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Si lavora alla nuova edizione della Grande Festa della Famiglia

Il Forum delle associazioni familiari anche grazie al contributo dell’8xmille porta avanti a Piacenza un percorso culturale

FestaFamiglia Domenica 149

Si lavora alla nuova edizione della Grande Festa della Famiglia in programma a Piacenza il 17 e 18 settembre. A organizzarla, dal 2009 in poi, il Forum delle associazioni familiari guidato dal prof. Agostino Maffi. Quest’anno sarà dedicata al binomio nascere-ricominciare.

Il Forum attraverso questa iniziativa porta avanti un percorso culturale attraverso il quale ha costruito relazioni con il mondo ecclesiale, sociale e politico. Lo sguardo è alla famiglia nella sua fragilità e nella sua complessità.
A dare man forte in questo percorso c’è anche l’aiuto da parte dell’8 per mille; nel 2021 il Forum ha ricevuto un contributo, d’intesa con la diocesi, di 4mila euro.

Il punto di partenza

“Partiremo dalla realtà, con l’aiuto di un esperto di demografia, per poi entrare in una riflessione sul valore della nascita - spiega il prof. Maffi a proposito della Festa di settembre -. Spesso si parla di antropologia della morte, dell’uomo come essere mortale. Ci sembra invece importante tornare a parlare di antropologia della nascita. Il desiderio di ricominciare è parte imprescindibile dell’esperienza umana. La famiglia a volte si incrina, si spezza, ma è pure il luogo dove si può ripartire, ritrovare la speranza”.

Nascite sottozero

Piacenza si colloca tra le province italiane con un tasso di natalità più basso. In vent’anni le nascite sono calate del 17,3%. Una tendenza sottolineata dalla classifica elaborata dal quotidiano il Sole24ore pubblicata a febbraio a partire dai dati Istat.
“Questa diminuzione - sottolinea il prof. Maffi - porta con sé il rischio di un impoverimento della società. Per questo ci sembra importante che la politica si confronti sulla famiglia intesa nel suo orizzonte più ampio, dall’educazione ai servizi sociali. Ogni intervento politico dovrebbe tenerla presente: anche chiudere o meno una strada è una decisione che può avere ripercussioni sulla vita delle famiglie”.

A maggio, subito dopo la presentazione delle liste per le prossime amministrative, il Forum ha promosso al Teatro President a Piacenza una serata, condotta dalla giornalista Carla Chiappini, di confronto tra i sei candidati sindaco proprio a partire dal tema della natalità.
“Serve una posizione culturale - osserva Maffi -, il rischio è che tutto si riduca a un fatto tecnico. Non basta, per esempio, elargire sussidi per far ripartire la natalità, se non si mettono le giovani coppie nella condizione di pensare e progettare il futuro, se manca un orizzonte ampio”.
La famiglia è il perno della società. “Pensiamo alla pandemia: pur nelle difficoltà e nelle fatiche, le relazioni familiari sono state di aiuto ad affrontare le sfide di questo periodo”. Ecco perché il futuro di una città non si può pensare senza mettere al centro la realtà “famiglia”. E non - puntualizza Maffi - la famiglia ideale, perfetta.
“A noi interessa partire dalla realtà e la realtà parla di famiglie che hanno problemi, che fanno fatica, ma che, anche nella fatica, possono essere il luogo in cui la persona realizza se stessa”.

Pubblicato il 7 giugno 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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