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Un viaggio artistico nell’Appennino piacentino nel libro di Susanna Pighi

pighi emanuel 

“È un’idea che avevo da anni, oggi concretizzata, perché nel piacentino non esiste una guida di questo tipo”: ha affermato Susanna Pighi durante la presentazione, il 13 maggio, alla Galleria Biffi, del libro “Viaggio artistico nell’Appennino piacentino”.

Un patrimonio di pregio inestimabile

“Un testo che valorizza un patrimonio minore, ma che va maggiormente conosciuto”: sono le parole dell’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici, che ha introdotto l’incontro. Un libro che sollecita a cogliere aspetti noti e inediti di una terra culturalmente ricca, qualificata da edifici sacri di grande suggestione, da numerosi castelli e dimore di famiglie nobili che nei secoli hanno avuto un ruolo determinante, da piccoli e grandi borghi che con le loro architetture rinnovano aspetti e tradizioni dei tempi andati.

“Si rimane stupiti - ha aggiunto Ferrari - come piccole comunità rurali siano riuscite a realizzare monumenti di grande suggestione e produrre tesori che ancora oggi sono da considerare”. Si è di fronte - per l’architetto - ad un territorio, ricchissimo di patrimonio culturale, però oggi spopolato, e chi se ne prende cura sono i pochi rimasti, molto legati a queste architetture, che vogliono consegnare alle generazioni future una eredità culturale e artistica. L’opera di Susanna Pighi - ha sottolineato Ferrari - è uno sforzo di grande qualità anche per la valorizzazione di percorsi turistici nel territorio, e un segnale di attenzione, rivolta a tutti, perché non vada perduto questo patrimonio di pregio inestimabile.

Un volumetto tascabile

Susanna Pighi storica dell’arte piacentina, conservatore di Kronos, Museo della Cattedrale di Piacenza, che da anni si occupa di catalogazione e gestione del patrimonio artistico presso l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio, ha ringraziato la Casa Editrice Tarka che ha saputo cogliere il valore di questa opera. Tarka è un marchio editoriale nato sull’esperienza che Franco Muzzio, Virginio Sala e altri soci hanno maturato con il Gruppo Editoriale Muzzio fin dagli anni ’70. La casa editrice ha la sede in Lunigiana, a Mulazzo (Pontremoli). Ad oggi ha circa centocinquanta libri in catalogo, suddivisi in più collane; gli argomenti trattati sono: natura, piante, animali, salute, scienze, alta cucina e cucine del territorio, letteratura di viaggio, fiabe e leggende dal mondo, prima guerra mondiale, temi locali di interesse universale.

All’insegna di questa attenzione al territorio - ha evidenziato Pighi - è nato un volumetto, anche tascabile, strutturato nei comuni che un tempo appartenevano alle soppresse comunità montane piacentine, nelle valli: Tidone, Trebbia, Nure e Arda.

Il libro è strutturato con una introduzione storica sui vari comuni e località territoriali con alla fine una scheda su una opera da scoprire per la sua bellezza

Castelli

Ecco, di seguito, alcuni monumenti che - per Susanna Pighi - vanno scoperti e valorizzati.

Il Borgo Fortificato di Genepreto, nel comune di Nibbiano, un complesso che ha visto avvenimenti storici importanti. Genepreto fu devastato nel 1234 dagli Svevi e nel 1269 dai Landi, nel 1408 i Visconti lo diedero ai Malvicini, con i successivi proprietari il fortilizio venne trasformato in abitazione rurale.

La Rocca d' Olgisio, nel comune di Pianello, la più antica fortezza del piacentino. Culla di Liberata e Faustina, due sante del VI secolo, in seguito monastero, dimora nobile, rifugio per partigiani e ora monumento nazionale.

Il Castello del Dego, un complesso fortificato che si trova nel comune di Bobbio. La struttura è composta da due robuste torri, collegate internamente fra loro, e costruita in posizione elevata su uno sperone roccioso

Il Castello della Caminata, una fortificazione situata a Bramaiano, frazione nel comune di Bettola, un edificio con dei loggiati del 500.

Chiese

Tra le chiese ecco, di seguito, le più significative e ricche di suggestioni.

La chiesa di San Medardo a Peli di Coli, costruita nel dodicesimo secolo, isolata su una altura a mille metri, ricca di stucchi all’interno, luogo del rifugio dei partigiani nel secolo scorso.

La chiesa del Castello di Montereggio, nel comune di Farini, con il caratteristico campaniletto a leva, con sopra un folletto propiziatorio per scacciare gli spiriti maligni.

Infine a Castelletto, nel comune di Vernasca, in Val d’Arda, nel territorio anticamente denominato “Valtolla”, l’antica chiesa dedicata a Sant’Andrea, un gioiello sconosciuto in un luogo unico. L’ultimo esempio di edificio di culto realizzato nel periodo del massimo splendore dell’Abbazia di Val di Tolla attorno all’anno 1000.

Nel complesso il libro presenta lo sguardo di una attenta storica dell’arte che cerca di cogliere aspetti rilevanti della cultura appenninica locale, contraddistinta da peculiarità architettoniche, pittoriche e scultoree, ma anche da significative commistioni di gusto e ascendenze stilistiche ineludibili nelle zone di confine con le vicine terre di Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.

Riccardo Tonna

Nella foto, Susanna Pighi e Manuel Ferrari alla presentazione del libro.

Pubblicato il 15 maggio 2022

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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