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L’Alta Val Tidone in un docu-film che racconta il territorio

 relatori

Uno strumento di divulgazione del territorio da utilizzare sui social e alle manifestazioni di promozione turistica: questo è il significato del docu-film “Piacere... Alta Val Tidone”, prodotto dall’omonimo Comune nato dall’unione di Caminata, Nibbiano e Pecorara e presentato in anteprima al PalabancaEventi di via Mazzini nel corso di un incontro che si è svolto in Sala Panini, moderato dal giornalista Michele Rancati.

Dopo l’intervento di saluto del sindaco Franco Albertini, che ha ringraziato la Banca (e in particolare il presidente Sforza) per il costante sostegno alle iniziative del territorio dell’Alta Valtidone («un ambiente - ha sottolineato il primo cittadino - ancora incontaminato, che non ha nulla da invidiare ad altri territori più blasonati e che occorre far conoscere»), Paolo Zilocchi della Only-4u (società che collabora con il Comune di Alta Val Tidone nell’ambito della promozione turistica) ha illustrato com’è nata l’idea di realizzare questo “biglietto da visita” che «riscopre e valorizza un territorio tanto affascinante quanto antico che con questo documentario s’intende far vivere ai turisti, convincendoli che vale la pena fermarsi nel Piacentino, che ha bellezze di cui neanche cui accorgiamo, vivendoci in mezzo». Il documentario (realizzato anche grazie al sostegno della Banca di Piacenza e che è stato girato in sei mesi e montato in due, per una durata finale di 70 minuti) è un interessante viaggio tra la storia, i paesaggi, i personaggi, le curiosità e le eccellenze gastronomiche dell’Alta Valtidone, viaggio che inizia dal Sentiero del Tidone portandoci dritti al cuore della valle, terra di confine tra l’Emilia e la Lombardia. Tra le altre tappe del reportage, l’antico mulino del Lentino, situato in prossimità di Nibbiano, il borgo di Caminata, Trevozzo, con l’organo della chiesa parrocchiale (realizzato nel ‘700) legato alle prime composizioni di Giuseppe Verdi (la troupe di “Piacere Alta Val Tidone” si è recata a Villa Sant’Agata per raccontare un frammento di vita piacentina - non da tutti conosciuto - del grande maestro), Nibbiano, punto nevralgico dell’antica Via Francigena, Pecorara e Vallerenzo, piccola frazione dove sorge l’oratorio di antichissime origini (1033, ricostruito nel 1700) restaurato qualche anno fa con il contributo della Banca di Piacenza.
Martina Bensi, una delle voci narrati del docu-film - di cui è stato proiettato il promo e il dietro le quinte - ha raccontato al pubblico presente la sua esperienza, che ha condiviso con Lorenza Morisi.
Vanessa Ferrari ha invece riferito delle ricerche storiche compiute per realizzare alcune specifiche riprese, come la fiction sul Bosone di Nibbiano o l’illustrazione dell’oratorio di Vallerenzo.
Il filmato sarà proiettato dal Comune di Alta Valtidone durante le manifestazioni di piazza nella prossima stagione estiva.

ValTidone

Pubblicato il 22 marzo 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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