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Torna «Cultura e Motori”

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Dopo due anni di stop forzato, torna "Cultura e Motori", manifestazione che giunge quest’anno alla diciottesima edizione, finalizzata a proporre la sede di Piacenza del Politecnico come centro di aggregazione culturale oltre che di formazione universitaria nell’ingegneria e nell’architettura.
La sede ospitante è una costruzione del ‘500 splendidamente restaurata ed adibita alle attività didattiche e di ricerca del Politecnico di Milano.

L’iniziativa
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Ateneo ed il Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca e prende spunto dalla passione per tutto ciò che gira attorno al mondo dei motori, ovvero alla storia della tecnica.

Il lato “culturale”
Insieme ad una esposizione di veicoli nella Sede di Piacenza del Politecnico, Cultura e Motori propone ogni anno una presentazione tecnica, ma di taglio divulgativo, rivolta ad un pubblico di appassionati ma non limitata ai cultori del genere o solo a tecnici e ingegneri. Adatta insomma ad un appuntamento piacevole e interessante anche per chi si accosti per la prima volta ai temi del motorismo storico e sportivo.


Quest’anno… si torna a Scuola!
Stiamo vivendo un momento di forti cambiamenti nella mobilità privata e in tutto ciò che coinvolge i veicoli, di cui abbiamo seguito con interesse e passione le vicende storiche, sportive e industriali.
Le scelte della comunità internazionale di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, per limitare il “global warming” dovuto all’effetto serra, stanno imponendo una vera rivoluzione nei trasporti.
Le varie Case automobilistiche annunciano a ripetizione date sempre più ravvicinate per l’addio ai motori termici.
Ma siamo realmente pronti a questa rivoluzione? Siamo correttamente informati sulle conseguenze sociali, geopolitiche, industriali e infrastrutturali che una simile svolta inevitabilmente porterà?
Cultura e Motori affronterà quest’anno questi temi generali cercando di fornire in modo corretto un’informazione “laica” sullo scenario attuale o semplicemente aiutare chi non sa come sarà la sua prossima auto.
Ma “tutti a Scuola” per noi vuole anche dire ricordare e valorizzare le formule addestrative del Motorsport, che hanno permesso a tanti piloti di “farsi le ossa” dai Kart alla Formula 1, e a tanti piccoli costruttori di svilupparsi e diventare importanti realtà internazionali.
E poi racconteremo di come la Scuola permetta di affrontare sfide incredibili, fornendo gli strumenti per primeggiare nei campi della tecnica.

Infine faremo festa! Per ricordare il debutto nella nostra città, 75 anni fa, della Ferrari in gara, l’11 maggio 1947 al Circuito di Piacenza. La nuova monoposto Ferrari di Formula 1, finalmente vincente dopo anni difficili, porta sulla fiancata una grande scritta “F1 75”. Quel 75 ricorda proprio quel debutto sul Faxal.
Inaugureremo una Mostra Fotografica nella prestigiosa sede museale di Palazzo Farnese per illustrare tutte le immagini di quella giornata speciale di 75 anni fa, grazie al servizio fotografico che venne realizzato dallo Studio Croce e commissionato dall’organizzatore e pilota piacentino Emilio Fioruzzi.
Immagini stupende di una città che si risollevava dalle distruzioni della guerra e che “tenne a battesimo” un’auto che da lì in poi divenne un mito.
La manifestazione è organizzata dal Politecnico di Milano (Sede di Piacenza) con il Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca, e si avvale del supporto della Commissione Cultura di ASI - Automotoclub Storico Italiano e con la collaborazione ed il patrocinio del Comune di Piacenza e della Provincia di Piacenza.

"Palazzo Farnese – sottolinea l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi – apre ancora una volta i suoi spazi a un grande evento, capace di raccontare la storia di un mito italiano e di valorizzare al meglio l'eccellenza emiliana forse più conosciuta e amata al mondo: la Ferrari. Dalle fotografie esposte nello Spazio Mostre, aperto con ingresso gratuito anche nella serata del 14 maggio, dalle 20 alle 24, in occasione della Notte europea dei Musei, sino all'esposizione delle vetture al termine della sfilata che attraverserà il centro storico, la mole vignolesca sarà lo scenario ideale, antico e carico di suggestioni, per queste vere e proprie opere d'arte del design e dell'automotive, orgoglio e simobolo del nostro Paese. Ringrazio il Cpae, il Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano e il Ferrari Club Piacenza presieduto da Andrea Capurri per aver voluto consolidare, con questa collaborazione, la vitalità e il ruolo di Palazzo Farnese come punto di riferimento per la cultura a 360°".


Il programma

Venerdì 13 maggio
Sede di Piacenza - Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione - Via Scalabrini, 76 - Piacenza
Dalle 9,00 alle 18,00: Esposizione di vetture, immagini pittoriche.
Ore 15,30: Conferenze tecniche
- “Le auto Elettriche e Ibride: Passato, Presente e Futuro”.
Lorenzo Morello, vice presidente Commissione Cultura ASI, già direttore ingegneria Veicoli Gruppo Fiat e docente di Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino.
- “Al sevizio del “car design: Stola, una storia italiana”
Alfredo e Maria Paola Stola, StudioTorino, IED – Istituto Europeo del design Torino
- “L’auto elettrica nelle competizioni” – Team Formula SAE – Politecnico di Milano

Sabato 14 maggio 
Sede di Piacenza - Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione - Via Scalabrini, 76 - Piacenza
Dalle 9,00 alle 17,00: Esposizione di vetture, immagini pittoriche.
Ore 10,00: Conferenze tecniche.
- Tutti a Scuola – Tavola Rotonda condotta da Patrizio Cantù, giornalista e team manager:
- Siegfried Stohr, pilota dai Kart alla Formula 1, scuola di guida sicura e sportiva
- Oscar De Vita, progettista e recordman dell’auto elettrica da record ZER di Bertone (1994)
- Gianmaria Aghem, campione gare Auto Storiche e recordman con la BLIZZ Primatist (2021)

Pubblico Passeggio (Faxal)
Ore 12,00 celebrazione dei 75 anni del debutto della Ferrari, davanti al monumento commemorativo.
Raduno Ferrari, parata lungo il percorso dell’antico circuito e nel centro cittadino.

Palazzo Farnese – Musei Civici
Ore 13,00 Esposizione vetture Ferrari
Ore 15,30 Inaugurazione Mostra Fotografica “Un promettente insuccesso” - Ferrari 75”

Nella foto, la presentazione dell'iniziativa "Cultura e Motori".

Pubblicato il 12 maggio 2022

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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