dell’arte e studenti piacentini.

Pubblicato il 2 febbraio 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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